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di Geoffrey Allen
La ragazza si avvicinò al predicatore con timidezza, ma nello stesso tempo con sicurezza. “Dio mi ha rivelato che lei sarà mio marito!”, gli disse. “Splendido! – rispose lui – appena lo dirà anche a me, te lo farò sapere!”.
Credo che tutti noi abbiamo sentito raccontare episodi del genere. Quando parliamo di conoscere la volontà di Dio per rivelazione soprannaturale, dobbiamo riconoscere che ci sono grandi possibilità di abuso per la facilità con cui tutti noi siamo portati a illuderci, scambiando i nostri desideri carnali per la volontà di Dio.
Tuttavia, resta indubbio il fatto che tante volte nella sua Parola, Dio ha promesso di guidarci e di farci conoscere la Sua volontà:
“Io ti istruirò e t’insegnerò la via per la quale devi camminare; io ti consiglierò e avrò gli occhi su di te…” (Sal. 32:8). “… Quando andrete a destra o quando andrete a sinistra, le tue orecchie udranno dietro a te ama voce che dirà: `Questa è la via; camminate per essa!’“ (Is. 30:21). Nel Salmo 73:23-24, troviamo un bellissimo riassunto della vita cristiana: “Ma pure, io resto sempre con te; tu m’hai preso per la mano destra; mi guiderai col tuo consiglio, e poi mi accoglierai nella gloria”. Una vita intera in compagnia con Dio e guidata dal Suo consiglio, e poi essere accolti nella gloria eterna!
L’esempio di Gesù
Gesù è il nostro “perfetto esempio di fede” (Ebr. 12:2), e siamo esortati a seguire le Sue orme (1° Pt. 2:2 1), perché “qual egli è, tali siamo anche noi in questo mondo” (1° Giov. 4:17). Ora, vediamo che Gesù non prendeva le sue decisioni autonomamente, né brancolava al buio cercando di capire quale fosse la volontà del Padre per lui.
“In verità, in verità io vi dico che il Figlio non può da se stesso far cosa alcuna, se non la vede fare dal Padre; perché le cose che il Padre fa, anche il Figlio le fa nello stesso modo”. “Io non posso far nulla da me stesso; coane odo, giudico …” (Giov. 5:19,30).
Anche nel libro degli Atti vediamo dei meravigliosi esempi di come lo Spirito Santo guidava i credenti della prima generazione: “Un angelo del Signore parlò a Filippo così: «Alzati, e va’ verso mezzogiorno, sulla via che da Gerusalemme scende a Gaza» … Egli si alzò e partì … Lo Spirito disse a Filippo: «Avvicinati, e raggiungi quel carro». Filippo accorse …” (Atti 8:26-29).
“Poi attraversarono la Frigia e la regione della Galazia, perché lo Spirito Santo vietava loro di annunziare al Parola in Asia; e, giunti ai confini della Misia, cercavano di andare in Bitinia; ma lo Spirito di Gesù non lo permise loro … Paolo ebbe durante la notte una visione … Appena avuta quella visione, cercammo subito di partire per la Macedonia, convinti che Dio ci aveva chiamati là … “ (Atti 16:6-10).
Dio, dunque, vuole rivelarci la Sua via. Noi dobbiamo consultarLo e aspettarci di ricevere la Sua guida soprannaturale, diffidando della nostra intelligenza e sapienza naturale. “Guai, dice l’Eterno, ai figliuoli ribelli, che formano dei disegni, ma senza di me … che vanno giù in Egitto senza avere consultato la mia bocca …” “Un popolo non deve forse consultare il suo Dio?” (Is. 30:1-2, 8:19). Il re Saul fece una brutta fine “anche perché aveva interrogato e consultato quelli che evocano gli spiriti, mentre non aveva consultato l’Eterno” (1° Cron. 10:13).
In fondo, Egli conosce quello che avverrà in futuro e noi no! Perciò siamo sciocchi se vogliamo decidere autonomamente, quando si mette a nostra disposizione la Fonte di ogni conoscenza e di ogni saggezza.
Il problema è tutto dalla parte nostra: come fare per essere sicuri di aver udito la Sua voce e non quella dei nostri pensieri o desideri?
