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di David Matthew
Parte IV
Crescita sofferta: 1600 – 1800
La Riforma segnò l’inizio di un periodo di rapidi cambiamenti nel mondo religioso. Lutero e Calvino avevano suscitato un vespaio, e le cose non sarebbero potute mai più tornare come prima. Nei sue secoli succesivi ci furono grandi conflitti e controversie mentre Dio porta avanti il Suo disegno.
Sembra che quasi nessuno, all’inizio del 600, aveva capito che le cose sarebbero andate molto meglio per la chiesa se questa avesse “divorziato” dalla politica. Una chiesa di Stato, o religione ufficiale, assoggetta le sorti dei credenti ai decreti del governo civile. In quell’epoca, “il governo” significava il re, e alcuni re rendevano la vita molto difficile al popolo di Dio.
Guerre religiose
Dopo il fallimento del colloquio di Ratisbona tra Luterani e Cattoici (1541), una guerra tra i principi luterani e cattolici della Germania fu risolta dalla Pace di Augusta (1555). Fu deciso che ogni principe poteva imporre la sua religione ai propri sudditi (“cuius regio, eius religio”, ossia “di chi è il governo, sua la religione”). Ma, dopo un periodo di crescenti tensioni, il conflitto scoppiò di nuovo nel 1618 con l’elezione ad Imperatore e re di Boemia di Ferdinando II, un fervente cattolico educato dai Gesuiti. I nobili boemi, in gran parte protestanti, chiesero garanzie della libertà religiosa, e quando queste furono negate, si ribellarono e offrirono il trono ad un principe calvinista.
Questa «Guerra dei trent’anni» (1618-48) fini per coinvolgere non solo Calvinisti e Cattolici, ma anche i Luterani tedeschi, danesi e svedesi e persino i francesi. Furono commesse delle barbarie senza precedenti che devastarono quasi tutta la Germania, senza che alla fine si fosse risolto nulla: la Germania fu nuovamente spartita in zone di religione diversa, ed è rimasta così praticamente fino ad oggi.
Nei Paesi Bassi, la lotta contro la Spagna per ottenere l’indipendenza nazionale (15601618) aveva una forte componente religiosa. Successivamente l’Olanda divenne un luogo di rifugio per i protestanti perseguitati.
Anche la Francia fu scena di guerre religiose (che spesso mascheravano conflitti politici). L’Editto di Nantes (1598) sparti il paese tra regioni dove gli Ugonotti (Calvinisti) avevano libertà religiosa e influenza politica, ed altre regioni dove invece dominava il Cattolicesimo. Quando nel 1685 Luigi XIV, incitato dai Gesuiti, revocò questo editto, circa 400.000 Protestanti furono obbligati a fuggire all’estero, rifugiandosi in Svizzera, Germania, Inghilterra. Olanda, America e Sud Africa.
In cerca di libertà
In Inghilterra, i fragili compromessi della Chiesa Anglicana furono turbati dal re Giacomo I. Egli fece ripristinare certi ornamenti e cerimonie e non nascondeva la sua antipatia per i Puritani (Calvinisti che volevano abolire l’episcopato).
In questo periodo, alcuni credenti, disperando di una riforma completa della Chiesa Anglicana, cominciarono a rifiutare ogni forma di «religione di Stato». Essi furono chiamati «Separatisti», «Indipendenti» o «Nonconformisti». Verso l’anno 1611, si divisero in due tendenze: Battisti e Congregazionalisti. Avevano in comune la stessa tendenza verso la «democrazia spirituale», un sistema non biblico di affidare il governo della chiesa, mediante votazioni, a tutti i suoi membri. Spesso il risultato è stato che questi, poco spirituali, hanno votato di allontanare dei pastori più spirituali di loro.
I due gruppi differivano per il loro modo di praticare il battesimo. Mentre i Congregazionalisti (come i Luterani, i Presbiteriani e, in Italia, i Valdesi) continuavano la pratica dei battesimo dei neonati, i Battisti (eredi dell’«Anabattismo») battezzavano per immersione soltanto quelli che avevano creduto.
