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di Matteo Calisi
Ralph Keifer e Patrick Bourgeois erano due giovani istruttori laici del dipartimento di teologia all’Università di Duquesne, un’istituzione cattolica diretta dai Padri dello Spirito Santo. Il loro interessamento al movimento pentecostale fu stimolato dalla lettura di due libri: The Cross and the Switchblade (La croce e il pugnale) di David Wilkerson e They Speak with Other Tongues (Essi parlano in altre lingue) di John Sherrill.
Desiderosi di fare personalmente l’esperienza del rinnovato fervore spirituale descritto da Wilkerson e Sherrill come l’effetto del battesimo nello Spirito, ed essendo venuti a conoscenza dell’esistenza di un gruppo di preghiera di tipo pentecostale nell’area di Pittsburg, essi sollecitarono, e ricevettero, un invito ad assistere alle riunioni del gruppo che si tenevano nella casa di una donna laica presbiteriana.
È significativo il fatto che fu proprio questo gruppo di preghiera, costituito da persone provenienti dalle principali chiese protestanti, a far da ponte tra i cattolici e i pentecostali; il che senza dubbio non sarebbe capitato a Keifer e ai suoi amici, se avessero frequentato le funzioni religiose in una chiesa pentecostale. Nella seconda riunione cui parteciparono, essi chiesero la preghiera per essere battezzati nello Spirito ed ebbero la tipica esperienza pentecostale, incluso il dono delle lingue.
Nelle settimane seguenti essi informarono della loro esperienza alcuni tra i più intimi amici e pregarono con loro per il battesimo nello Spirito. A metà febbraio del 1967, assieme a un gruppo di circa una trentina di loro studenti che avevano anch’essi letto La croce e il pugnale, decisero di trascorrere un fine settimana riflettendo sui primi quattro capitoli degli Atti degli Apostoli e ricercando la volontà di Dio per le loro vite. Durante quel fine settimana, in momenti diversi e modi differenti, tutti quei giovani fecero l’esperienza di una nuova effusione dello Spirito. Ebbe così inizio il primo gruppo cattolico di preghiera carismatica, dove si manifestarono i doni e i frutti dello Spirito caratteristici del movimento pentecostale.
Tutto ciò era una innovazione audace, e veniva vissuto come tale. Quando le prime glossolalie si manifestarono tra i cattolici nel 1967, un vecchio missionario cattolico, che aveva conosciuto il proselitismo di certi gruppi pentecostali anti-cattolici, chiese sentenziosamente: “Quando avete intenzione di abbandonare la Chiesa?” Coloro che erano stati afferrati da questo slancio non provavano alcuna disaffezione, anzi succedeva il contrario. Ma l’audacia di quell’ecumenismo e di quel debito storico al movimento evangelico, la novità insolita e provocante del battesimo nello Spirito (era un altro battesimo?), i carismi (soprattutto il parlare in lingue e quelle parole che un semplice fedele rivolgeva nel nome di Dio all’assemblea), la libera improvvisazione della preghiera, sorprendevano, disorientavano addirittura.
Tutti i movimenti dello Spirito sorprendono e scandalizzano, fin dai tempi degli Atti degli Apostoli (2:13; 26:24), quando la chiesa della Pentecoste venne designata comunemente come hàiresis, con la duplice sfumatura di “eresia” e di “setta” (Atti 24:14; 28:22). Parve aberrante vedere dei laici esercitare il carisma di “scacciare i demoni” perché sembrava una usurpazione delle funzioni degli esorcisti. Più in generale, sovversivi apparvero la leadership dei laici entro il movimento e l’autorità dei carismi della quale godevano.
Parve aberrante che un vescovo, o addirittura un Cardinale (Cardinale Leon Josef Suenens del Belgio, grande riformatore al Concilio Vaticano II), entrati nel movimento, si lasciassero imporre le mani da donne e addirittura da non-cattolici. I “pentecostali cattolici” avevano un bel rispondere che quel gesto, polivalente fin dall’origine, non aveva nessun valore e nessuna pretesa sacramentale, ma era un’invocazione rivolta alla serena libertà dello Spirito perché dei cattolici iniziati sacramentalmente alla Chiesa (battezzati e cresimati), ricevessero il dono dello Spirito con un’esperienza sperimentabile in modo personale oltre che sul piano istituzionale-sacramentale.
