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di David Mansell
“A … cciù!” “Hai preso un raffreddore”, osserva qualcuno saggiamente. “Ti conviene bere qualcosa di caldo e andare a letto”.
Che cosa succede quando si prende un raffreddore? Come mai passa dopo qualche giorno? Qual è il meccanismo della guarigione? Tra le complessità del corpo umano, ci sono dei sistemi di difesa già bell’e pronti per riconoscere la presenza del “nemico” (il virus da raffreddore) e produrre degli anticorpi per combatterlo. Il nostro organismo è in grado di distinguere tra i batteri essenziali alla. salute e quelli che causano malattie.
Il dono dei discernimento degli spiriti è l’equivalente nella sfera spirituale di questa capacità fisica di riconoscere le “invasioni nemiche”. E’ il dono per la difesa del Corpo di Cristo, che consente di distinguere l’opera di Satana da quella dello Spirito di Dio. Nella chiesa primitiva, a causa della sua rapida espansione e delle lente vie di comunicazione dell’epoca, capitava spesso che venissero in visita all’assemblea locale delle persone completamente sconosciute ai cristiani del luogo. Ai tali, se erano credenti, veniva dato la mano destra in segno di fratellanza, e venivano ospitati dalla chiesa, come accennato in numerosi brani della Scrittura; per esempio, Paolo elogia le vedove che abbiano “esercitato l’ospitalità” (1 Tim. 5:10), e ancora in Ebrei 13:2: “Non dimenticate l’ospitalità; perché praticandola, alcuni, senza saperlo, hanno albergato degli angeli”. Anche Giovanni vi fa riferimento in 3 Giov. 5-8: “Diletto, tu operi fedelmente in quel che fai a pro dei fratelli che sono, per di più, forestieri…”.
Però, leggendo la seconda lettera di Giovanni, è chiaro che alcuni di questi ospiti portavano con sé delle strane dottrine, che partivano da una base cristiana, ma “passavano oltre” e “non dimoravano nella dottrina di Cristo” (2 Giov.9). Una tale persona è “il seduttore e l’anticristo” (v. 7), non essendo ispirato dallo Spirito Santo, anzi dallo “spirito dell’errore” (1 Giov. 4:6). Il dono del discernimento degli spiriti individua la fonte di simili insegnamenti, senza aspettare che la sua vera natura si manifesti, troppo tardi, con un disastroso allontanamento dalla giustizia e dalla sana dottrina.
Riconoscere i tranelli dei diavolo
Il primo passo per poter sconfiggere un nemico è quello di trovarlo. Non possiamo legare il diavolo se non sappiamo dove sia all’opera; non possiamo combattere contro le sue insidie se non vediamo dov’è attivo.
La strategia offensiva di Satana è quella di contraffare: seminare nella mente delle persone una menzogna, facendo credere che sia la verità; infiltrare le chiese con anticristi che vengano accolti come fratelli in Cristo. Gesù racconta la parabola del nemico che viene a seminare zizzanie nel campo di grano, e poi ne dà la interpretazione: “la buona semenza sono i figliuoli del Regno; le zizzanie sono i figliuoli del maligno; il nemico che le ha seminate, è il diavolo” (Matt. 13:38-39). La zizzania, ossia il loglio, è un’erbaccia velenosa che, se lasciata, potrebbe rovinare tutta la raccolta. Era questa l’intenzione del nemico: avvelenare, e non soltanto seminare un po’ di erbacce che non avrebbero avuto troppa importanza. Anche in Genesi 3, il diavolo inquina una verità (“gli occhi vostri s’apriranno”) con un errore micidiale (“No, non morrete affatto”) convincendo così Eva a prendere il frutto che Dio ha vietato; riesce a farle credere di agire per il proprio bene.