Per sfuggire alle pressioni della chiesa ufficiale, un gruppo di questi «Indipendenti» inglesi si rifugiò all’estero. Dopo un soggiorno poco felice in Olanda, nel 1620 salparono da Plymouth con la nave Mayflower, per il «Nuovo Mondo» dell’America. Furono questi i famosi «Padri Pellegrini», fondatori della città di Boston in quella che nominarono la «Nuova Inghilterra». La metà di loro morì già durante il primo inverno, ma ad essi seguirono tanti altri che cercavano la libertà religiosa a qualunque costo. Entro il 1640, circa 20.000 persone – dall’Inghilterra, l’Olanda, l’Irlanda e la Scozia, in massima parte Calvinisti – avevano affrontato i pericoli della traversata atlantica, dando vita al primo nucleo della nazione americana, la quale, con tali fondatori, non ha mai ammesso una religione di Stato.
Guerra civile
II re Carlo I (1625-1649), meno cauto dei padre, mise in gravi difficoltà i Puritani. Con l’aiuto dell’arcivescovo William Laud, ritrasformò la tavola della Santa Cena in «altare» ed istituì la pratica di inchinarsi davanti ad essa. Fece multare, imprigionare, mettere alla gogna o tagliare gli orecchi a coloro che gli opponevano resistenza.
Nel 1642 scoppiò la guerra civile. Carlo fu sconfitto e decapitato e Oliviero Cromwell, nominato «Lord Protettore», istituì la libertà religiosa, favorendo la predicazione del Vangelo, e la diffusione della vera pietà. Ma dopo la, sua morte, la monarchia fu restaurata e Carlo li, amico dei Cattolicesimo, ripristinò la Chiesa Anglicana come unica religione dello Stato, destituendo molti dei clero che aderivano ai principi riformati.
Fra i perseguitati di questo periodo fu un umile ciabattino battista, John Bunyan, il quale scrisse la celebre allegoria cristiana Il pellegrinaggio del cristiano durante i 12 anni passati nel carcere di Bedford. In Scozia, Carlo impose il governo episcopale alla Chiesa Presbiteriana. Molti che rifiutarono ciò si riunivano clandestinamente nelle campagne e nelle foreste. 17.000 di e essi soffrirono la tortura o la morte.
Quaccheri
Un’altra categoria di perseguitati furono i Quaccheri, così chiamati perché tremavano (in inglese «to quake») sotto l’unzione dello Spirito Santo. Il loro fondatore, Giorgio Fox (1624-91), cercava una profonda esperienza di Dio, rifìutando il formalismo e la superficialità che caratterizzavano la vita religiosa dei suoi tempi.
Le sue esperienze lo portarono a sottolineare la «luce interiore», cioè la voce di Dio per mezzo dello Spirito nel cuore del credente. Entro quattro anni i suoi seguaci – propriamente chiamati la «Società degli Amici» – arrivavano già a 50.000. Molti Quaccheri emigrarono in America a causa delle persecuzioni di Carlo lì; uno di essi, Guglielmo Penn, fondò la Pennsylvania e la città di Filadelfia, nome che significa «amore fraterno».
Raffreddamento
Nel Settecento, invece, dominavano tre «ismi» nefasti. Primo; il razionalismo, il quale sostiene che la ragione umana, e non la rivelazione divina, è la suprema autorità in ogni sfera. Poi, l’empirismo, secondo il quale ha reale esistenza solo ciò che si può vedere, udire, gustare, odorare o toccare, escludendo in tal modo ogni concetto di fede o di «soprannaturale». Infine, molti di coloro la cui religione riuscì a resistere all’assalto di queste pressioni distruttive optarono per il Deismo, cioè per l’idea che Dio esiste, ma soltanto come un Creatore assente che ha perso ogni interesse per il suo creato, lasciandolo in balìa delle cosiddette «leggi naturali».
