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di Ernesto D. Bretscher
I brani biblici che parlano della procreazione lasciano molti cristiani nell’incertezza sull’argomento del controllo delle nascite. Abbiamo o no la libertà di scegliere quando avere figli e quanti averne?
Il cattolicesimo romano insegna che avere rapporti sessuali senza lo scopo di fare figli è peccato e contro la legge di Dio. In passato, prendeva posizione contro ogni tentativo di pianificazione familiare, e ancora oggi approva soltanto i metodi detti “naturali” (anche se la grande maggioranza dei cattolici, anche praticanti, non ne tiene conto!).
La domanda importante, però, è: che cosa ne pensa Dio?
“E Dio li benedisse e Dio disse loro: crescete e moltiplicate e riempite la terra” (Gen. 1:28). “Ecco, i figli sono un dono che viene dall’Eterno, il frutto del grembo materno è un premio. Come frecce nelle mani di un prode, così sono i figli della giovinezza. Beati coloro che ne hanno piena la faretra!” (Sal. 127:3-5).
La formazione di una nuova vita nel grembo materno è un evento meraviglioso e straordinario. Non si possono descrivere la gioia e l’emozione del momento in cui il bambino viene alla luce: è veramente un dono che viene dall’Eterno! La capacità procreativa è una benedizione di Dio. E le coppie che non possono avere figli sanno cosa significa esserne privati: molte sarebbero pronte a qualsiasi sacrificio pur di essere “graziate” con l’arrivo di un figlio.
Tuttavia, la Parola di Dio non tratta esplicitamente la questione della limitazione delle nascite (anche se sarebbe logico pensare che la “faretra” di cui sopra non ha una capacità illimitata!). Un brano che alcuni citano a questo proposito è il seguente:
“Allora Giuda disse a Onan: Va’ dalla moglie del tuo fratello, prenditela come cognato e suscita una progenie al tuo fratello. E Onan, sapendo che quella progenie non sarebbe sua, quando s’accostava alla moglie del fratello [defunto], faceva in modo d’impedire il concepimento, per non dare progenie al fratello. Ciò che egli faceva dispiacque all’Eterno …” (Gen. 38:8-10).
Nel caso di Onan, il problema era che egli si sottraeva alla legge del “levirato”, cioè alla sua responsabilità di far nascere una progenie al fratello perché il suo nome potesse continuare. Fu questo che dispiacque all’Eterno. Il brano non significa dunque che “impedire il concepimento” sia di per sé qualcosa che dispiaccia a Dio.
Se i figli sono una benedizione, un dono, non devono essere un’imposizione. E il rapporto sessuale, nel matrimonio, ha la funzione di esprimere, rinsaldare e benedire l’unità della coppia, non solo quella della procreazione. Non è forse significativo il fatto che l’uomo, a differenza dalle bestie, desidera il rapporto sessuale in qualsiasi tempo e non solo nel momento in cui è possibile il concepimento?
Paolo raccomanda alle coppie: “Non vi private l’uno dell’altro” (1° Cor. 7:5). L’obiettivo non è certamente di far procreare oltremodo i credenti, ma semplicemente “perché Satana non vi tenti a motivo della vostra incontinenza”. Il rapporto sessuale è dunque anche per godersi l’intimità e l’unità reciproca.
La Parola di Dio parla molto del sesso, del suo uso corretto e del suo abuso. Contiene tutta una serie di leggi che regolano la vita sessuale perché sia pura, santa e felice. Ma del controllo delle nascite non una parola! Da questo possiamo concludere che Dio ci lascia liberi di decidere con quanti figli essere benedetti … anche se Egli si riserva sempre la “libertà” di intervenire!
Credo che, come nel caso di Onan, Dio guarda le motivazioni che stanno dietro il desiderio di impedire il concepimento. Se sono egoistiche – per esempio, per potersi godere di più la vita senza figli o, peggio, per poter peccare liberamente di fornicazione – certamente la cosa non può esserGli gradita. Se invece sono motivi puri e onesti, possiamo essere sicuri della Sua approvazione.