Non basta che sappiamo come costruire la chiesa: dobbiamo essere capaci anche di ispezionare il materiale e metterci il timbro dell’approvazione divina, prima che sia utilizzato per la struttura. Coloro che, nel giorno del giudizio, scopriranno di aver costruito con “legno, fieno e paglia”, sicuramente non lo avranno fatto di proposito. Piuttosto, saranno stati ingannati per credere che la loro vita e il loro insegnamento avesse l’approvazione di Dio quando difatti non era così. Alla fine, la prova lo rivelerà (1 Cor. 3:13). Ma il discernimento degli spiriti ci mette in condizioni di sapere ora se stiamo costruendo con “oro, argento e pietre preziose”.
I credenti di Tessalonica avevano questa testimonianza, che si erano “convertiti dagli idoli a Dio per servire all’Iddio vivente e vero, e per aspettare dai cieli il suo Figliuolo” (1 Tess. 1:9-10). La strategia di Satana per minare la loro fede non fu un assalto frontale, negando queste verità; piuttosto, egli le confessava, aggiungendo però: “Sì, certamente doveva venire il giorno, in cui Gesù fosse visto come il Signore, ma in realtà siete mancati all’appuntamento: quel giorno è già venuto e voi non Lo avete visto”. Evidentemente Satana ce l’aveva messa tutta per paralizzare la testimonianza della chiesa con questa menzogna, dal momento che l’attualità del giorno del Signore era stata “confermata” da una “ispirazione” (forse una visione o rivelazione), da un “discorso” o “messaggio” e da una “epistola” contraffatta, spacciata come proveniente dalla penna di Paolo stesso (2 Tess. 2:1-2). Appena ebbe sentore di tale inganno, Paolo scrisse per correggerlo; ma se il dono del discernimento degli spiriti fosse stato operante nella chiesa, il problema non si sarebbe mai verificato. Bisogna che riconosciamo lo spirito per cui uno parla, e non ingoiare tutto ciò che comincia “Così parla L’Eterno …”. Non stiamo parlando di qualche pseudo – dono di discernere ogni maniera di cose nei fratelli, ben definito “il dono del sospetto”! Piuttosto cerchiamo degli uomini nella chiesa che possiedono il dono di Dio e sono riconosciuti in tale funzione non meno di coloro che profetizzano, parlano in altre lingue o guariscono i malati.
Durante la seconda guerra mondiale, ci fu un progresso decisivo nelle difese antiaeree con l’invenzione del radar. Con questo mezzo gli aerei nemici potevano essere individuati molto tempo prima che arrivassero col loro carico micidiale di bombe. Non importa come venisse programmata. l’incursione, sia di giorno che di notte, da qualunque direzione, essi erano perfettamente visibili al radar, anche se nascosti agli occhi umani. E Dio ha dato alla Sua Chiesa un dono di “radar” perché il nemico sia avvistato e neutralizzato prima che possa sganciare le sue “bombe” lasciandoci con un enorme lavoro di riparazione da compiere.
Alcuni anni fa, fummo visitati da un uomo che si dichiarava profeta e chiedeva di poter portare il suo messaggio alla chiesa dove avevo una responsabilità. Quando incontrammo quest’uomo per sapere qual’era il suo messaggio, diversi di noi sentimmo che il “profeta” era di fatto un uomo malvagio, ancora prima che esponesse il suo messaggio. Decidemmo che non.doveva essere accolto. Purtroppo alcuni vollero vedere con i propri occhi e perciò gli aprirono le loro case e le loro chiese. Il suo ministero aveva chiaramente del miracoloso, molte delle sue profezie date alle persone erano estremamente azzeccate, e alcuni dichiararono apertamente che egli era stato giudicato male. Tristemente, il frutto finale fu marcio, lasciando una scia di ferite e di disastri che solo dopo parecchi mesi poterono essere risanati.
Satana sa imitare la parola di Dio e le opere di Dio, ma lo spirito contenuto in esse lo tradisce. Egli opera con “ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi; e con ogni sorta d’inganno d’iniquità” (2 Tess. 2:9-10); “falsi cristi e falsi profeti” che “faranno segni e prodigi” (Marco 13:22); “le forme della pietà” (2 Tim. 3:5); “riputazione di sapienza per quel tanto che è in esse di culto volontario, di umiltà…” (Col. 2:23); “sapienza … terrena, carnale, diabolica” (Giac. 3:15); “falsi dottori” (2 Piet. 2:1). Ma di nessuna di queste cose dobbiamo aver paura, perché col dono di Dio vedremo il nemico prima ancora che arrivi.
