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Ernest Bretscher sr.
“Che cos’è l’uomo perché tu ti ricordi di lui, o il figlio dell’uomo perché tu ti curi di lui?” scrive l’autore della lettera agli Ebrei (cap. 2:6).
Si pone dunque la domanda: “Che cos’è l’uomo?”
E infatti, chi conosce ancora che cos’è un uomo? Nessuno ignora che, secondo le Scritture, l’uomo fu creato da Dio secondo un modello ben preciso e di assoluta perfezione: “Poi Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza …». E Dio creò l’uomo a sua immagine” (Genesi 1:26-27).
L’uomo secondo il piano di Dio, l’uomo secondo il cuore di Dio, l’uomo di Dio assomiglia a Dio, portando la Sua immagine.
Quanto siamo lontani, oggi, dal disegno originale, dall’obiettivo originale di ciò che l’uomo dovrebbe essere e rappresentare! Quanto il peccato ha allontanato l’uomo dall’alta posizione alla quale era stato destinato! Anzi, quello che oggi viene chiamato “uomo” è ancora un uomo? O ne è soltanto una misera caricatura?
Quell’essere egoista, prepotente, duro, inflessibile pur di raggiungere una posizione dominante e dittatoriale, è un uomo?
Quell’essere debole, incostante nelle decisioni, insicuro nelle scelte è un uomo?
Quello schiavo del peccato, del vizio, delle tradizioni, di una determinata cultura è un uomo?
Quel genitore che, avendo contribuito al concepimento di un figlio, poi se ne disinteressa, abbandonandolo alle cure esclusive della madre o della nonna, è un uomo?
Quel maschio culturista che fa sfoggio di una vistosa muscolatura sarebbe forse l’esempio tipico di un uomo?
La pubblicità martellante ha totalmente falsato il concetto di cos’è un uomo. Penso a quella che ancora si può vedere in Svizzera: “Sii un uomo e fuma il sigaro XY”. Ma anche nella mentalità dei giovani (e meno giovani!) italiani, la sigaretta è simbolo di virilità. Quanto Satana, nel corso dei secoli, è riuscito ad influenzare la cultura e la mentalità, anche attraverso i films e la televisione, per far credere che è “da uomo” quel che in realtà non è altro che vigliaccheria, irresponsabilità e insensibilità!
È veramente “da uomo” il netto rifiuto di aiutare qualche volta la moglie nelle faccende domestiche, di accudire ai bambini, di fare la spesa o magari di fare il bagnetto al neonato o di cambiargli il pannolino? È “da uomo” sedersi davanti al televisore per guardarsi la partita mentre la mamma dei propri figli non sa come districarsi fra le loro liti e bisticci?
Non potrò mai dimenticare lo “choc culturale” che provavo quando alla fine degli anni ’50 venni per la prima volta in Calabria. Sera dopo sera, recandomi nei paesini, incontravo regolarmente lunghe file di lavoratori e lavoratrici che tornavano dai campi. Un asino era seguito da un altro asino e, senza alcuna eccezione, sul primo era seduto “l’uomo-padrone”, mentre accodata alla bestia da soma, tenendola qualche volta per la coda quando la strada era in salita, seguiva un’altra “bestia da soma”, la moglie, che a piedi portava sulla testa gli attrezzi di lavoro o i pesanti sacchi di olive o di altri raccolti mentre trascinava con sé i bambini aggrappati alla gonna …
Poi, appena arrivati a casa, mentre le stesse donne dovevano occuparsi della cucina, dei bambini, del bucato, del raccolto, gli “uomini” (Uomini??) sedevano in piazza o davanti al bar per discutere gli ultimi avvenimenti! E non è che questa mentalità, fino ad oggi, sia cambiata molto!
Ma allora, se tutto questo non ha nulla a che vedere con l’essere uomo, che cos’è dunque l’uomo?
Possiamo riscoprire l’uomo creato a somiglianza ed immagine di Dio? E, soprattutto, è possibile ridiventare uomini secondo il cuore di Dio?
Certamente Sì, e questo è uno dei motivi perché il “secondo Adamo”, cioè il secondo modello di uomo, è stato manifestato. Sicuramente Pilato non realizzava la portata e il significato delle sue parole: “Ecco l’Uomo”, quando presentò Gesù alla folla vociferante. Ecco l’uomo secondo il piano di Dio, ecco l’uomo secondo il cuore di Dio, ecco l’uomo di Dio!
Ed ecco perché Dio ha dato i diversi ministeri nella Chiesa: “… per il perfezionamento dei santi in vista dell’opera del ministero e dell’edificazione del corpo di Cristo, fino a che tutti siamo arrivati all’unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini fatti, all’altezza della statura perfetta di Cristo” (Efesini 4:12-13).
Possa questo numero di Tempi di Restaurazione essere un contributo per avviare o perfezionare il nostro cammino verso il traguardo di Dio: essere un vero uomo!