Fu un onore dell’episcopato americano – paese in cui questo movimento era nato – di discernere che in tutto ciò c’era, nonostante le apprensioni, un “movimento dello Spirito” autenticamente cattolico nel senso in cui questo termine significa l’universalità e non un particolarismo. Durante una riunione della Conferenza Episcopale degli USA, il 13 aprile del 1972, il Vescovo di Rockford, Illinois, Mons. J. O’Neill, aveva annunciato di aver istituito una parrocchia non-territoriale per i “pentecostali cattolici” (cfr. A. Baruffo, Il Rinnovamento Carismatico nella Chiesa Cattolica, Civiltà Cattolica 1974 II 22-36, Q.2971, p.3). E già dal 1968 i vescovi americani avevano incoraggiato la diffusione del “movimento pentecostale cattolico” nelle loro comunità ecclesiali con due lettere pastorali.
Successivamente la maggior parte degli episcopati di tutto il mondo dove il Rinnovamento Carismatico si diffuse, incoraggiarono il movimento. Anche Paolo VI prima e Giovanni Paolo II dopo, accolsero e promossero l’esperienza del Rinnovamento carismatico nella Chiesa Cattolica. Ma dieci anni prima un tale movimento sarebbe stato rifiutato, senza esitazione e senza appello. Conosco diversi cattolici romani che prima del Concilio Vaticano II fecero l’esperienza del battesimo nello Spirito e che dovettero essere rigettati dai loro ambienti di origine per poi aderire al movimento evangelico pentecostale.
Vincoli storici con il pentecostalismo
Come abbiamo visto, non fu dai pentecostali “classici”, ma da un gruppo carismatico composto prevalentemente da Episcopaliani e Presbiteriani che gli uomini di Duquesne appresero come pregare per il battesimo nello Spirito. Certamente l’esistenza di un movimento neo-pentecostale in queste chiese “rispettabili” facilitò il suo ingresso nella Chiesa Cattolica.
Le relazioni precedenti tra cattolici e pentecostali erano state, in genere, tutt’altro che cordiali. Molti Cattolici conoscevano i pentecostali solo per la loro reputazione di “holy rollers” (“santi rotolanti”), e molti pentecostali erano convinti che lo Spirito Santo avesse da lungo tempo abbandonato la Chiesa Cattolica. Per cui, nei primi anni della loro esperienza del movimento pentecostale, fu più facile per i Cattolici trovare comprensione e consigli tra i molti protestanti che nei circa dieci anni trascorsi da quando Dennis Bennett aveva introdotto nella Chiesa Episcopaliana la preghiera per il battesimo nello Spirito, erano già stati coinvolti in gruppi di preghiera carismatica.
Tuttavia i primi cattolici interessati al movimento ricevettero incoraggiamento e amichevoli consigli da parte di membri delle chiese pentecostali in South Bend. Il primo di questi fu Ray Bullard, allora presidente del capitolo di South Bend del Full Gospel Business Men’s Fellowship International – FGBMFI (Associazione Internazionale degli Uomini d’Affari del Pieno Vangelo) e diacono della locale Assembly of God (Chiesa delle Assemblee di Dio). Egli fu una sorta di “padrino spirituale” per la comunità carismatica che stava cominciando a formarsi a Notre Dame.
Bullard era uno dei tipici pentecostali, membri attivi dell’FGBMFI, i quali avendo visto per molti anni che il movimento pentecostale era accettato dai protestanti, erano ora aperti all’idea che anche i cattolici potessero ricevere il battesimo nello Spirito e i doni carismatici senza dover lasciare la propria chiesa. Tuttavia non furono soltanto alcuni membri di questa associazione, ma anche altri ministri e laici delle Assemblee di Dio nella zona di South Bend, a dare sostegno e incoraggiamento al gruppo carismatico cattolico di Notre Dame. Alcuni pentecostali e protestanti carismatici influirono sui leaders del Rinnovamento Cattolico durante quei primi anni.
