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di Ray McCauley
Un conto è sapere che cosa sia la fede, un altro è viverla praticamente nella propria vita.
Tanti cristiani amano citare il testo di Marco 11:23 che parla di spostare montagne. Ma poi, quando si scontrano con ostacoli insormontabili, non sono capaci di metterlo in pratica!
Sono giunto a comprendere che molta gente guarda alla Parola di Dio, anziché a Gesù. Ma la tua fiducia deve essere in Gesù e nella parola che Egli ha detto a te personalmente, non soltanto nella Parola scritta. Non citare ciecamente la Scrittura, senza essere arrivato alla posizione di vivere un rapporto autentico e dinamico con il Signore Gesù Cristo! Quando sei in Cristo e la Parola è dentro di te, allora puoi fidarti di Lui assolutamente.
Alcuni hanno sentito parlare dei “quindici passi per questo” o dei “dieci passi per quello”, e tentano di metterli in pratica. Recentemente, durante una mia visita in Inghilterra, una donna indemoniata rotolò per terra cercando di tirarmi calci per farmi del male. Non potevo stare lì a domandarmi: “Dunque, quali erano i dodici passi per cacciare un demone?” Ciò che conta è il rapporto che hai con Dio!
Lo sai che Gesù è più potente, che il suo sangue è più forte, di qualsiasi demone? Io conosco il mio Gesù; conosco il potere e l’autorità che Egli mi ha dato in virtù del Suo nome. Perciò ho potuto comandare a quello spirito malvagio di andarsene, e la donna fu libera.
- La vera fede è confidare in Dio.Un uomo è venuto da me un giorno proclamando: “La mia fiducia è in Dio, alleluia! Non sarò mai scosso!” Ma un mese più tardi mi hanno chiesto di andarlo a trovare all’ospedale: aveva avuto un collasso nervoso. Lì, nell’ospedale, gli ho domandato cosa gli fosse successo. “Ho perso il posto di lavoro”, mi rispose. “Ma allora – feci io – in che cosa era la tua fiducia?”
Se la tua fiducia è in Dio, non ti allontanerai mai dalla fede. La maggior parte di coloro che fanno questo, lo fanno perché la loro fiducia era nell’uomo, piuttosto che in Dio. Non appena qualcuno li delude o viene meno a una promessa, si rivoltano contro Dio. Ora, capiterà che le persone ci deludano: sono esseri umani! Se invece Gesù venisse meno, allora avremmo un problema; ma Egli “è lo stesso ieri, oggi e in eterno”. Dio è Dio e non cambia mai. La nostra fiducia deve essere in Lui.
La Bibbia dice che “è meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nell’uomo; è meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nei principi” (Salmo 118:8-9). Potrai avere fiducia in ciò che Dio dice e in ciò che fa per mezzo di me. Ma anche in questo caso, comunque, la tua fiducia non è in Ray McCauley, ma in Gesù che vive dentro di me.
Ci saranno delle occasioni in cui ti troverai con le spalle al muro e sarai obbligato a confidare in Dio. Vengono da me persone che dicono: “Pastore, ho provato tutto!” Allora rispondo: “Magnifico, ora forse Dio avrà l’occasione di fare qualcosa!” Bisogna arrivare a quel punto nel tuo rapporto con Dio in cui dirai, come Davide: “Il Signore è la mia rocca, la mia fortezza, il mio liberatore … la mia rupe, in cui mi rifugio” (Salmo 18:2).
- La vera fede è avere un’autentica conoscenza di Dio.Permettetemi di fare un esempio. Mio figlio Giosuè si è arrampicato troppo in alto su un albero ed è rimasto bloccato. Al piede dell’albero stava un uomo forte e muscoloso che gli diceva di buttarsi giù perché egli lo avrebbe preso. Ma poiché mio figlio non lo conosceva, si rifiutava di farlo. Poco dopo, arriva mia moglie, una donna piccola e gracile, e gli dice: “Dai, Giosuè, buttati!” Egli risponde prontamente: “Sì, mamma!” e si butta. Perché? Perché conosce la propria mamma.
Non venite a dirmi che a Dio piaccia distruggere e abbattere i propri figli! Io conosco il Suo carattere! Purtroppo molti cristiani non sanno applicare la propria fede, per cui camminano nella passività con l’atteggiamento che “che sarà, sarà”. Non puoi avere fiducia in qualcosa di cui non hai conoscenza. Quando invece hai un’autentica conoscenza di Dio, la tua fede aumenta. In Geremia 9:24 è scritto: “Chi si gloria si glori di questo: che ha intelligenza e conosce me, che sono il Signore. Io pratico la bontà, il diritto e la giustizia sulla terra, perché di queste cose mi compiaccio”.
