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di Chris John Chilvers
Spesso parliamo di rapporti personali. Quello con Dio è il centro della nostra fede. Leggiamo 1 Samuele 18:1 “Come Davide ebbe finito di parlare con Saul,l’anima di Gionathan rimase così legata a l’anima sua. Da quel giorno Saul lo tenne presso di sé e non permise più ch’ei se ne tornasse a casa di suo padre e Gionathan fece alleanza con Davide, perchè lo amava come l’anima propria. Quindi Gionathan si tolse di dosso il mantello, e lo diede a Davide; e così fece delle sue vesti, fino alla sua spada, al suo arco e alla sua cintura”.
Questa storia esprime molto bene quanto Dio sta facendo oggi. L’esercizio dei ministeri e il progetto di Dio perla Chiesa si basano sui nostri rapporti personali. Molti chiedono: “Come posso entrare in questo tipo di rapporti personali? Devo aprire il mio cuore a tutti?” Non c’è soluzione al problema posto da questa domanda se l’apertura agli altri è vista come un’imposizione dall’esterno. Solo il cambiamento di attitudine del nostro cuore provocherà il cambiamento di cui abbiamo bisogno.
Le frasi “di un cuor solo”, “di un’anima sola”, negli Atti degli Apostoli, esprimono chiaramente la profondità del legame esistente tra i credenti del tempo. Certamente Iddio avrà usato qualche cemento spirituale per legarli insieme l’uno affianco all’altro. E’ su questa unità che Iddio ha ordinato la benedizione.
Ed Egli non solo li benediceva, ma Si muoveva con potenza in mezzo a loro. Ogni tanto sentiamo dire che questo sarebbe da riferirsi solo alla Chiesa primitiva. No, questo è sempre il proposito di Dio. E se noi lo desideriamo, Dio ci condurrà a questa unità. Abbiamo appena letto che l’anima di Gionathan fu legata a quella di David. Non si trattò solo di un riconoscimento da uomo a uomo ma da ministero a ministero. Noterete che questo avvenne dopo che Davide ebbe parlato con Saul. Gionathan riconobbe in lui un uomo unto, che camminava con Dio, che aveva capito qualcosa della visione divina e la manifestava nella propria vita con le sue azioni.
Anche oggi il mondo aspetta la manifestazione di uomini del genere. Paolo scrive ai Romani che la creazione aspetta con ansia la manifestazione dei figli di Dio, che non siano soltanto dei bambini che giocano nel cortile, ma degli uomini che emergono con autorità.
L’uomo nella sua interezza, non solo la parte maschile, sotto l’unzione dell’Iddio che trasforma il carattere potrà trovare il posto giusto essendo pienamente compiuto in Cristo. Gionathan vide proprio questo in Davide e il suo cuore decise. “questo è l’uomo col quale stare qualunque sia il futuro”. Perché? “Perché Dio è con lui!” Ecco la chiave di tutto. Se i nostri rapporti sono solo a livello orizzontale possiamo avere solo delle buone amicizie, simili a tante altre. L’alleanza nella quale Dio ci vuole portare, è un rapporto che interpreta i propositi di Dio. Gionathan vide che Davide era un uomo con una visione molto chiara. Gionathan era il figlio del re,ma sapeva che nel suo futuro non sarebbe stato re. Egli vedeva l’unzione di Davide e sapeva che Davide sarebbe stato re.
