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di Pieter Bos
Ho partecipato poco fa a un convegno internazionale di intercessori in cui una delle delegazioni ha presentato una lettera dal presidente della propria nazione. “Io, presidente della Zambia – scriveva – mi rallegro per il fatto che si riuniscano tanti intercessori da varie parti del mondo e prego perché Dio benedica il vostro convegno. Vi esorto a pregare perché si realizzino i disegni di Dio per le nazioni del mondo e, quando ne avrete il tempo, a pregare anche per il mio Paese”.
Ancora non lo riconosce né il sig. Berlusconi né il primo ministro del mio paese, il sig. Lubbers; ma nelle intenzioni di Dio, siamo noi credenti che decideremo il destino delle nostre nazioni, tramite la preghiera.
Preghiera potente
In Atti 4:24-30 leggiamo la preghiera semplice, ma molto potente, dei credenti primitivi di fronte alle prime persecuzioni. Essi dissero in effetti: “Signore, tu sei il Creatore e Padrone del mondo, ed ecco delle autorità secolari che si oppongono a noi, la tua chiesa. È proprio quello che dice il Salmo 2: «Perché le nazioni del mondo sono così sciocche da combattere contro il tuo piano?». Signore, pensaci tu!”
Essi pregarono sulla base della Scrittura – cosa molto importante nell’intercessione – e appena ebbero finito, la terra tremò come segno visibile che qualcosa era avvenuto nella sfera celeste.
Ma, come sottoprodotto di quella preghiera, avvenne un’altra cosa: si poté per la prima volta comprendere quel Salmo. Se ora lo guardiamo per un attimo, vediamo che è come un’opera teatrale in quattro atti. Primo atto (vv.1-3) – si svolge qui in terra: “Perché tumultuano le nazioni, e i popoli tramano cose vane? I re della terra si ritrovano e i principi si consigliano insieme …”. Perché c’è la guerra in Bosnia? Perché ci sono conflitti in Messico, in Somalia, in Cambogia, in ogni parte del mondo? I potenti si dicono addirittura: “Rompiamo i legami dell’Eterno e del suo Cristo, sbarazziamoci delle loro funi”!
Secondo atto (vv.4-6), in cielo: “Colui che siede nei cieli riderà, il Signore si farà beffe di loro”. Dio guarda giù e ride: “Che vogliono questi mortali? Non capiscono forse che io ho nominato il mio Re, il mio Unto?”
Terzo atto (vv.7-9): compare questo Unto, che ora conosciamo come Gesù, ed è lui che parla: “L’Eterno mi ha detto: «Tu sei mio figlio … Chiedimi, e io ti darò le nazioni come tua eredità e le estremità della terra – l’Italia, l’Olanda, la Zambia, tutte! – per tua possessione»”. L’Olanda e l’Italia non hanno ancora riconosciuto questo fatto, ma la Zambia sì.
Quarto atto (vv.10-12): Davide (egli stesso re in quell’epoca), dopo aver ascoltato la voce dei popoli e quella di Dio e del suo Unto, esorta i re e i potenti del mondo: “Ora dunque, o re, siate savi … Servite l’Eterno con timore e gioite con tremore. Sottomettetevi al Figlio, perché non si adiri e non periate …” Signor Berlusconi, attenzione! Presidente Mitterrand, presidente Clinton, re Juan Carlos, state in guardia, perché viene il Re che Dio ha stabilito!
Ora comprendiamo la dinamica di questo salmo? Comprendiamo che Gesù rivendica dei diritti su questa nazione d’Italia? Egli siede nel cielo, alla destra del Padre, guarda l’Italia dalle Alpi alla Sicilia e dice: “È mia! Mi appartiene di diritto! E, finalmente, c’è un po’ di gente che lo riconosce e mi onora come Re”.