- La vera fede è esperienza e crescita.La piccola Chiara di cinque mesi viene in chiesa e dorme con il ciuccetto in bocca. È perfettamente contenta e tutti sorridono, dicendo com’è carina. Ma se all’età di diciotto anni facesse le stesse identiche cose, diremmo tutti che la situazione è davvero grave.
Ora, nella sfera spirituale alcuni cristiani sono esattamente così: non sono mai cresciuti. Va benissimo essere così per qualche mese dopo la nuova nascita, ma non si può vivere per tutta la vita come credenti neonati. Bisogna crescere!
Quando eri un cristiano appena nato, presentavi le tue richieste e Dio e sembrava che le risposte arrivassero sempre subito. Ma ora, quando chiedi qualcosa, la risposta non è sempre così immediata. Come devi fare, allora? Devi vivere per fede! Non bisogna aspettare che si presenti una montagna o una tempesta di difficoltà per cominciare a sviluppare la fede. Piuttosto occorre esercitare la fede ogni giorno come stile di vita; poi, quando verrà la tempesta, sarai cresciuto al punto da poterla affrontare.
In Giacomo 1:2-4 si parla delle difficoltà come prove della nostra fede. La fede è un’esperienza, nel senso che, quando è stata esaudita una tua preghiera, la prossima volta che si presenta quella situazione la tua fede è solida perché hai già visto come Dio si sia mostrato fedele in una circostanza analoga.
Ricordati di Davide! Quando uccideva l’orso e il leone, stava esercitando la sua fede. Quando poi dovette confrontarsi con Goliath, la sua fede era forte abbastanza da poterlo sconfiggere. Continua anche tu a crescere, continua ad esercitare ogni giorno la tua fede!
- La vera fede ha sostanza e dà prova di sé stessa.Un giorno, mentre stavo pregando per le persone, avvicinai una signora che stava sulla sedia a rotelle. “Lei crede che Dio la guarirà?” le domandai. Per tutta risposta esclamò: “Levati di torno, oggi è la mia giornata, mi alzerò da questo coso!” Spingendomi da una parte, si alzò dalla carrozzella e cominciò a correre in giro per la sala! La fede ha sostanza (vedi Ebrei 11:1).
Molta gente cerca di suscitare la fede con l’emozione. So di un uomo che volle impressionare il proprio datore di lavoro miscredente. Buttò via i suoi occhiali dicendo: “Per le sue lividure ho avuto la guarigione!” Poi uscì dall’ufficio, salì in macchina e subito andò a scontrarsi contro un palo!
Altri invece esercitano una fede timorosa: “Non sopporto il pensiero dell’ospedale, non mi sottoporrò a quell’intervento. Per le sue lividure, sono guarito”, essi dicono. Ma se hai bisogno delle cure degli esperti, il mio consiglio è di prenotare una visita presso il miglior ospedale che riesci a trovare!
- La fede inizia quando si conosce la volontà di Dio.Quando sei proprio convinto che riceverai, Egli ti verrà incontro esattamente là dove ti trovi. Ho detto spesso negli incontri: “Ci sono qui delle persone che Dio vuole battezzare nello Spirito Santo”. Allora qualcuno salta su dal proprio posto e viene avanti correndo con le mani alzate. La potenza di Dio lo getta a terra ed egli comincia a parlare in lingue ancora prima di toccare il pavimento! Perché?Perché è proprio convinto che riceverà.
Ho visto anche molte persone che, quando do lo stesso invito, vengono avanti in maniera molto dimessa. Quando si chiede loro il perché, rispondono: “Pastore, sono timido”. Ma è veramente così? Se io mi alzassi in piedi e annunciassi che al primo a venire avanti avrei dato dieci milioni, si vedrebbe subito chi è timido e chi no!
In Luca capitolo 5 leggiamo il racconto del paralitico i cui amici lo calarono per un buco nel terrazzo. Notate bene che quegli amici, quando incontrarono un ostacolo, non tornarono indietro, non se ne andarono a casa perché avevano difficoltà a entrare: credettero veramente e si impegnarono. Dobbiamo essere anche noi così.
Riuscite a immaginarvi quella scena? Probabilmente il padrone di casa era emozionatissimo per il fatto di avere Gesù in casa sua a insegnare. Ma come avrà reagito quando i pezzi di intonaco cominciarono a staccarsi dal soffitto e, peggio ancora, quando si fece un grosso buco nel tetto? Posso immaginare Pietro che tira fuori la spada esclamando: “Ti difenderò, Signore! Se qualcuno scenderà da quel buco per farti del male, gli farò vedere io!” Giuda intanto pensava: “Chissà quanto ci costerà questo danno?” E i Farisei: “Nelle nostre riunioni non avvengono cose del genere!”. (Molti Farisei moderni si beffano dell’opera di Dio e soffocano la Sua presenza in mezzo alla chiesa. Ma i beffardi non riceveranno mai nulla dal Signore.) In mezzo a tutto ciò, Gesù si rivolge al paralitico e gli dona il più grande miracolo di tutti: il perdono dei peccati.
