SCARICA PDF di questo articolo
di John Blattner
Tutti noi sappiamo di avere tutto il tempo che c’è: 24 ore al giorno, sette giorni la settimana. Sappiamo anche che non basta mai.
Il primo passo per prendere il controllo del nostro tempo è definire le nostre priorità. Ecco una lista di quelle che credo essere le priorità di Dio per tutti noi:
- Dio stesso. Sia il primo dei Dieci Comandamenti (Es. 20:2-3), sia il Grande Comandamento (Mc. 12:29-30) sottolineano che bisogna amare il Signore sopra ogni cosa e in ogni cosa. Ciò significa dedicarGli del tempo. La preghiera, la Bibbia, la lettura spirituale e l’adorazione costituiscono il fondamento indispensabile del resto della nostra vita.
- La moglie. Molti pastori trascurano la moglie e poi si giustificano: “Lo faccio per servire il Signore. Lei mi comprenderà”. Può darsi; ma soffrirà pure (e a lungo andare, anche tu). La Bibbia esorta i mariti ad “amare le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa” (Ef. 5:25). Sta’ sicuro che mai il Signore ti chiede ti trascurare tua moglie.
- I figli. Fra tutte le nostre responsabilità, fra tutte le anime affidate alla nostra cura, i nostri figli sono i più importanti. Ecco perché Paolo dice che la famiglia è il primo terreno di prova del ministero (1° Tim. 3:4-5).
- Il servizio cristiano. Il lavoro che Dio ci affida a favore del Suo popolo e la Sua causa prende la precedenza su ciò che facciamo per noi stessi. Secondo Filippesi 2:4, dobbiamo “considerare gli interessi degli altri”.
- Lavoro e carriera. Guadagnarsi da vivere e provvedere alle necessità della propria famiglia non è un male necessario ma un dovere cristiano. Anzi, il lavoro è anche una vocazione, fa parte del piano di Dio per noi.
- La cura di noi stessi. Il nostro corpo è il tempio dello Spirito Santo (1° Cor. 3:3-17). Se lo danneggiamo con l’abuso o la trascuratezza, non potremo soddisfare nessuna delle altre priorità!
La maggior parte di noi accetterà queste priorità. Il problema è che spesso le onoriamo in teoria, ma non ordiniamo la nostra vita di conseguenza. Chiediti: In quali modi concreti il mio uso del tempo riflette il fatto che Dio ha il primo posto nella mia vita? che la mia famiglia è più importante del lavoro? ecc.
Il piano di Dio per me
Oltre queste priorità universalmente valide, dobbiamo anche discernere e realizzare la chiamata particolare di Dio per noi come individui. “Prima che io ti avessi formato nel grembo di tua madre, io ti ho conosciuto; prima che tu uscissi dal suo grembo, io ti ho consacrato …” (Ger. 1:5).
Sapere chi sono agli occhi di Dio e quale ruolo Egli mi ha assegnato nel Suo progetto, mi aiuterà a concentrarmi sulle cose più importanti e tralasciare quelle cose che potrebbero essere buone, ma non fanno parte delle priorità di Dio per la mia vita.
Ecco alcuni passi per mettere a fuoco la chiamata personale di Dio per noi:
- Definisci in parole la comprensione che hai già della tua chiamata. Tutti noi abbiamo udito la voce di Dio in qualche modo. Scriverlo aiuta a renderlo concreto.
- Fa’ l’inventario delle tue forze e delle tue debolezze, dei tuoi doni e delle esperienze di vita. Il modo in cui Dio ci ha creati e formati è un indizio del tipo di utilizzo che ha in mente per noi.
- Considera la tua posizione attuale. Visto che la nostra vita è governata dalla provvidenza di Dio, una buona indicazione di ciò che dobbiamo fare è ciò che Egli ci ha già dato da fare.
- Prega. Chiedi al Signore rivelazione del Suo piano per te, o di rinfrescare la visione di ciò che ti ha già indicato in passato. Prega da solo, con il tuo coniuge, con amici fidati, con i colleghi. I collaboratori nel ministero dovrebbero farlo insieme.
- Ricerca zelantemente il consiglio e la conferma di altri. Siamo tutti portati a illuderci. “Ciascuno di voi non abbia di sé un concetto più alto di quello che deve avere, ma … un concetto sobrio” (Rom. 12:3). Ma neanche bisogna svalutarsi per un falso senso di umiltà: hai dei doni e delle abilità che Dio vuole usare.
- Ricorda che molti aspetti del piano di Dio rimangono misteriosi (Sal. 139:13-18), per cui occorre rimanere flessibili e aperti alle sorprese dello Spirito Santo.
Smistare le priorità
E ora possiamo tradurre in decisioni questa chiarezza. Ciò che io faccio è tracciare su un foglio sei colonne corrispondenti alle priorità di cui sopra – “Dio”, “Moglie”, “Figli”, ecc. – e tre righe su cui distinguere:
- Le necessità assolute, impellenti, ineludibili: 40 ore settimanali di lavoro, mezz’ora di comunione con Dio ogni giorno, cenare con la famiglia almeno cinque giorni la settimana.
- Le cose importanti ma che permettono una certa flessibilità.
- Le cose che sarebbe bello fare se rimane del tempo. Non sempre però le priorità rimangono fisse: normalmente, riordinare i cassetti della scrivania è una priorità “C”, ma una volta l’anno diventa una “A” per un giorno.
E ora siamo nelle condizioni di organizzare il nostro programma – sempre per quella parte su cui abbiamo il controllo! – più saggiamente. “Guardate dunque con diligenza a come vi comportate; non da stolti, ma da saggi; ricuperando il tempo perché i giorni sono malvagi. Perciò non agite con leggerezza, ma cercate di ben capire quale sia la volontà del Signore” (Ef. 5:15-17).
John Blatter è stato per diversi anni direttore del periodico Pastoral Renewal (poi Faith and Renewal), da cui è tratto in forma condensata questo articolo (gen. ’91).