Tra gli altri vi fu Ray Bringham dell’Inter-Church Team Ministry, un gruppo interdenominazionale di ministri di culto, che aveva diffuso il movimento pentecostale tra i protestanti e che ora nello stesso modo incoraggiava la sua versione cattolica. Altri pastori di tale gruppo parlarono alla conferenza svoltasi a Notre Dame nell’estate del 1967, come ad esempio Lloyd Weber, un pastore della United Church of Christ e leader di una comunità carismatica in un quartiere di Chicago. Altre persone in quei primi anni, come Agnes Sanford, Tommy Tyson, Derek Prince, Harald Bredesen, Bob Mumford, si adoperarono per introdurre i cattolici nel battesimo nello Spirito.
Tra i pentecostali “classici” che ebbero una notevole influenza sul Rinnovamento Carismatico Cattolico merita una menzione speciale David DuPlessis, il quale nel suo discorso alla conferenza di Notre Dame, nell’aprile del 1969, sollecitò i partecipanti ad essere pentecostali all’interno della loro tradizione cattolica e a non cercare di imitare tutto quello che vedevano fare dai pentecostali più vecchi. Il Rinnovamento carismatico cattolico deve moltissimo ai saggi consigli di David DuPlessis in quella occasione e in molte altre successive.
Il numero dei pentecostali e dei protestanti coinvolti nel movimento carismatico che sono stati invitati a parlare, sia alle conferenze di Notre Dame, sia in altre importanti riunioni del Rinnovamento cattolico, è un’ulteriore prova del riconoscimento da parte dei leaders del Rinnovamento Carismatico Cattolico di far parte di un movimento comune e di avere da imparare da coloro che di esso hanno avuto una più ampia esperienza.
Condivisione di un’esperienza comune
Oltre ai legami storici tra il Rinnovamento Carismatico Cattolico e i più antichi movimenti pentecostali, una ragione ancor più valida per riconoscere detto rinnovamento come “pentecostalismo cattolico” è da ricercare nella fondamentale identità di esperienze che i cattolici si sono trovati a condividere con altri in questo movimento, cioè il battesimo nello Spirito e i conseguenti, tipici carismi. Il fatto che i cattolici possano preferire un’interpretazione teologica del battesimo nello Spirito differente da quella pentecostale non nega l’identità dell’esperienza come tale.
I cattolici hanno appreso dai pentecostali ad essere aperti a questa nuova effusione dello Spirito, a ricercarla, a disporsi al meglio possibile e a pregare per riceverla, specialmente con l’aiuto di altri che l’hanno già ricevuta. Assieme al dono trasformante o in seguito ad esso, i cattolici, come i pentecostali, hanno fatto l’esperienza di qualche nuovo dono dello Spirito, il più delle volte il dono delle lingue. Hanno ugualmente imparato a pregare per la guarigione fisica e spirituale, confidando nella potenza sanante del Signore, e hanno avuto prove tangibili che il Signore opera potentemente in risposta alle preghiere fiduciose.
Da tutti questi elementi in comune, esiste una solida base per considerare il Rinnovamento Carismatico Cattolico una genuina manifestazione del movimento pentecostale.
Estensione ecumenica
La partecipazione di cattolici al movimento pentecostale difficilmente sarebbe stata approvata dai Vescovi e dal Papa se non fosse stato per l’atteggiamento positivo da loro espresso, in occasione del Vaticano II, nei confronti dei valori cristiani esistenti in altre Chiese. Essi riconobbero che “quanto dalla grazia dello Spirito Santo viene fatto nei fratelli separati può pure contribuire alla nostra edificazione. Tutto ciò che è veramente cristiano, mai è contrario ai vari benefici della fede, anzi può sempre far sì che lo stesso mistero di Cristo e della Chiesa sia raggiunto più perfettamente” (Decreto sull’Ecumenismo, 4 Unitatis Redintegratio, Documenti del Concilio Vaticano II).
Considerando l’atteggiamento fino ad allora negativo della Chiesa Cattolica nei confronti di quello che altre chiese potessero avere da offrire, questa valutazione positiva dei valori cristiani esistenti tra i “fratelli separati” fu di sicuro un fattore importante nel far accettare l’idea che il pentecostalismo potesse contribuire con qualcosa al rinnovamento spirituale della Chiesa Cattolica. Questa decisione del Concilio Vaticano II aprì la strada all’accettazione di un Rinnovamento carismatico nella Chiesa Cattolica.