Durante le campagne di guarigione, molte persone corrono avanti quando si fa la chiamata alla salvezza, la cui speranza è in realtà quella di essere guariti. La loro fede non è in Gesù come Salvatore, ma soltanto nella Sua potenza guaritrice. Chi invece nasce realmente di nuovo viene trasformato: Gesù diventa tutto per lui. La rigenerazione spirituale è un miracolo molto più grande e molto più importante della guarigione del corpo. Pensate all’eternità!
- La vera fede piace a Dio(Ebrei 11:6). Alcuni pensano di insultarmi definendomi un “predicatore della fede”. Per me, invece, è un complimento! Voglio che lo sappiano tutti che siamo diversi perché viviamo per fede. Forse siamo un po’ strani, ma siamo biblici!
- La vera fede dona.I membri della nostra chiesa sono donatori gioiosi. Quando ti rivolgi a qualcuno che è pieno di fede, chiedendogli di piantare dei semi, non si mette a discutere. Quelli che si arrabbiano sono quelli che non dànno mai; non voglio dire solo economicamente, ma in ogni area della vita. Diamo a Dio non solo le nostre finanze, ma la nostra vita … e tutto! Gesù ha bisogno della chiesa per compiere i suoi progetti qui sulla terra. Ma per determinare la fruttuosità della tua vita, conta più la tua volontà che la volontà di Dio: altrimenti non peccheremmo mai più! Dio vive in te ed Egli ti suggerirà di fare certe cose; ma sta a te rifiutare oppure ubbidire.
- La vera fede è ubbidienza.Chi è pieno di fede, ubbidisce a Dio. Abramo ci è d’esempio (Ebrei 11:8). Il perdono è biblico, ma abbiamo bisogno di ubbidire con molta più costanza e serietà; così non avremo bisogno di chiedere continuamente perdono. Mio figlio di quattro anni, Giosuè, rompeva sempre i bicchieri, poi diceva sempre: “Papà, perdonami, mi dispiace!” E naturalmente gli rispondevo: “Va bene, Giosuè, ti perdono”. Ma continuavano a rompersi tanti bicchieri!
Troppi cristiani chiedono continuamente perdono al loro Padre celeste, quando invece dovrebbero chiederGli che cosa debbano fare e poi ubbidire a quello che Egli dice. Dobbiamo rivolgerci a Lui dicendo: “Qual è la tua volontà per la mia vita?” Quando ubbidiremo a Dio, conquisteremo il Regno con violenza!
- La vera fede è guardare a Gesù e alla sua Parola(Ebrei 12:2), piuttosto che alle circostanze. Questa è una delle cose più difficili. In 2° Corinzi 4:18 ci viene detto che “abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono solo per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne”.
Dio “chiama all’esistenza le cose che non sono” (Romani 4:17); in altre parole, le fa esistere con la Sua parola. Non è scritto che Egli chiama cose che realmente esistono, come se non esistessero! I cristiani, invece, fanno talvolta cose del genere. Un uomo che si trascina per la strada zoppicando incontra un suo amico non credente. “Come stai? Che cos’hai con la gamba?”
È sbagliato rispondere: “Sto benissimo, grazie, non ho nessun problema con la gamba”. Dobbiamo chiamare una cosa che non esiste ancora come se esistesse, non negare ciò che già esiste. Non possiamo negare i fatti evidenti: sarebbe una pazzia. Lo stesso brano di Romani prosegue dicendo che Abramo, “senza venir meno nella fede, vide che il suo corpo era svigorito … e che Sara non era più in grado di essere madre; ma davanti alla promessa di Dio non vacillò per incredulità …” (Romani 4:19). Era pienamente cosciente che, per la propria età e quella di Sara, era difficile che facessero un figlio; ma era ancora più cosciente della promessa di Dio.
Meno male che Davide non si sia piazzato davanti a Goliath dicendo: “Mah … che gigante?!” Egli guardò Goliath, ma non lo prese in considerazione perché conosceva il patto che aveva con il Dio Onnipotente e perché conosceva la potenza di Dio.
Impara dunque a conoscere tuo Padre e a meditare sulla Sua forza e potenza!
Ray McCauley è il pastore della “Rhema Church” nelle vicinanze di Johannesburg, Sud Africa, chiesa tra quelle in più rapida crescita di quella nazione e che conta attualmente più di 18.000 membri.