Simili filosofie sono micidiali per la vera spiritualità, e presto la vita della chiesa ufficiale divenne soltanto formale e intellettuale. Si negava la divinità di Cristo e si rideva dell’ispirazione divina della Bibbia, considerando come favole tutti i suoi riferimenti al miracoloso. Di riflesso, il livello morale della società andò sempre più peggiorando. I costumi degeneravano, la delinquenza e i conflitti sociali si facevano sempre più estesi. In Francia scoppiò la sanguinosa rivoluzione del 1789.
Risveglio
Ma in realtà, Dio era tutt’altro che una divinità assente! E si fece sentire. Allora il deserto cominciò a fiorire come la rosa: il.. risveglio si estese per tutta la Germania luterana, dove moltissimi, vissero un’autentica esperienza di Dio. Questo fu il movimento pietistico, i cui animatori erano stati influenzati dagli scritti di Bunyan e del puritano Baxter.
Uno di questi capi, Filippo Spener, organizzò dei gruppi in casa per coloro che volevano crescere nel Signore, chiamandoli «chiesette nella Chiesa». Le sue idee si sparsero per la Germania, e grandi benedizioni accompagnarono il diffondersi di queste «cellule».
Alcuni credenti si distaccarono dal Luteranesimo e si riunirono in varie forme di vita comunitaria. Un noto esponente di questo movimento fu il conte Zinzendorf (1700-60) il quale diede vita alla Chiesa Morava.
Nel 1727 lo Spirito Santo scese in maniera straordinaria su alcuni di questi credenti durante una celebrazione della Santa Cena, unendoli in un modo nuovo e riempendoli di zelo missionario (due segni, questi, che caratterizzano ogni autentica opera dello Spirito). Nei 150 anni successivi, i Moravi avrebbero inviato per il mondo più di 2.000 missionari, stabilendo così il modello per la grande espansione missionaria del secolo XIX.
Whitefield e Wesley
Anche nella Gran Bretagna ci–furono benedizioni nel Risveglio evangelico. Un pastore anglicano, Giorgio Whitefield (1714-70), aveva attirato su di sé le critiche dei suoi colleghi, predicando apertamente la nuova nascita e negando la rigenerazione battesimale (l’idea tradizionale, contraria alle Scritture, che con l’aspersione d’acqua un neonato sia automaticamente nato di nuovo e diventi membro del corpo di Cristo).
Poiché molti pulpiti furono chiusi al suo ministero, Whitefield cominciò a predicare all’aperto. Le aspre critiche mossegli dalla stampa suscitarono però la curiosità della gente (i dardi di Satana tornano sempre a suo danno!), e migliaia di coloro che andarono ad ascoltarlo si convertirono a Cristo. Whitefield viaggiò in lungo e in largo per l’Inghilterra, il Galles e la Scozia (una domenica predicò a 40.000 persone all’aria aperta vicino ad Edimburgo), e compì anche sette viaggi in America.
Forse più noto oggi è l’altro grande evangelista del periodo, Giovanni Wesley (1703-91). Con il fratello Carlo ed altri amici, aveva vissuto una vita religiosa molto intensa negli anni precedenti la conversione. La loro vita metodica e disciplinata da studenti ad Oxford aveva dato origine al soprannome di «Metodisti ». Dopo uno sterile tentativo di lavoro missionario in America (Georgia), essi tornarono in Inghilterra e, in seguito al contatto con alcuni credenti Moravi, furono trasformati da una reale esperienza di conversione a Cristo.
Metodisti
In breve tempo Giovanni divenne la figura più in vista del risveglio evangelico. Durante la sua lunga vita egli percorse circa 400.000 km, per lo più a cavallo, e predicava regolarmente a migliaia di uditori all’aria aperta, adottando da Whitefield questa idea «rivoluzionaria».
