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di Lydia Krohne
Ho tre fratelli e due sorelle. Non abbiamo ricevuto quella che definirei un’educazione severa, ma siamo cresciuti con un forte senso del valore della famiglia. Non ci è mai stato permesso di bestemmiare o di maltrattarci, ma per ogni divieto ci è sempre stato spiegato il perché.
Così, piuttosto che limitare la mia libertà, i miei genitori mi hanno sempre incoraggiata a riflettere sulle questioni morali e a prendere le mie decisioni autonomamente. Questo mi ha aiutata, durante gli anni della crescita, a diventare sicura nella mia personalità. Certo, durante l’adolescenza ho avuto i miei scontri con i genitori. Sono sempre stata attirata dalla moda, e quando tutte le ragazze portavano le minigonne e i vestiti molto aderenti, anch’io volevo farlo. Ma mia madre mi ha fatto notare che in questo modo avrei dato di me stessa un’immagine di ragazza “facile”, e mi ha chiesto se quello era veramente ciò che desideravo … Non mi ha detto che era peccato, né mi vietava di comprare vestiti del genere, ma mi ha fatto rifletterci bene prima di farlo.
Poi, a una festa, mi sono accorta che tutte le mie amiche che portavano la minigonna stavano continuamente ad aggiustarsela e non sembravano a loro agio. Dopo di quello, dunque, ho deciso di trovare un mio stile personale e di stare con vestiti nei quali potevo sentirmi tranquilla. Per la prima volta mi sono resa conto che potevo fare delle scelte nella vita e che, se non portavo la minigonna e i tacchi alti, non per questo dovevo mettermi indumenti pesanti e antiquati.
Non ricordo quando i miei genitori mi hanno parlato per la prima volta del sesso: hanno sempre parlato molto apertamente di tutto con noi. Ma ricordo che si sono mostrati preoccupati dopo la prima lezione di educazione sessuale a scuola. Riferii loro che l’insegnante ci aveva parlato di anticoncezionali e di come evitare il contagio, ed erano perfettamente d’accordo che dovevo essere informata su queste cose. Ma si turbavano assai per il fatto che nessuno parlasse della questione morale: se va bene avere rapporti con una persona senza amarla.
Nessuno dei due ha mai suggerito che il sesso sia una cosa cattiva o peccaminosa, piuttosto spiegavano che è una forza molto positiva per il bene, una meravigliosa espressione di amore tra un uomo e una donna. Lo rappresentavano come qualcosa di molto bello, non di sordido o di sporco. Mi avvertirono però che l’istinto sessuale, essendo così forte, può essere usato anche per manipolare un’altra persona e che poteva facilmente provocare ferite; che confinare il rapporto sessuale all’interno del matrimonio è semplicemente questione di proteggersi dal male.
Tutto questo mi è sembrato molto sensato, specialmente quando mi guardai attorno alle amiche che a 15 o 16 anni già avevano rapporti. Capii che, una volta che ci si dà a un’altra persona così completamente come si fa nell’unione sessuale, ci si rende molto vulnerabili; non solo al rischio della gravidanza o della malattia, ma a quello di perdere il rispetto per se stessi e per gli altri. In effetti, molte mie amiche sono rimaste ferite in questa maniera, perdendo la fiducia verso gli altri e soffrendo terribili gelosie e sensazioni di rigetto. Questo mi ha convinto ancora di più che i miei genitori avevano l’idea migliore e che volevo seguirla anch’io.
Naturalmente ho trovato difficile e imbarazzante spiegare le mie convinzioni ai compagni di scuola, ma ho sempre fatto il possibile per farle capire fin dall’inizio. Sulle prime mi deridevano, oppure dicevano che forse ero affetta da frigidità. Ma piano piano, mentre cominciarono a vivere delusioni e a diventare cinici riguardo al sesso, arrivarono a rispettare il mio punto di vista. Ricordo molto vivamente le parole di un ragazzo molto promiscuo che mi disse una volta che si sentiva sempre come se dovesse dare prova di sé per far vedere quanto era bravo, anziché curarsi minimamente della ragazza di turno. L’idea di vedere il sesso come un istinto perfettamente egoistico, piuttosto che il desiderio di darsi a una persona che amava, mi ripugnava. Compativo fortemente chi lo vivevo così, e quando dissi a quel ragazzo che per me il sesso poteva essere soltanto l’espressione dell’amore, sembrava invidiarmi e mi disse quanto avrebbe desiderato vedere le cose come me.
Ho conosciuto il mio primo ragazzo, Mark, quando avevo forse 18 anni, ma è stato tutto molto innocente. Egli è il figlio di amici dei miei genitori; andavamo al cinema e alle feste insieme. Per me è sempre stato molto importante avere delle amicizie con i ragazzi e potersi divertire insieme, senza sentirmi in imbarazzo. Non mi sono mai sentita sotto pressione ad andare a letto con qualcuno, proprio perché chiarivo le mie posizioni sin dall’inizio, così i ragazzi sapevano come stavano le cose.