Neutralità
Voglio suggerire alcuni passi che ci aiuteranno a non smarrirci ma a camminare nella via che Dio ha preparato per noi, per compiere la nostra parte nel Suo piano per questa generazione, quelle particolari “buone opere che ha preparate per noi affinché camminiamo in esse” (Ef. 2:10 lett.).
Prima, bisogna consacrarsi alla volontà di Dio. Nel secolo scorso Giorgio Muller, un grande uomo di Dio, diede un esempio straordinario della potenza della fede. Finanziò per anni numerosi missionari, scuole cristiane in vari paesi e la distribuzione di migliaia di Bibbie, e – quel che lo rese più noto – costruì e gesti un orfanotrofio per più di 2000 bambini abbandonati. Tutto per fede, senza mai chiedere un soldo a nessuno! Il suo obiettivo principale, disse, era di dare una dimostrazione inconfutabile della realtà di un Dio che esaudisce la preghiera.
Ora, ogni volta che egli meditava di imbarcarsi in qualche nuova impresa, come la costruzione di un’altra casa per i “suoi” bambini, Muller si metteva prima in preghiera per conoscere la volontà di Dio in materia. Egli ben sapeva che Dio si ritiene obbligato a pagare solo ciò che Egli ha ordinato, perciò era indispensabile avere la certezza di essere nella Sua volontà.
Il primo passo, per Muller, nella ricerca della volontà di Dio era quello di arrivare a un punto di assoluta neutralità, dove non aveva nessuna preferenza personale nella decisione da prendere. Altrimenti – egli diceva – era molto difficile udire la voce dello Spirito Santo. Il 90% della guida divina sta nella disponibilità a lasciarsi guidare in qualsiasi strada potrà sembrare buona al nostro Padre celeste.
Fu così che anche Gesù poté essere guidato sempre dalla volontà del Padre. Egli disse una volta: “Il mio giudizio è giusto, perché cerco non la mia propria volontà, ma la volontà di Colui che mi ha mandato” (Giov. 5:30).
Non dobbiamo avere paura della volontà di Dio. In Romani 12:2 sta scritto che essa è “buona, perfetta e accettevole”. Non solo buona e accettevole, dunque, ma perfetta! Pensiamo forse di escogitare un altro piano migliore di quella perfetta di Dio? O crediamo di essere più intelligenti di Lui, o di amare noi stessi più di quanti Egli ci ama?
Dobbiamo imparare comunque a “rinunciare a noi stessi”, anche per quel che riguarda le nostre idee, i nostri piani, le nostre preferenze, e in fede abbracciare la perfetta volontà di Dio… prima di poter conoscere quale sia.
Chiedere
Poi, bisogna chiedere a Dio. “Se qualcuno di voi manca di sapienza” (penso che questo include tutti quanti noi…!) “la chieda a Dio … e gli sarà data” (Giac. 1:5). Come abbiamo già visto, Dio vuole guidarci nella via giusta, ha promesso di farlo. Ma, per ricevere le cose che Egli ha promesso, abbiamo bisogno di chiederGli. “Non avete, perché non domandate” (Giac. 4:2).
A volte dovremo perseverare nella preghiera, anche per giorni, settimane o mesi, prima di arrivare a una chiara convinzione della volontà di Dio. E bisogna resistere alla tentazione della frettolosità. La fretta è uno dei più grandi nemici della spiritualità. Dio non ha mai fretta: è sempre in perfetto orario!
Il re Saul, nell’Antico Testamento, cominciò a sviarsi proprio per questo motivo. Samuele gli aveva detto di aspettare che egli venisse per offrire dei sacrifici prima di combattere con i Filistei. Ma, leggiamo, “egli aspettò sette giorni, secondo il termine fissato da Samuele; ma Samuele non giungeva a Ghilgal, e il popolo cominciò a disperdersi e ad abbandonarlo. Allora Saul disse: «Menatemi l’olocausto e i sacrifici di azioni di grazie»; e offrì l’olocausto. E come finiva di offrire l’olocausto, ecco che arrivò Samuele; e Saul gli uscì incontro per salutarlo. Ma Samuele gli disse: «Che hai tu fatto?» Saul rispose: «Siccome vedevo che il popolo si disperdeva, che tu non giungevi nel giorno stabilito, e che i Filistei erano adunati a Micmas, mi sono detto: ‘Ora i Filistei mi piomberanno addosso a Ghilgal, e io non ho ancora implorato l’Eterno!’ Così mi sono fatto violenza, e ho offerto l’olocausto». Dovette sentire dalla bocca di Samuele questa terribile sentenza: “Tu hai agito stoltamente … Ora il tuo regno non durerà; l’Eterno s’è cercato un uomo secondo il cuore suo …” (l° Sam. 13:8-12).