Ma se è vero che l’ecumenismo cattolico fu una condizione prioritaria per la favorevole accoglienza del pentecostalismo cattolico, quest’ultimo ha influito in misura superiore a qualsiasi previsione avanzata al tempo del Concilio. Infatti, se si fosse fatta allora una graduatoria delle altre chiese in base alla loro vicinanza o distanza dalla Chiesa Cattolica, di sicuro le Chiese pentecostali sarebbero state annoverate tra le più distanti.
Sarebbe certo troppo ottimistico affermare che i rapporti sono ovunque diventati ideali, specie qui in Italia; tuttavia non si può negare il ruolo-chiave esercitato dal Rinnovamento Carismatico Cattolico nell’abbattimento di quelle che apparivano come barriere invalicabili fra i cattolici e i pentecostali. Facendo incontrare tanti cattolici con altri cristiani nella preghiera e nella fratellanza, il Rinnovamento Carismatico Cattolico ha nel complesso contribuito in modo positivo alla causa dell’ecumenismo; e ciò è tanto più importante in quanto proveniente da un settore dal quale sarebbe stato meno prevedibile.
Dialogo
A questo punto bisognerebbe parlare del dialogo ufficiale pentecostale-cattolico che è cominciato dopo il Concilio Vaticano II. Durante il Concilio, Giovanni XXIII invitò il Rev. David DuPlessis, soprannominato “Mr. Pentecost”, come osservatore ufficiale. E fu quest’ultimo a co-presiedere, assieme al benedettino Kilian McDonnell, la prima Commissione mista teologica internazionale cattolica-pentecostale, sponsorizzata dal Segretariato del Vaticano per l’Unità dei Cristiani. Durante i primi incontri molti dei partecipanti al dialogo erano leaders di chiese protestanti, anglicane e ortodosse raggiunte del rinnovamento carismatico. Successivamente c’è stata comunque una partecipazione più attiva al dialogo da parte di alcune chiese pentecostali storiche come le Assemblee di Dio degli USA, le quali hanno autorizzato loro rappresentanti a intervenirvi.
Una caratteristica costante di tutte le principali conferenze del Rinnovamento Carismatico cattolico è stata la partecipazione di leaders di spicco del movimento pentecostale in altre chiese. Così pure i cattolici hanno partecipato regolarmente agli incontri e alle conferenze interdenominazionali sponsorizzati da altre comunità. Finora la manifestazione più sensazionale della natura ecumenica del Rinnovamento Carismatico è stata forse la Conferenza che ebbe luogo a Kansas City nel luglio del 1977. La Conferenza fu organizzata da un comitato denominato NARSC (North American Renewal Services Committee) presieduto dal leader cattolico Kevin Ranagan (ora da Vinson Synan, Chiesa Pentecostale della Santità) e composto da carismatici di varie denominazioni: cattolici, battisti, episcopaliani, luterani, anglicani, mennoniti, metodisti, pentecostali, presbiteriani, ortodossi ed ebrei messianici.
A livello mondiale, più recentemente, si è costituito un organismo denominato International Charismatic Consultation on World Evangelization (ICCOWE) presieduto dal Can. Michael Harper, anglicano, che ha promosso a Brighton nel luglio del 1991 una conferenza di leaders carismatici. Lo scopo di questo organismo è quello di promuovere nell’ultimo decennio di questo secolo una nuova evangelizzazione mondiale con la collaborazione dei carismatici di tutte le denominazioni. Vi prendono parte noti leaders cattolici ed evangelici tra cui: Dr. Kriengsak Chareonwongsak, Dr. Vinson Synan, Rev. Larry Christenson, Kim Kollins, P. Tom Forrest e molti altri.
Gli aderenti al movimento carismatico/pentecostale, secondo una recente statistica di David Barrett, ammontano a 400 milioni in tutto il mondo. L’enorme sviluppo di questo movimento, senza precedenti nella storia del cristianesimo, viene attribuito alla grazia del battesimo nello Spirito Santo che va diffondendosi rapidamente in tutta la cristianità mondiale (International Bulletin of Missionary Research).