In 1° Samuele 23 Gionathan dice a Davide. “Tu sarai re”, pur essendo l’erede. Oggi noi ci confrontiamo con un’analoga decisione, o dare la nostra lealtà a Davide oppure a Saul. Se consideriamo la storia entusiasmante di questi due uomini, avremo un’illustrazione di quello che Dio sta facendo oggi. Possiamo dire che Saul rappresenta la religione ufficiale, mentre Davide è il Corpo di Cristo che emerge. L’unzione dello Spirito Santo era su tutto quello che Davide faceva. Dio vuole fare con noi la stessa cosa. Più tardi si circonda di uomini con la sua stessa visione. Con essi stringe alleanza, come aveva già fatto con Gionathan. La base di questa alleanza era l’amore. A Gesù,profondamente nel Padre, consapevole d’ essere da Dio e della direzione del suo ministero, era facile esprimere affetto verso i Suoi:”Egli amò i Suoi e li amò fino alla fine”. Dio sta cercando uomini che abbiano la stessa sicurezza in Lui, in modo da poter essere uniti alla stessa maniera di Gionathan e Davide. Essi hanno fatto un patto, un’alleanza. Lo vediamo nei versi 3 e 4 del capitolo 18:”E Gionathan fece alleanza con Davide, perchè l’amava come l’anima propria. Quindi Gionathan si tolse di dosso il mantello e lo diede a Davide; e così fece delle sue vesti, fino alla sua spada,al suo arco e alla sua cintura”. Anni fa alcuni di noi,provenienti da ambienti denominazionali diversi ci mettemmo a cercare il Signore. Vi fu un inizio di fusioni di cuori che cominciò ad esprimersi in incontri settimanali di comunione e adorazione. Erano tempi meravigliosi. Non avevamo nessun altro proposito che quello di stare nella presenza del Signore. Mentre parlavamo a Dio, Egli ci parlò. Con la fiducia reciproca nata in quegli incontri, abbiamo cominciato ad aprire i nostri cuori gli uni altri. Perchè questa fiducia?
Perchè riconoscevamo di avere gli stessi obiettivi. Non eravamo coscienti dei nostri ministeri, eravamo semplicemente uomini con uomini, desiderosi di avvicinarci a Dio;e Dio ci ha uniti insieme. Il desiderio di Dio è quello di stabilire delle alleanze. Per arrivare a quel punto dovevamo aprire i nostri cuori l’uno all’altro e trovare un senso di riposo e di tranquillità per il nostro spirito. E venne il giorno in cui realizzai che io come pastore, dovevo aprire loro il mio cuore. Io avevo le stesse paure di molti di voi: “Che cosa succede se comincio a manifestare i pensieri del mio cuore? Perderò la mia posizione ! Perderò il mio rispetto!” Avvenne invece, che i cuori furono uniti ai cuori. Era successo che anche gli altri si resero conto che io ero fatto come loro,con gli stessi problemi e preoccupazioni. Infine stabilimmo un’alleanza come quella di Gionathan e Davide. Tutta l’insicurezza di Gionathan fu data a Davide (versetto 49). Possiamo oggi dire che non sarà possibile andare avanti con Dio se apriremo solo i 9/10 della nostra vita e tenendo 1/10 nascosto.
Perchè se noi anziani della Chiesa stiamo per avere autorità nella vita delle persone, esse debbono poter avere a loro volta autorità nella nostra vita. Non solo nel ministero, ma in ogni settore e in ogni tipo di rapporto. Tutto ciò che aveva valore per Gionathan fu dato a Davide. Nello spazio di alcuni capitoli vediamo le dimensioni di questa alleanza. Per prima cosa essi furono profondamente leali l’uno verso l’altro a qualsiasi costo. Guardando al capitolo 19:1-6 e 20:22, Gionathan si trova ad essere arbitro tra Davide e Saul rischiando perfino la vita. Gionathan rimase leale a Davide, in tutta la vicenda dei rapporti tra Davide e Saul. Se vogliamo l’alleanza che sia effettiva dobbiamo rimanere leali gli verso gli altri. Abbiamo dovuto impararlo a casa. Ci sono stati dei periodi in cui siamo stati duramente attaccati per quanto Dio stava facendo in mezzo a noi. Pensavo di dover proteggere i fratelli da quello che stava avvenendo perchè avevo paura delle conseguenze per la loro vita. Ma quale non fu la mia sorpresa quando di fronte agli attacchi rimasero leali alla visione che Dio ci aveva dato ed espressero in termini pratici il loro impegno nei miei riguardi! Se Dio lega il tuo