Confidare nei carri
Anch’io ho dovuto imparare questa lezione per dura esperienza. Erano i primi tempi della mia vita cristiana e, pieno di zelo e di amore per il Signore, ero attivamente impegnato in riunioni di preghiera, campagne di evangelizzazione, e così via. C’erano sempre problemi di trasporto, così prendevo in esame l’opportunità di acquistare una macchina – usata, naturalmente, perché i miei modesti mezzi di studente non consentivano altre possibilità.
Pregai, dunque, e mi convinsi che era la volontà di Dio che avessi una macchina. Allora chiesi ancora la Sua guida per sapere quale particolare macchina comprare, tenendo intanto gli occhi aperti per qualunque occasione. Ma passarono i giorni e non sembrava arrivare risposta. Allora “mi sono fatto violenza”, convincendomi che l’unica occasione che fino allora si era presentata doveva essere la risposta di Dio, e feci l’acquisto.
Fu la classica “bidonata”! Nelle nostre “scorrerie” per il Regno di Dio quella macchina consumava quasi più olio che benzina! Poi, dopo pochi mesi, venne il giorno della revisione obbligatoria (già allora annuale in Inghilterra, e piuttosto severa), e la mattina pregavo per un esito favorevole (senza, devo ammetterlo, troppa convinzione): “Signore, tu sai che questo veicolo è per il tuo servizio!”. Nella mia lettura biblica quotidiana “capitò” questo brano: “L’Eterno ti risponda nel dì della distretta … ti mandi soccorso dal santuario … si ricordi di tutte le tue offerte e accetti il tuo olocausto. Ti dia egli quel che il tuo cuore desidera, e adempia ogni tuo disegno … l’Eterno esaudisca tutte le tue domande …” (Sal. 20:1-5).
“Ecco! – dissi fra me e me – proprio la risposta che mi serviva! “ Ma qualcosa non mi convinceva, e continuai a leggere: “Gli uni confidano in carri, e gli altri in cavalli …” (Ma quella povera macchina non ha poi tutti questi cavalli, pensai …!) “… ma noi ricorderemo il nome dell’Eterno, dell’Iddio nostro. Quelli piegano e cadono …” “Oh, no!”. Ma così fu. La macchina fu condannata al “cimitero”, e io imparai la differenza fra udire la voce di Dio e convincersi che questa è la via “perché è urgente e non ci sono alternative”.
Fu una lezione preziosa, soldi spesi veramente bene! (E poco dopo, arrivò anche la risposta di Dio: mio fratello volle liberarsi di una macchina vecchia ma solida, che comprai per pochissimo e che mi servi fedelmente per diversi anni.)
Muli e cavalli
Abbiamo già citato il Salmo 32, dove Dio ci promette la Sua guida. Ma il brano continua così: “Non siate come il cavallo e come il mulo che non hanno intelletto, la cui bocca bisogna frenare con morso e con briglia, altrimenti non ti si avvicinano!” (v.9).
Che cosa vogliono dire queste parole? Credo che il significato sia questo: che, se la nostra volontà è di fare la volontà di Dio, Egli troverà il modo di guidarci nella Sua via. Se è necessario – se siamo “duri d’orecchi”, incapaci di scoprire la Sua volontà in altre maniere – Egli ci guiderà come si guida un cavallo o un mulo, “con morso e con briglia”. Quando, cioè, cercheremo di imboccare una strada sbagliata, tirerà le briglie con forza e ci costringerà ad andare per la strada giusta. Se è necessario, ci sbatterà tutte le porte in faccia quando cerchiamo di entrarci, lasciando aperto soltanto quella giusta. Ma non è così che Egli preferisce guidarci!