Anche l’Europa è stata testimone di una notevole dimostrazione della diffusione ecumenica del Rinnovamento Carismatico nella conferenza svoltasi a Strasburgo nel 1982, organizzata da un comitato di leaders in rappresentanza delle Chiese Cattolica, Anglicana, Luterana, Riformata ed Evangelica, presieduto dal defunto Pastore Thomas Roberts, gallese, della Chiesa Apostolica. L’attuale Comitato denominato European Charismatic Consultation, presieduto da Kim Kollins (cattolica) e dal Rev. Peter Dilp (pentecostale) ha organizzato a Berna nel 1992 una Conferenza europea per leaders.
In Italia da qualche anno vanno registrandosi alcuni incontri fraterni tra carismatici cattolici ed evangelici. Dal 1992 si tengono dei “Ritiri per un dialogo fraterno” organizzati dalla Consultazione Carismatica Italiana (CCI) composta da un Comitato misto di 4 pastori evangelici e 4 leaders cattolici carismatici. Pionieri di questo dialogo sono stati il Pastore Giovanni Traettino insieme ad alcuni leaders cattolici carismatici italiani e stranieri. All’ultimo Ritiro organizzato nel novembre del 1993 ad Assisi vi hanno preso parte otre 120 leaders tra evangelici pentecostali e carismatici cattolici italiani, ed anche alcuni ospiti stranieri. Il dialogo cattolico/pentecostale in Italia deve molto anche al ministero di riconciliazione fra le chiese operato dal Rev. Hermann Parli, pastore riformato svizzero.
Diffusione mondiale
Fino al 1990 il Rinnovamento carismatico si è diffuso in 240 paesi dei cinque continenti fra 82 milioni di cattolici romani (secondo la statistica demografica di D. Barrett, op. cit., gli aderenti erano 70 milioni nel 1988 con una previsione d’incremento di 161 milioni di cattolici carismatici adulti per l’anno 2000). Il Rinnovamento Carismatico cattolico ha un Consiglio Internazionale denominato ICCRS (International Catholic Charismatic Renewal Services) riconosciuto dalla Santa Sede, sul piano giuridico-canonico, come Associazione privata di fedeli della Chiesa Cattolica di Diritto Pontificio con un suo ufficio ospitato presso la Cancelleria del Vaticano.
Del Consiglio fanno parte laici, sacerdoti e vescovi che rappresentano il Rinnovamento Carismatico mondiale. L’ICCRS sponsorizza conferenze per leaders mondiali e sostiene iniziative continentali. Il suo ruolo è quello di diffondere informazioni sullo sviluppo del Rinnovamento Carismatico nella Chiesa Cattolica e mantenere i contatti con la Santa Sede.
Altre organizzazioni e ministeri sono nati negli ultimi anni nel Rinnovamento Carismatico cattolico. Fra questi ricordiamo:
- “Evangelization 2000” fondato dal P. Tom Forrest. Questa organizzazione sarebbe l’analoga versione cattolica dell’organismo mondiale evangelico A.D. 2000.
- International Catholic Program Evangelization (ICPE), un’organizzazione missionaria cattolica che fonda scuole di evangelizzazione e di formazione missionaria. Nata a Malta, si è diffusa in altre parti del mondo.
- Association of Christian Therapists, che raduna medici e personale sanitario. L’associazione si propone un impegno più profondo nella guarigione totale dell’uomo.
Diffusione in Italia
In Italia si è diffuso da due centri: a Roma presso la Pontificia Università Gregoriana ad opera di due Padri Gesuiti, Francis Sullivan e Carlo Maria Martini, ora Arcivescovo Cardinale di Milano, e a San Mauro Pascoli, in Romagna, ad opera del missionario canadese P. Valerien Gaudet che aveva fatto l’esperienza all’Università di Notre Dame a South Bend (Indiana). Poco dopo si diffondeva con grande rapidità in tutta la penisola.