Wesley rimase un Anglicano per tutta la vita, ma organizzò i suoi convertiti in «classi», cioè piccoli gruppi, e più tardi ordinò dei predicatori senza far riferimento alla gerarchia anglicana. Rifiutò anche il sistema parrocchiale. «Il mondo è la mia parrocchia», egli dichiarò e, fedele a questo principio, non ebbe timore di «invadere» il territorio di altri pastori per portarci l’Evangelo. Il suo Diario è anche oggi una lettura affascinante.
Nei 50 anni del suo ministero, Wesley fu lo strumento di almeno 100.000 conversioni. A tutti questi egli sottolineava la santità come prova della vera conversione. Benché non volesse formare una nuova denominazione, divenne presto evidente che il «vecchio otre» anglicano non poteva contenere questo «vino nuovo», e fu così che nacque la Chiesa Metodista.
Anche Carlo Wesley, fratello di Giovanni, predicava, ma egli è più noto come autore di circa 7.000 inni che esprimono le verità del risveglio. Infatti questo secolo vide la composizione di un gran numero di inni che hanno portato benedizione alla Chiesa: altri notevoli autori furono Isacco Watts e l’ex commerciante di schiavi Giovanni Newton.
Non tutti i convertiti, però, lasciarono la Chiesa Anglicana. Uno dei più notevoli fu Charles Simeon, pastore anglicano a Cambridge, che portò nuova vita in una chiesa che aveva trovata «morta»; egli indirizzò molti degli studenti che si convertivano verso il pastorato anglicano.
Risveglio nel Nuovo Mondo
Il fuoco di Dio nel risveglio fu sentito anche oltre oceano, dove fu denominato il «Grande Risveglio». Un personaggio chiave fu Jonathan Edwards, intelletto geniale e pastore congregazionalista di Northampton nel Massachusetts. Whitefield strinse con lui una forte amicizia e insieme videro migliaia di persone venire a Cristo tramite il loro ministero.
Verso la fine del secolo avvenne la rivolta delle colonie contro l’Inghilterra e la conseguente fondazione degli Stati Uniti. L’idea dell’indipendenza toccò ogni aspetto della vita, compreso quello religioso. La libertà di religione e il rifiuto di una chiesa di Stato furono subito sanciti dalla legge.
Prospettiva
In che modo gli eventi di questi due secoli, 1600-1800, fecero parte del disegno globale di Dio per il Suo popolo?
Abbiamo già visto che, dopo i secoli, dell’oscurità, con la Riforma una nuova luce aveva illuminato la scena religiosa. La Bibbia era stata ristabilita come unica autorità nelle questioni di dottrina e di pratica. La salvezza era sta riconosciuta come un dono della grazia di Dio, da ricevere per mezzo delle fede. E il ruolo sacerdotale del clero era stato dichiarato superfluo con la scoperta che ogni credente ha il diritto, in Cristo, di avvicinarsi a Dio per conto proprio, senza bisogno di «mediatori».
Ora, negli sviluppi dei due secoli successivi, ulteriori raggi di luce vennero dalla Parola di Dio, facendo comprendere:
- La necessità della separazione tra Chiesa e Stato, sottolineata dagli Indipendenti o Nonconformisti.
- Il concetto della chiesa dei credenti, cioè la convinzione espressa dagli Indipendenti che il N.T. presentava la chiesa locale, non come un’istituzione, composta da un «miscuglio» di salvati e non, ma come un corpo di persone, ognuna delle quali aveva personalmente riconosciuto Gesù come Salvatore e Signore.
- L’autonomia della chiesa locale. Sia i Congregazionalisti che i Battisti consideravano ciascuna chiesa locale come responsabile dei propri affari, e non ammettevano un’autorità imposta dall’esterno da una gerarchia o ente centrale.
- La pluralità degli anziani. Questo principio neotestamentario, sottolineato per primo da Giovanni Calvino, trovò la sua espressione più autentica nel Presbiterianesimo scozzese, dove venivano riconosciuti degli anziani fra i membri più maturi e capaci di ciascuna chiesa locale.