Piuttosto, vuole che sviluppiamo i nostri sensi spirituali per saper discernere la Sua guida e la Sua volontà, senza dover sbattere il muso contro tutte le porte chiuse! L’apostolo Paolo pregava così per i fratelli di Colosse: “Non cessiamo di pregare per voi e di domandare che siate ricolmi della profonda conoscenza della volontà di Dio con ogni sapienza e intelligenza spirituale”. Ecco il desiderio di Dio per noi.
Allineare i fari
In quale modo, dunque, Dio ci parla? In Ebrei 1:1, leggiamo: “Dio, dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere ai padri per mezzo dei profeti …”. Dio, allora, parla “in molte maniere”. E se siamo saggi, vorremo che parli anche a noi in molte maniere e con molte conferme, almeno quando si tratta di grosse decisioni, per essere sicuri di avere capito bene la Sua volontà.
Quando una nave si deve avvicinare a un porto per un canale stretto in mezzo ad acque basse e scogli pericolosi, il pilota ha sempre dei segni da allineare per tenere il corso sicuro. Di notte, si accendono dei fari che indicano il canale. E non basta vederne uno: bisogna allinearne almeno due, meglio ancora tre o quattro, per essere sicuri di evitare gli scogli. Allo stesso modo, Dio ci parla in vari modi, e dobbiamo “allineare” i vari “fari”, per esseri sicuri di non fare naufragio. Vogliamo ora considerare questi “fari” uno alla volta.
- La Parola di Dio. Qualunque “voce”, qualunque consiglio, qualunque convinzione interiore deve sempre allinearsi con la lettera e con lo spirito della Parola di Dio scritta. Capita a volte di sentire dire un credente: “Mi sono fidanzata con questa ragazza non credente, ma sono sicuro che è proprio quella che fa per me: mi sono sentito guidare dal Signore e sono sicuro che tutto andrà a lieto fine”. Come?! Dio contraddice forse se stesso? quando ha detto con tanta chiarezza nella Sua Parola: “Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi” (2° Cor. 6:14)?
Oppure un gruppo di credenti si separa dalla chiesa di cui fanno parte senza motivi seri, senza che questa o il suo pastore sia diventata apostata o gravemente infedele al Signore e alla sua Parola, dicendo: “Ci siamo sentiti di farlo, siamo convinti che è la volontà di Dio …” Ma la volontà di Dio non è forse rivelata chiaramente nella sua Parola: “Abbiate un medesimo pensare, un medesimo amore, essendo di un animo solo e di un unico sentimento, non facendo nulla per spirito di parte …”. “Comportatevi … con ogni umiltà e mansuetudine, con pazienza, sopportandovi gli uni gli altri con amore, sforzandovi di conservare l’unità dello Spirito con il vincolo della pace. Vi è un Corpo unico …”. “Vi esorto, fratelli, a tener d’occhio quelli che provocano le divisioni e gli scandali in contrasto con l’insegnamento che avete ricevuto …” (Fil. 2.2-3, Ef.1-4, Rom. 16:17).
“Alla legge! alla testimonianza! – esclama Isaia. – Se il popolo non parla così, non vi sarà per lui alcuna aurora!”; o, come dice un’altra traduzione, “non c’è in esso alcuna luce” (Is. 8:20). Dobbiamo allinearci con la Parola di Dio!
- La convinzione interiore. “Le pecore ascoltano la sua voce (quella del Buon Pastore) – disse Gesù – ed egli chiama le proprie pecore per nome e le conduce … le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce” (Giov. 10:3). Conosci tu la voce del Buon Pastore?
Egli ci parla, come ad Elia, con “un suono dolce e sommesso” (1° Re 19:12). La Sua voce non provoca turbamento, confusione o paura, ma piuttosto una profonda pace e riposo nel nostro spirito (che può anche coesistere, stranamente, con timori, dubbi e turbamenti al livello più superficiale dei pensieri e delle emozioni). È infatti al livello dello spirito che Dio ci parla e si rivela a noi.