Grande impulso ebbe nel nostro paese in seguito all’udienza concessa da Sua Santità Paolo VI ai partecipanti del III Congresso Internazionale del Rinnovamento nel 1975, durante l’anno santo. In questa udienza il Papa affermò che il Rinnovamento rappresentava una “chance” per la Chiesa, giudizio confermato alcuni anni dopo dal Papa Giovanni Paolo II il quale, parlando al IV Congresso Internazionale dei Responsabili del Rinnovamento poteva dire, citando le stesse parole di Paolo VI: “I sei anni trascorsi da allora hanno confermato la speranza che la sua visione ispirava. La Chiesa ha visto i frutti della vostra devozione alla preghiera in un impegno più profondo alla santità di vita e nell’amore alla Parola di Dio” (7 maggio 1981).
In quell’occasione il Papa affidò al Card. Suenens il compito di Consigliere Episcopale del Rinnovamento Carismatico mondiale, che in seguito verrà sostituito, data l’età avanzata, dal Vescovo Paul Josef Cordes, vice-presidente del Pontificio Consiglio dei laici ed “incaricato ad personam”.
Dal 1978 ad oggi si sono celebrati 17 Convocazioni Nazionali a Rimini, con un crescente numero di presenze: dai 5000 partecipanti del 1978 agli oltre 80.000 del 1994, di cui circa 1000 sacerdoti e teologi. Più recentemente vi hanno preso parte numerosi fratelli e delegazioni di diverse denominazioni evangeliche. Il numero complessivo dei gruppi carismatici italiani è 1200, mentre esistono una ventina di comunità di varia spiritualità (comunità di alleanza, comunità di vita permanente, comunità monastiche come quella internazionale delle Beatitudini … ), di cui alcune riconosciute dall’Autorità ecclesiastica, come le Comunità di Gesù in Puglia. Il numero totale dei membri del Rinnovamento nello Spirito in Italia è di circa 250mila, fra laici, sacerdoti e vescovi. Numerosi Cardinali e Vescovi italiani hanno preso la parola alle Conferenze carismatiche.
Fra le grandi opportunità che il Rinnovamento Carismatico ha avuto per esprimere la sua cattolicità vi sono stati due grandi ritiri per preti carismatici (oltre 7000), tenutisi nell’aula Paolo VI in Vaticano a cui hanno predicato fra gli altri il Papa, Padre Raniero Cantalamessa e Madre Teresa di Calcutta. Il Santo Padre Giovanni Paolo II ha incoraggiato lo sviluppo del Rinnovamento nello Spirito in Italia nelle Udienze Pontificie concesse al movimento negli anni 1980, 1986 e 1991. Il vissuto esperienzale del Rinnovamento italiano, la sua ecclesiologia e formazione dottrinale è sostanzialmente identica a tutto il Rinnovamento Carismatico mondiale.
L’organizzazione
Il Rinnovamento italiano, come in altre parti del mondo, è sostenuto da un Comitato Nazionale di Servizio, formato da 9 membri di cui uno è il Coordinatore. Anche le regioni hanno un Consiglio regionale di leaders di cui uno è il Coordinatore. I responsabili regionali, insieme al Comitato Nazionale di Servizio, formano il Consiglio Nazionale, mentre ogni gruppo carismatico ha un corpo di anziani denominato “Gruppo pastorale” e un coordinatore. Fra i servizi e ministeri organizzativi il Rinnovamento italiano si avvale di due Segreterie nazionali a Brescia e a Roma.
Grande importanza riveste il Ministero della Musica che ha sviluppato negli ultimi dieci anni un Servizio Nazionale composto da un’orchestra sinfonica ed un coro polifonico di 150 elementi con sede a Bari. Una cooperativa apposita cura a Roma il settore discografico per la diffusione dei canti carismatici e liturgici.
A Roma vengono pubblicate tre riviste di formazione e collegamento: Rinnovamento nello Spirito Santo, organo del Comitato Nazionale di Servizio, Alleluia per i leaders, Teruah per le guide della musica e dell’adorazione; a Perugia ha sede la rivista Venite e vedrete per le Comunità di Alleanza. Per la diffusione della Parola di Dio su cassette e video provvede la cooperativa VocePiù di Milano.
Fra i più importanti servizi, il Rinnovamento si avvale di alcune apposite Commissioni: Teologica (dal 1980 formata da 40 esperti e professori di teologia), Liturgica, per la Formazione permanente, per le Comunicazioni sociali, Amministrativa, per la Vita comunitaria.