È per esempio risaputo che avere figli a intervalli troppo brevi può essere deleterio per la salute della donna: dopo il parto, il suo fisico deve avere il tempo di riacquistare le forze necessarie per affrontare un’altra gravidanza. Questo è senz’altro un motivo valido e corretto. Altri motivi possono essere di natura economica, logistica o semplicemente psicologica.
Ogni coppia può comunque riflettere e pregare nella serenità su quando avere un figlio e quanti averne. Appena sposati, io e mia moglie convenimmo che ci sarebbe piaciuto avere quattro figli. E il Signore ci ha benedetti con quattro figli sani e robusti, ben intervallati tra di loro.
Metodi anticoncezionali
Metodo Ogino-Knaus. Si basa sull’astinenza periodica dai rapporti sessuali nei giorni “fertili” della donna, immediatamente prima e dopo l’ovulazione (circa 10 giorni al mese, solitamente dal decimo al ventesimo giorno dall’inizio della mestruazione).
La difficoltà maggiore è stabilire con precisione quando avviene l’ovulazione. Alcune donne hanno il ciclo molto regolare, per cui è facile stabilire con una certa esattezza questo giorno. Poiché con l’ovulazione la temperatura dei corpo sale di 0,5°, la donna può misurarsi la temperatura ogni giorno per alcuni mesi e notare il giorno in cui questo si verifica. Ma molte donne hanno il ciclo irregolare, e allora per maggior sicurezza bisogna allungare il periodo di astinenza.
Se si tralascia la misurazione della temperatura, osservando solo il calendario, è tra i metodi meno sicuri: dal 6 al 14% delle donne che lo seguono hanno la probabilità di una nuova gravidanza nel giro di un anno. Tenendo conto anche della temperatura, tale probabilità scende all’1,5%.
Metodo sintotermale. Evoluzione del metodo OginoKnaus che tiene conto anche di altri sintomi. In concomitanza con l’ovulazione vi è un sensibile aumento della fluidità del muco vaginale; ci possono essere anche altri sintomi quali un dolore lancinante nel basso ventre, qualche goccia di sangue che macchia la biancheria intima, ecc. La donna che sta attenta a questi sintomi, trascrivendoli su un calendario, può arrivare non solo a conoscersi meglio, ma anche a definire con maggior esattezza i giorni “fertili” del suo ciclo.
Questo metodo permette una maggiore sicurezza anche in caso di cicli irregolari. Da esperienze fatte, se seguito con attenzione può essere un metodo abbastanza sicuro, dando una probabilità annuale di una nuova gravidanza dello 0,7%.
Interruzione del coito. Consiste nell’interruzione del rapporto prima dell’eiaculazione. Oltre a non essere per niente sicuro, è insoddisfacente sul piano psicologico sia per l’uomo che per la donna. La percentuale di insuccesso è elevata, tra il 20 e il 40%.
In generale, bisogna aggiungere che il periodo in cui molte donne sono più predisposte al rapporto sessuale e riescono a partecipare e goderne più intensamente, sono proprio quelli in cui secondo i “metodi naturali” bisogna astenersi. Per questa ragione la maggior parte delle coppie preferisce i metodi artificiali, che permettono di avere rapporti anche nei giorni fertili.
Metodi anticoncezionali artificiali
La “pillola”. È un preparato di ormoni femminili – estrogeni e progestinici – che impediscono l’ovulazione. Va assunta ogni giorno per 21 giorni di ogni ciclo, a partire dal quinto giorno dall’inizio delle mestruazioni. Poi se ne interrompe l’assunzione per sette giorni durante i quali ha luogo la mestruazione.
Un vantaggio di questo metodo è la regolarità assoluta del ciclo mestruale. Inoltre è dimostrato che gran parte delle donne che fanno uso della pillola, se smettono di prenderla, rimangono incinte entro breve tempo: può essere dunque utile per stabilire quando avere un figlio.