Ricordo una vacanza che ho fatto in Italia con alcune mie amiche all’età di quindici anni circa. Sapendo come sono certi ragazzi italiani, non mi sono meravigliata quando siamo state avvicinate da tutt’una banda con evidenti pensieri di seduzione. Ma, piuttosto che arrabbiarsi quando dissi loro che non credevo nel sesso prima del matrimonio, sembrarono positivamente impressionati. Entro la fine della vacanza avevo stretto un’ottima amicizia con tutti quanti.
Certo, è stato difficile per me a volte, quando le mie convinzioni mi hanno fatto sentire diversa dagli altri. Ho spesso pensato quanto sarebbe stato facile seguire la corrente e fare come tutti gli altri. Ma poi, guardandomi attorno, vedevo quanto i miei compagni avevano sofferto per aver iniziato i rapporti troppo presto … specialmente le ragazze. Si erano illuse di poter tenere le emozioni separate dai rapporti fisici, ma alla fine molte tra loro si sono sentite sfruttate.
Poi, due anni fa, ho conosciuto Darren a un campeggio giovanile. Mi è stato subito simpatico e siamo diventati buoni amici. Dopo incominciò a scrivermi, ma non lo prendevo troppo sul serio. Ma poi venne a trovarmi, e compresi quanto mi sentissi attirata da lui. Cominciammo a vederci regolarmente e si è sviluppato un amore profondo tra di noi.
Sin dall’inizio della nostra relazione abbiamo sempre parlato di tutto, anche del sesso. So che, se le cose fossero andate diversamente e fossimo andati a letto insieme prima di fare quest’amicizia, non avremmo mai potuto raggiungere un tale livello di fiducia e di intimità.
Darren sa come la penso, anzi, anche lui ha determinato di rimanere vergine fino al matrimonio. Questo ci fa sentire entrambi proprio speciali. Lo ammiro fortemente anche per la disinvoltura con cui ne parla con i suoi compagni. So che le pressioni sui maschi di vantarsi delle proprie conquiste sessuali sono ancora maggiori che sulle ragazze. Mi ha raccontato che una volta, all’ultimo anno di scuola, stava in macchina con quattro ragazze che parlavano tutte del sesso. Quando Darren disse loro che si stava serbando in vista del matrimonio, tre di loro confessarono di essere anch’esse vergini, e fu la quarta a sentirsi nell’imbarazzo!
Ma non sto vivendo con la testa tra le nuvole. Siamo entrambi ben coscienti di quanto sarebbe facile essere sopraffatti dalle nostre emozioni se cominciassimo a toccarci o accarezzarci, perciò abbiamo deciso insieme di non oltrepassare mai quel limite, fino al giorno in cui apparterremo l’uno all’altra e avremo finalmente diritti sul corpo ciascuno dell’altro. Per ora siamo contenti di limitarci ai baci e a tenerci per mano. Non abbiamo bisogno di prove fisiche del nostro amore, dal momento che già esiste una fiducia e un affetto così profondi tra di noi.
Certo, proviamo gli stessi desideri di qualsiasi altra coppia: diversamente il nostro rapporto non sarebbe né sano né naturale. Non posso dire che sia facile, o che non siamo mai tentati di fare l’amore. C’è stata un’occasione particolare quando i miei genitori erano in vacanza e ci siamo trovati soli in casa per una notte. Sapendo che sarebbe stato un momento difficile per tutt’e due, ho invitato la mia amica del cuore e abbiamo passato una serata meravigliosa, semplicemente chiacchierando. So che i miei compagni ci penserebbero stupidi a sentire questo, o semplicemente non crederebbero che non sia successo niente, ma io e Darren sappiamo che è così, ed è questo che importa.
In genere cerchiamo di non metterci in situazioni di quel tipo. Quando ci sentiamo tentati, ne parliamo insieme e cerchiamo di evitare circostanze che tenderebbero a rafforzare quei sentimenti. Questo funziona per noi proprio perché siamo ottimi amici e possiamo riderci su ed essere onesti l’uno con l’altra.
Non sono un mostro o un relitto dei secoli passati per il solo fatto di essere ancora vergine. Quest’anno ho l’esame di maturità, dopo di che voglio iscrivermi all’università per studiare matematica e commercio. Mi piace ascoltare la musica pop e ho lavorato qualche volta come fotomodella per una rivista.
Mi sento sicura nell’amore che ho per Darren e che lui nutre per me, e anche nella nostra decisione di aspettare fino al matrimonio. So che è proprio questo che rende, e che continuerà a rendere, il nostro rapporto così forte e così speciale.
Questa testimonianza è apparsa sulla rivista Frontline, gen./feb. 1993