Oltre alle Convocazioni Nazionali e alle conferenze per leaders, il Rinnovamento organizza Convegni Regionali (Puglia, Sicilia … ), ritiri per sacerdoti e diaconi, scuole per leaders, settimane di musica, lode, adorazione e liturgia, raduni giovanili, incontri ecumenici, seminari per la guarigione, incontri per medici cristiani, meetings per le famiglie ed esercizi spirituali di vario genere. Data la crescita numerica degli aderenti e la necessità di crescita spirituale, il Rinnovamento ha fondato numerose Case di Preghiera sparse su tutto il territorio italiano.
Conclusione
In tutto ciò che abbiamo finora descritto, intravediamo un eloquente segno di quello che “lo Spirito sta dicendo alle chiese” (Apocalisse 2:7) e che ci invita ad ascoltarlo e ad aprirci alla sua azione, affinché rinnovi l’intera vita della cristianità mondiale con il suo potere e sotto la Signoria di Gesù per la gloria del Padre. Si degni il divino Spirito di esaudire nella maniera più consolante la preghiera che ogni giorno a lui sale da ogni angolo della terra e rinnovi nella nostra epoca i prodigi come di una novella pentecoste.
Gesù è il Signore! Amen, alleluia!
Matteo Calisi, responsabile della “Comunità di Gesù” di Bari, è membro del Comitato Nazionale di Servizio del Rinnovamento nello Spirito italiano e dell’ICCRS (Servizio Internazionale del Rinnovamento Carismatico Cattolico). È anche responsabile del Servizio nazionale della Musica e del Canto nel movimento italiano. Professore di musica in una scuola media statale, è sposato e padre di due bambini.
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE SUL RINNOVAMENTO CARISMATICO CATTOLICO
- Decreti Conciliari:
- Unitatis Redintegratio (sull’ecumenismo) n.4 h,i
- Lumen Gentium (sui carismi) 12,b; (sul ruolo dei laici) 32,c
- Apostolicam Actuositatem (sul ruolo dei laici)
- Wilkerson, La croce e il pugnale. EUN, Marchirolo,Varese
- Sherrill, Essi parlano in altre lingue. EUN, Marchirolo, Varese
- e D. Ranagan, Il ritorno dello Spirito – Storia del movimento pentecostale cattolico. Ed. Jaka Book, Milano
- Smet, Pentecostalismo cattolico. Queriniana, Brescia
- Fisher, I carismatici cattolici. – Ricerca sociologica Morcelliana
- Sullivan, Carismi e rinnovamento carismatico. Ed. Ancora, Milano
- J. Suenens, Lo Spirito Santo nostra speranza. Ed. Paoline
- Barrett, Dizionario Pentecostale/Rinnovamento Carismatico. International Bulletin of Missionary Research.
- Clark, Battezzati nello Spirito. Quaderni di Vita nuova, Pescara
- Cantalamessa, Rinnovarsi nello Spirito. Ed. Paoline
- Cantalamessa, La vita nella signoria di Cristo. Ed. Ancora, Milano
- Cantalamessa, I misteri della vita di Cristo
- McDonnell e G. Montague, Iniziazione cristiana e battesimo nello Spirito: testimonianza dei primi otto secoli. Ed. Dehoniane, Roma
- McDonnell e G. Montague, Ravvivare la fiamma: quale relazione tra il battesimo nello Spirito e l’iniziazione cristiana. Ed. RnS, Roma
- Loewenstein, Vi darò un cuore nuovo – il battesimo nello Spirito. Ed. Dehoniane, Napoli
- Mansfield Gallagher, Come da una nuova pentecoste. Ed. Ancora, Milano
- Grasso, Vescovi e Rinnovamento Carismatico. Ed. Paoline
- Laurentin, Il movimento carismatico nella Chiesa Cattolica. Queriniana
- Suenens, Ecumenismo e rinnovamento carismatico. Ed. Paoline
- Suenens, Rinnovamento e potenze delle tenebre. Ed. Paoline
- Tardif e J. Prado Flores, Cristo Gesù è vivo! Ed. Dehoniane, Napoli