Se usata regolarmente, senza saltare un solo giorno, la pillola dà una garanzia di sicurezza vicina al 100%. Secondo alcuni medici, ci sono però dei rischi per la salute: gli studi dimostrano una maggiore incidenza di trombosi (grumi nel sangue che possono ostruire i vasi sanguigni) e di tumore al seno tra le donne che prendono la pillola, specie se per molti anni; rischi, d’altra parte, non maggiori di quelli insiti in una gravidanza. Comunque, milioni di donne l’hanno usato senza effetti dannosi da quando è stata lanciata negli anni Sessanta.
In alcune donne può produrre effetti collaterali sgradevoli quali nausea, dolori al seno, diminuzione del desiderio sessuale, crampi, aumento di peso e nervosismo. Un’altra possibilità, riscontrata però in non più di una donna su cento, è la completa cessazione delle mestruazioni. Pare comunque che il fenomeno sia collegato soprattutto all’uso di “mini-pillole” a base di soli progestinici, il cui impiego si sta ora abbandonando.
Dispositivo intrauterino. Chiamato anche spirale, anche se ha una forma diversa, a 7 o a T. Inserito nell’utero, ostacola l’annidamento dell’ovulo fecondato e quindi la gravidanza. Per essere veramente sicuro, deve essere introdotto dal medico e va sostituito dopo un certo tempo, anche se alcuni tipi possono risiedere nell’utero fino a vent’anni.
Esiste la possibilità che il dispositivo venga rigettato dall’utero in maniera spontanea e ripetuta. Può anche causare qualche disturbo quale malessere e emorragia, disturbi che però tendono col tempo a scomparire. Alcuni tipi di dispositivo (non più in distribuzione) hanno favorito infezioni dell’utero provocando anche la sterilità. Il coefficiente di sicurezza è stimata nel 95%.
Molti credenti però non ritengono accettabile questo metodo per il suo meccanismo di funzionamento, in quanto non un anticoncezionale ma piuttosto un modo di provocare un aborto precoce.
Diaframma. Consiste in una membrana di gomma sottile montata su un anello flessibile; viene posto nella vagina in modo da chiudere il collo dell’utero all’ingresso degli spermatozoi. Solitamente è inserito dalla donna stessa prima del rapporto (possibilmente ogni sera in maniera abituale) e lasciato fino al mattino. Per aumentare l’efficacia si cosparge di una crema spermicida. La prima volta va inserito con l’aiuto di un ginecologo che insegnerà a metterlo nella maniera corretta. Offre un coefficiente di sicurezza dell’88%.
Preservativo. Una guaina di gomma applicata sul pene per impedire che gli spermatozoi entrino nella vagina. Il preservativo deve essere di buona qualità e alla conclusione del coito bisognerà ritirarsi subito quando l’organo maschile è ancora in posizione eretta per evitare che il preservativo scivoli via. Anche questo è più efficace con l’aggiunta di una crema spermicida. La sicurezza è intorno all’86%.
Sterilizzazione. Un piccolo intervento chirurgico per legare o recidere i dotti deferenti nell’uomo (vasectomia), o le tube di Falloppio nelle donne. Non comporta l’asportazione delle ovaie o dei testicoli e non interferisce in alcun modo con la produzione degli ormoni sessuali o del liquido seminale, e quindi non ostacola in alcun modo la normale attività sessuale.
In Italia questo tipo di intervento era vietato dall’art. 552 dei Codice Penale fascista, ma pochi sanno che queste norme sono decadute con l’adozione della legge 194 che sanciva anche l’aborto. Nel 1987 la Cassazione, a seguito di un lungo processo a un medico lucchese, ha dichiarato che la sterilizzazione volontaria non è reato. E praticamente sicuro al 100%, ma, ovviamente, bisogna essere assolutamente sicuri di non desiderare altri figli, in quanto l’intervento è difficilmente reversibile.