Abbiamo urgente bisogno di imparare a distinguere e a conoscere la Sua voce! Perché, se ci manca questa convinzione interiore della volontà di Dio per noi, nel momento della prova e della difficoltà, quando tutto sembra crollare e ci chiediamo se non abbiamo per caso sbagliato tutto, è solo questo senso di pace e di profonda convinzione interiore che ci sosterrà. Se la nostra convinzione viene solo dall’esterno – se abbiamo agito così perché ci è stato detto di farlo da altri, per quanto spirituali – affonderemo. Alla fin fine, ciascuno di noi è responsabile davanti a Dio per le proprie scelte e per le proprie decisioni: “ciascuno di noi renderà conto di se stesso a Dio” (Rom. 14:12).
- Le profezie. “Lo Spirito Santo disse: «Mettetemi da parte Barnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati»” (Atti 13:2). La Scrittura ci dà tanti esempi di decisioni guidate da Dio tramite la profezia. Un bellissimo esempio è in 2° Cronache 20, quando Giuda ottenne una gloriosa vittoria sui nemici, senza nemmeno combattere, per aver confidato nella parola di un profeta. Dio ha messo nella Chiesa dei profeti (1° Cor. 12:28) perché ci rivelino la parola di Dio, e dobbiamo dare loro ascolto!
Tuttavia, non dobbiamo agire solo in base a una parola profetica rivoltaci, specialmente se non conosciamo bene il profeta e il suo ministero. Se Dio ci parla attraverso i Suoi profeti, ci darà anche la conferma della loro parola nel nostro cuore.
Nel brano citato sopra, notiamo che Dio disse: “… per l’opera alla quale li ho chiamati”. Dio aveva già dato a Paolo, sin dalla sua conversione, una chiamata per i Gentili (Atti 22:21), che ora veniva confermato e mandato ad effetto per mezzo della profezia. Quando poi Dio parlò a Paolo e ai suoi compagni per mezzo di profezie e sogni (Atti 16:6-9), valutarono queste rivelazioni e si convinsero che Dio li chiamava a partire per la Macedonia (v.10). “Non disprezzate le profezie; ma esaminate ogni cosa e ritenete il bene” (1° Tess. 5:20-21).
- I consigli, specialmente quelli dei conduttori che “vegliano per la tua anima” (Ebr. 13:17), ma anche di altre persone sagge e mature. “Nel gran numero dei consiglieri sta la salvezza” (o “sicurezza”), è scritto in Proverbi 11:14. Agire in maniera indipendente, con l’ostinata convinzione di avere ragione mentre tutti gli altri hanno torto, non è mai segno di spiritualità!
- Le circostanze. Quando siamo nella volontà di Dio, spesso le circostanze concorrono a darci un’ulteriore conferma che siamo nella strada giusta. Per esempio, mediti un progetto costoso, e il dono di un fratello o un’entrata “extra” imprevisto può essere un incoraggiamento ad andare avanti. Ma attenzione! Non possono essere mai le circostanze da sole a dirigere i nostri passi; non dobbiamo credere che una spesa è nella volontà di Dio soltanto perché ci sono i soldi! Giona fuggiva “lungi dal cospetto dell’Eterno” per non dover obbedire al Suo ordine, e subito trovò una nave che andava a Tarsis, dove voleva lui!
- Un brano della Scrittura. A volte Dio ci parla “direttamente” dalle pagine della Bibbia, magari dando a un brano un senso completamente diverso da quello originale del contesto. Anche qui, però, non bisogna fidarsi esclusivamente di tali parole (né tantomeno delle scatolette di “preziose promesse”, che di solito contengono soltanto quei brani che ci daranno maggiormente piacere, tralasciando tutti i brani di rimprovero che ci sono forse ancora più utili!). Bisogna “allineare i fari” e avere la conferma di diversi modi in cui Dio ci parla; e soprattutto che “la pace di Dio custodisca il nostro cuore”, facendo da “arbitro” (Fil. 4:7) e confermando nel profondo del nostro spirito che siamo nella volontà di Dio.
Volere per sapere
Gesti disse: “Se uno vuole fare la volontà di Dio, conoscerà se questa dottrina viene da Dio o se io parlo di mio” (Giov. 7:17). La chiave per conoscere è volere! Così è anche per conoscere la guida di Dio. Se vogliamo con tutto il nostro essere fare la Sua volontà, Egli troverà il modo di farcela conoscere. È un Dio grande e potente, pieno di sapienza e di bontà! Lasciamoci dunque guidare nella Sua via per no