- II battesimo dei credenti per immersione. Seguendo gli Anabattisti degli anni precedenti, i Battisti rifiutarono la pratica non biblica di battezzare i neonati, e battezzavano, per immersione totale, solo i credenti a suggello della loro conversione a Cristo.
- L’attesa che ogni credente sperimentasse la testimonianza interiore dello Spirito. Furono Giorgio Fox e i Quaccheri a riscoprire questa verità vitale. L’illuminazione delle Scritture da parte dello Spirito Santo è a disposizione di qualsiasi lettore, anche il più umile.
- La predicazione del Vangelo fuori degli edifici «consacrati», e specialmente all’aria aperta che, come abbiamo visto, fu praticata da Whitefield e da Wesley, seguendo l’esempio di Gesù e degli Apostoli.
- Il rifiuto meditato di riconoscere i confini parrocchiali nella predicazione della Parola.
- L’evangelizzazione delle masse dei poveri, coloro che non potevano o non volevano entrare nell’ambiente «rispettabile» del cristianesimo istituzionale. I minatori del carbone, per esempio, stavano all’aria aperta ad ascoltare la predicazione di Whitefield, e le lacrime di pentimento rigavano di bianco le loro facce annerite.
- L’introduzione di cellule ossia gruppi in casa per fortificare i nuovi credenti e sostenere la vita spirituale. Fu questa la pratica sia dei Pietisti che di Wesley.
- L’ordinazione di uomini per il ministero senza dover farà riferimento alla chiesa istituzionale. Wesley fu l’autore più vistoso di questa novità, riconoscendo pubblicamente i doni pastorali e d’insegnamento. impartiti dallo Spirito ai suoi convertiti.
- L’interesse per le questioni sociali. Certe riforme furono la conseguenza diretta del risveglio spirituale e della diffusione della Parola di Dio; per esempio, l’abolizione della tratta degli schiavi, le riforme penali, i miglioramenti nell’istruzione, ecc.
- Un’enfasi sulla santità personale nella vita del credente, questione molto sottolineata da Wesley. Non bastava la sola confessione della fede; questa doveva essere comprovata dal frutto della santità.
“Il Signore ha ancora altre verità che dovranno risplendere dalla sua santa Parola”, dichiarò John Robinson ai Padri Pellegrini che salpavano per l’America nel 1620. Egli aveva proprio ragione! I traumatici «terremoti» degli anni tra il 1600 e il 1800 rivelarono tutto questo lungo elenco di verità da tempo dimenticate, ed altre ancora. Perciò la zona evidenziata nel nostro grafico indica una continua salita.
Verità accumulate
Dio è attivamente all’opera nella storia umana per compiere il suo disegno finale di unire insieme ogni cosa sotto un solo capo, Gesù Cristo (Ef. 1:10). Stando così le cose, i credenti di ogni generazione, se vogliono promuovere anziché ostacolare tale disegno, hanno il dovere di attenersi fermamente alle verità della Parola di Dio che sono state progressivamente rivelate alle generazioni precedenti.
Anche noi siamo coinvolti oggi in questo processo divino: abbiamo il privilegio di essere i collaboratori di Dio nella nostra generazione. A quante delle verità sopra elencate, dunque, ci stiamo attenendo per metterle in pratica? Quante altre ci siamo lasciate sfuggire?
Possiamo forse aspettarci che il Signore ci riveli la verità per oggi se non ci siamo ancora adeguati a quelle di ieri? E perché fermarci alle verità «Riformate», «Battiste», «Metodiste» o a quelle dei Quaccheri, quando Dio ha già fatto risplendere altre verità nei due secoli successivi a quelli che abbiamo esaminato oggi? II nostro Dio è in cammino. Siamo in cammino anche noi con Lui?
Nel prossimo numero seguiremo gli sviluppi del secolo XIX.