Provare gli spiriti
“Diletti, non crediate ad ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere se sono da Dio; perché molti falsi profeti sono usciti fuori nel mondo” (1 Giov. 4:1). La Chiesa primitiva era ben conscia del conflitto con le potenze delle tenebre nel quale era coinvolta. L’Anticristo era. un principio già presente da resistere, e non solo una figura storica che sarebbe sorta un giorno: “quello è lo spirito dell’anticristo, del quale avete udito che deve venire; ed ora è già nel mondo” (1 Giov. 4:3).,
Ai nostri giorni si lascia che dei vescovi rilascino dichiarazioni blasfeme e poi continuino lo stesso come “pastori del gregge”. Certi “teologi” negano l’esistenza stessa di Dio, e li si chiama “onesti”. Dei “guru” sporchi e panciuti ci fissano dai cartelloni pubblicitari, invitandoci ad unirci alle loro preghiere per la pace. Ma questa nuova “luce” fa scendere sulla gente una grande oscurità. I valori assoluti della verità e dell’errore sono minati e ogni nuova filosofia o ideologia richiama la nostra attenzione, pretendendo di essere un’altra via per trovare Dio.
“Provate gli spiriti per sapere se sono da Dio”, dice Giovanni.
Dio ha dato alla chiesa due linee di difesa contro l’infiltrazione degli agenti del nemico.
L’una è il discernimento degli spiriti, un dono divino che consente a chi lo possiede di riconoscere subito lo spirito per cui uno parla o per cui è motivato; l’altra è la Parola dataci da Dio, la quale descrive le caratteristiche essenziali di un messaggero mandato da Dio. Nella chiesa, abbiamo sia il dono che le Scritture. Da solo, potrò non avere il dono, ma comunque posso sempre provare gli spiriti ed evitare di essere ingannato. Il dono discerne le motivazioni di una persona, la prova invece ne esamina il frutto. Dunque, come praticamente possiamo provare gli spiriti? Bisogna evitare l’errore di pensare che 1, Corinzi 12:3 ci dia una semplice prova di domanda e risposta: “Confessi che Gesù è il Signore?” “Sì”. Se dovessimo rivolgere al Diavolo stesso tale domanda, potrebbe rispondere nell’affermativo, senza con ciò riconoscerLo come il proprio Signore.
E’ anche possibile che uno dica: “Gesù è il mio Signore”, mentendo. Gesù stesso parla di tali persone in Matteo 7:21: “Non chiunque mi dice: ‘Signore, Signore’ entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli”. Si sono illusi: la loro confessione non proviene dallo Spirito Santo ma da spiriti che li hanno sviati nella falsa sicurezza di una confessione irreale di Cristo. Il dono del discernimento degli spiriti distinguerà immediatamente la menzogna nello spirito delle parole; la prova rivelerà la stessa cosa dalla vita privata della persona. La prima epistola di Giovanni ci indica cinque prove dello spirito che ispira un uomo:
1) La prova della giustizia
“Chi dice: ‘Io l’ho conosciuto’, e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo” (2:4). “Chi commette il peccato è dal diavolo” (3:8). Uno che vive nel peccato senza condannarlo non viene da Dio e non deve essere accolto.
2) La prova dell’amore fraterno
“Chi odia il suo fratello è nelle tenebre”. “Se uno dice: ‘Io amo Dio’, e odia il suo fratello, è bugiardo” (2:11, 4:20). Dio è amore, e chiunque è nato da Lui deve essere partecipe di questo aspetto fondamentale del Suo carattere. Giovanni non parla qui di un amore espresso solo a parole, ma di un amore che viene incontro ai bisogni dell’altro e che dà la propria vita per il fratello (3:16-17).