cuore con qualche altro non accettare mai la critica o maldicenza su di lui. Impara a capire le debolezze degli altri non per metterle in piazza ma per consentire a Dio di occuparsene. Abbiamo un gran bisogno di lealtà. Solo questa può gettare un ponte sulle barriere denominazionali. L’impegno deve essere espresso molto praticamente. Al capitolo 20:4 troviamo.”Qualsiasi cosa tu dica io la farò per te”. Dobbiamo metterci a disposizione gli uni degli altri. Quale che sia il bisogno di ciascuno, dobbiamo metterci a disposizione di questo bisogno. In che modo? Attraverso un coinvolgimento nella vita l’uno dell’altro. Quando cominciammo a capire quello che Dio stava facendo, agli incontri settimanali di comunità, si aggiunsero incontri personali con i singoli fratelli nei quali ci mettemmo semplicemente a parte di quello che era nei nostri cuori. In questo modo eravamo sempre coinvolti nelle vite, gli uni degli altri e ci sentivamo spinti ad essere sempre più autentici e leali. In questo modo diventava sempre più chiaro quale posto dovesse occupare ciascuno di noi: le forze dell’uno, potevano supplire alle debolezze dell’altro ed integrarle. In questo modo molto pratico cominciavamo a ricevere insegnamento, gli uni degli altri. Gionathan era impegnato seriamente con Davide su queste basi e questo lo portò ad essere aperto ad ogni tipo di correzione. Il capitolo 20 di 1 Samuele ci dice che l’alleanza esistente fra i due,consentiva loro di parlarsi onestamente e, perfino di correggersi se fosse necessario. Stavano insieme non per lo scopo di schiacciarsi a vicenda ma, per maturare insieme. Se soltanto noi potessimo afferrare questo: che non siamo impegnati per competere l’uno con l’altro ma per permettere gli altri di emergere con forza! Ogni tanto sarà necessario la correzione; ma il più delle volte sarà necessario l’incoraggiamento. Il verso 17 del capitolo 19 sottolinea che vi erano continuamente delle crisi. Ma l’alleanza veniva rinnovata. Riusciamo a realizzare oggi che ogni volta che spezziamo il pane insieme noi rinnoviamo l’alleanza infrangile che Dio ha fatta in mezzo a noi? Giovanni capitolo 17, ci dice che Gesù è profondamente impegnato con noi per aiutarci ad emergere con forza. Anche l’alleanza tra Davide e Gionathan non si poteva più rompere. Un giorno hanno tagliato i polsi ed hanno mischiato il loro sangue. Questa, che era un’alleanza infrangibile, è stata poi rinnovata in ogni momento di crisi. Non dico che avessero i polsi come quelli di un drogato e che stessero continuamente a tagliarseli, ma si ricordavano reciprocamente dell’impegno preso. Dovremo affrontare molte crisi proprio perché oggi, abbiamo una visione. E questa visione sarà provata e sfidata. Sentiremo delle critiche e la nostra sicurezza sarà calpestata. In quei momenti rinnoveremo la nostra alleanza e in quei momenti noi verbalmente ci rassicureremo di voler veramente fare le cose in modo serio con Dio. Quale era il fattore di sicurezza dell’alleanza tra Davide e Gionathan? “L’Eterno sia Testimone tra me e te” (1 Samuele 20:42).Il Signore era l’unica persona tra di loro. L’amore che Dio aveva dato a questi uomini è descritto nelle parole dette da Davide alla more di Gionathan: “L’amor tuo per me era più meraviglioso che l’amore delle donne2. Come poteva dire questo senza timore di essere frainteso? Il Signore era garante del loro rapporto: Lui li aveva portati insieme; la Sua unzione e la Sua visione erano la base per quel rapporto. Per questo motivo erano disponibili l’uno all’altro, legati con la vita insieme. Per concludere leggiamo 1 Samuele 23:16-17 “Allora Gionathan figliuolo di Saul, si levò e si recò a Davide nella foresta. Egli fortificò la sua fiducia in Dio e gli disse: non temere, poiché Saul mio padre, non riuscirà a metterti le mani addosso: tu regnerai sopra Israele e io sarò il secondo dopo di te; e ben lo sa anche Saul mio padre. E i due fecero alleanza in presenza dell’Eterno”. La sicurezza del nostro rapporto personale deriva dal nostro impegno nel Regno del Signore. Questo impegno deve essere visto in modo molto pratico. Per