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di Giovanni Traettino
Sul Corriere della Sera di alcuni giorni fa, Alberini sosteneva che ormai le Sacre Scritture cristiane, come quelle di tutte le altre religioni mondiali, sono superate e che gli uomini si fanno sempre più orientare piuttosto dagli avvenimenti e dai fatti che si impongono ogni giorno alla loro osservazione.
Ci sono certamente elementi di verità in questa osservazione. E tuttavia noi vorremmo osservare che:
- Il “mondo” ha sempre avuto le sue “fonti di rivelazioni” alternative.
- Nei periodi della storia in cui la chiesa ha fatto più opinione, il “mondo” è stato in effetti illuminato dalle Sacre Scritture attraverso la comunità dei credenti impegnati e confessanti, piuttosto che da una esposizione diretta alla Scrittura.
L’uomo medio è sempre stato orientato e vincolato dal prodotto del suo lavoro, dal suo pensiero e dalla sua azione, in una parola dalla sua “cultura”. Non importa se per “i più” questo significava solo muoversi nel solco della mentalità ricevuta in eredità dalla tradizione.
- La posizione cattolica, con la sottolineatura della “tradizione orale”, ha di fatto indebolito il ruolo e l’importanza delle Sacre Scritture. Sarà qui interessante notare che nei paesi a tradizione cattolica la cultura orale ha la prevalenza su quella scritta. Perfino nei rapporti umani questo è evidente.
- In quello che Alberini considera un periodo di crisi per le Sacre Scritture, è significativo il revival, senza precedenti nella storia dell’umanità, dei movimenti biblici cristiani. In Sud America ci sono oggi più di 50 milioni di cristiani evangelici biblici. In Africa, si prevede che, agli attuali ritmi di crescita, entro l’anno 2000 più del cinquanta per cento della popolazione sarà evangelica. In Cina ci sono oggi più di 75 milioni di evangelici. Per non parlare del risveglio che c’è in molti paesi e tradizionale presenza evangelica e dell’interesse seguito al Concilio Vaticano II per la Parola di Dio, anche in ambienti cattolici. La Bibbia è letta oggi nel mondo come sorgente di fede e di ispirazione da più persone che mai nella storia dell’umanità.
- In generale questi fatti e questi movimenti sono ignorati dalla stampa, specie nel nostro paese. Ma certamente esercitano la loro influenza di fatto nelle società di cui fanno parte. Qualcuno ha per esempio asserito che certamente lo straordinario movimento di conversioni di massa in Cina ha avuto la sua influenza sulla recente apertura di quel paese. Osserviamo qui che la rivoluzione silenziosa della diffusione a livello di massa della Parola di Dio è un fenomeno recente e recentissimo per larghe fette della popolazione del nostro pianeta.
Concludendo, vorrei osservare che gli “opinion makers” del nostro paese non sono molto attenti a questa realtà, e spesso sono disinformati o interpretano questi fenomeni con gli occhiali di una concezione del mondo laicista ma insieme condizionata da uno strano riflesso antiprotestante. Sarà perché sono cresciuti in una cultura contro-riformista fino a soli vent’anni fa?