3) La prova della confessione di Cristo
Giovanni elenca cinque errori fondamentali riguardo alla persona di Cristo, ognuno dei quali è sufficiente per impedire che un uomo sia accolto
- Negare che Gesù è il Cristo (2:22 e 5:1), cioè colui che fu promesso nel Vecchio Testamento.
- Negare il Padre e il Figlio (2:22), cioè che sono due persone distinte e differenti.
- Negare che Gesù è venuto in carne (4:22, 2 Giov. 7), cioè la Sua reale umanità.
- Negare che Gesù è venuto da Dio (4:3), cioè la Sua unicità quale la sola via a Dio, non una via tra molte.
- Negare che Gesù è Figlio di Dio (4:15), cioè la Sua divinità.
Il, principale obiettivo di Satana è di indurre gli uomini a seguirlo nel negare il Signore, inventando “un altro Gesù … uno Spirito diverso … un Vangelo diverso” (2 Cor. 11:4).
4) La prova dell’apertura alla verità
“Noi siamo da Dio; chi conosce Iddio ci ascolta” (4:6). “Diotrofe … non ci riceve” (3 Giov. 9).
L’errore è sempre segnato dal bigottismo e dalla cecità alla verità quando viene presentata.
5) La prova della vittoria sul mondo
“Tutto quello che è nato da Dio vince il mondo”. “Costoro sono del mondo; perciò parlano come chi è del mondo e il mondo li ascolta” (5:4, 4:5). Anche in 1 Giov. 2:15-17, ci è detto che l’amore del Padre non è in uno la cui vita è dominata dalla mondanità, “… la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita”.
Ammesso che abbiamo riconosciuto l’attività di uno spirito non santo, come bisogna affrontarlo? I demoni devono essere cacciati (Marco 16:17). Gli anticristi o usciranno di fra noi (1 Giov. 2:19) sotto la santa pressione della vita del Regno nel popolo di Dio, o se no dovranno essere esclusi dopo due ammonimenti, avendo avuto la occasione di ravvedersi (Tito 3:10).
Sviluppare il dono
Sebbene ogni dono sia conferito sovranamente dal Signore Gesù, Paolo esorta i Corinzi a “ricercare i doni spirituali” (1 Cor. 14:1). In che modo possiamo prepararci a ricevere il dono del discernimento degli spiriti? Se vogliamo giudicare degli spiriti, dobbiamo essere uomini di giudizio, disposti a discernere esattamente ed a giudicare la condizione della nostra propria vita (1 Cor. 11:31). Allo stesso modo, un anziano, chiamato a governare la chiesa di Dio, deve dare prova di essere un uomo capace di governare prima il proprio spirito (temperato, prudente, non aggressivo ma mite, non litigioso …), e poi anche la propria casa (1 Tim. 3:2-5). Come si può giudicare se Gesù è “un uomo dabbene” oppure “travia la moltitudine” (Giov. 7:12)? Se uno vuole fare la volontà di Dio, lo saprà (v. 17). Se vogliamo discernere la differenza tra la verità e l’errore per poter essere ubbidienti, lo sapremo. Se invece il nostro desiderio è soltanto quello di discernere, rimarremo ciechi. L’epistola agli Ebrei lo esprime in questo modo: “… uomini fatti; quelli, cioè, che per via dell’uso hanno i sensi esercitati a discernere il bene e il male” (5:14). Una vita di ubbidienza, un giudizio esercitato per rifiutare il male e scegliere il bene ci renderà simili al nostro Signore: “atto a discernere nel timore dell’Eterno”. Il timore di Dio costituisce un buon fondamento per il dono dello Spirito, dandoci quel senso di “fiuto” spirituale necessario per il bene di tutto il Corpo.
David Mansell, responsabile di una comunità cristiana di Londra, è largamente riconosciuto come un profeta. Visita frequentemente l’Italia dove è stato ritolto apprezzato il suo contributo alla, formazione di alcune chiese. E’ sposato ed ha due figli maggiorenni.