anni abbiamo detto: ”Gesù è il Signore!”, è vero? E tutti eravamo d’accordo. Ma quanta autorità e quali conseguenze questo ha avuto nella nostra vita? Quando la crisi afferrava Davide, Gionathan incoraggiava Davide in Dio a costo della propria vita. Per quanto preziosi possono essere i nostri rapporti personali, l’incoraggiamento che ci diamo deve essere in Dio. Il che significa che siamo reciprocamente impegnati a vedere il governo di Dio stabilito nelle nostre vite e nella Chiesa di Dio: Fratelli verranno tempi in cui saremo impauriti e timorosi; dal modo in cui reagiremo alle nostre paure dipenderà la direzione della nostra vita. Gionathan venne da Davide quando questi era debole e gli disse: “Davide, quello che Dio ha promesso, lo compirà”. Siamo venuti a questa conferenza, abbiamo ricevuto incoraggiamenti, insegnamenti e comunione. ma fra alcuni giorni, geograficamente parlando saremo separati di nuovo, e allora la crisi della nostra comprensione si presenterà, e magari saremo tentati di pensare: “Ma è tutto un sogno, ho avuto un lavaggio del cervello da questi servitori di Dio”. Che cosa dobbiamo fare davanti a questa crisi? E’ quello il momento in cui dobbiamo essere capaci di prendere il telefono e sviluppare il rapporto personale che stiamo iniziando in questo luogo per incoraggiarci gli uni gli altri in Dio! Questo non svaluta la nostra relazione con Dio; piuttosto la ciba! perchè, se la nostra sottomissione a Gesù quale Signore è completa,noi possiamo ascoltare il Signore l’uno attraverso l’altro.
Giosafat disse: “Mettete la vostra fiducia nel Signore e verrete stabiliti. Mettete la vostra fiducia nei profeti ed avrete successo” (2 Cronache 20:20). Davide sapeva che sarebbe venuto il giorno in cui non avrebbe più avuto contatti con Gionathan. Osservate nel capitolo 30 che di nuovo Davide si trova in crisi, e l’incoraggiamento ricevuto da Gionathan lo mette in condizioni di fortificarsi da solo in Dio. L’impegno che abbiano l’uno con l’altro non deve dipendere dal fatto che ci vediamo o meno fisicamente, ma dall’apertura che c’è dell’uno verso l’altro. E quando Dio ci metterà in un posto dove saremo soli, noi potremo essere forti in Lui. Questo è il rapporto personale al quale Dio ci vuole condurre. Dovremo far fronte a tutte le crisi che ci verranno nello sviluppare questo tipo di rapporto. Quanto Ezechiele profetizzò sulla valle delle ossa secche vi fu un gran rumore quando le ossa cominciarono a venire insieme, un rumore terribile: tutte le ossa si muovevano per prendere la loro giusta posizione. Ma quando furono venute insieme vennero coperte di pelle, vennero messe nella giusta posizione E che cosa emerge da una valle di ossa secche? Un esercito di Dio. Quello che Davide ha imparato nel rapporto con Gionathan lo mise in pratica negli anni che seguirono. Quando dovette e si ritrovò nella spelonca, quando si trovò nella crisi in cui vennero fuori tutte le sue paure, si unirono a lui 400 persone. Non erano persone speciali, ma vennero e si sottomisero a lui. E in quella spelonca si stabilì un rapporto basato su di una profonda alleanza. Queste 400 persone furono fuse in un’unica armata e su quella posizione di unità, Dio comandò la benedizione della Sua unzione fino a quando Davide non divenne re d’Israele. Tutto però cominciò con due uomini. Fratelli e sorelle, Gesù ha stretto un’alleanza infrangibile con noi ed è profondamente impegnato affinché questa alleanza possa avere successo. Egli vuole che il corpo emerga profondamente legato e correttamente funzionante. Egli vuole formare un esercito, che leghi Satana e stabilisca il Regno. Ma tutto deve cominciare dal rapporto da uno ad uno. Dio edificherà con uomini che si dicano l’uno all’altro: “Saremo sinceramente impegnati per stabilire il Regno di Dio, qualsiasi cosa ci costi”. Perchè l’anima di Gionathan era legata all’anima di Davide, Davide divenne re. Oggi un Re più grande di Davide desidera manifestare e stabilire il Suo Regno attraverso di noi. Rispondiamo dunque a questa chiamata affinché questo rapporto personale possa operare tra noi.