Tribù, lingue, popoli e nazioni …
Dobbiamo capire che Gesù ha il diritto di prendere possesso di tutte le nazioni della terra. E non solo delle nazioni. Nell’Apocalisse si ripete più volte: “ … ogni tribù, lingua, popolo e nazione” (5:9, 7:9, 11:9, 13:7, ecc.). Oggi ci sono nel mondo circa 230 nazioni, circa 12000 lingue, e tribù ancora più numerose. Tutte devono riconoscere il Creatore come loro Padrone!
È scritto, per esempio, nel Salmo 117: “Lodate l’Eterno, voi nazioni tutte! Celebratelo, voi popoli tutti!” Loda il Signore, Italia! Glorificalo, Svizzera! Celebralo, Germania! E tutti i popoli – Lombardi, Romani, Sardi, Calabresi – riconoscete che egli è il Signore! “ … Poiché grande è la sua misericordia verso di noi, e la fedeltà dell’Eterno dura per sempre. Alleluia!”
La proclamazione di queste parole cambierà le tribù e le nazioni, perché quando proclamiamo la Parola del Signore e preghiamo con le parole della Scrittura, si produce un grande effetto nei luoghi celesti. Voglio darvene due esempi, uno antico, l’altro molto recente.
Il profeta Giona fu mandato da Dio alla città di Ninive. La ricerca archeologica ha dimostrato che essa fu una città fortemente militaristica e che aveva un re molto crudele. Ma arriva quel piccolo ebreo e comincia a proclamare: “Quaranta giorni, e Ninive sarà distrutta!”
Questo messaggio viene riferito al re: “Maestà, c’è un profeta israelita qui che va dicendo che la nostra città sta per essere distrutta e che dobbiamo ravvederci!” Come reagisce il re? “Chi è quel pazzo? Chi sono gli Israeliti? Non gli piace la mia città? Ammazzatelo allora, gettatelo ai coccodrilli! Avanti il prossimo!”
Niente affatto! “Si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere. Per decreto del re e dei suoi grandi, fece quindi proclamare e divulgare in Ninive un ordine che diceva: «Uomini e bestie, armenti e greggi non assaggino nulla, non mangino cibo e non bevano acqua; ma uomini e bestie si coprano di sacco e gridino a Dio con forza; ognuno si converta dalla sua via malvagia e dalla violenza che è nelle sue mani. Chi sa che Dio non si volga, non si penta e metta da parte la sua ira ardente, e così noi non periamo»” (Giona 3:6-9).
Movimento di preghiera
Come è possibile che un re così malvagio sia cambiato in maniera talmente improvvisa e radicale? La risposta è nel versetto precedente, che in una sola frase racconta la storia di un intero movimento di preghiera: “Allora i Niniviti credettero a Dio, proclamarono un digiuno e si vestirono di sacco, dal più grande al più piccolo di loro”. Man mano che Giona avanzava per la città, la gente cominciava a ravvedersi e a digiunare. Ci fu un cambiamento nei luoghi celesti sopra quella città, così, quando finalmente la voce su Giona giunse al re, l’atmosfera spirituale era talmente trasformata che il re poté avere un solo pensiero: “Ravvedimento!”
Così cambiò il corso della storia: Dio non dovette più punire Ninive, il suo giudizio fu rinviato di 140 anni. Un uomo riceve una parola da Dio, quella parola suscita un movimento di preghiera, ciò cambia l’atmosfera spirituale, e un re malvagio non può che diventare giusto. È possibile! È scritto nella Bibbia per incoraggiarci! Un movimento di preghiera, suscitato da Dio e portato avanti dai credenti con fedeltà e con umiltà, cambierà la vostra nazione.
Un messaggero di Dio
Un altro esempio, recentissimo. Avrete senz’altro seguito le elezioni in Sud Africa, e probabilmente avete saputo dei diffusi timori di un bagno di sangue. Da anni i cristiani, bianchi e neri, pregavano e digiunavano, e in particolare, dalla metà del settembre scorso hanno indetto una catena di preghiera e di digiuno molto consistente. Migliaia di credenti di tutte le razze pregavano: “Signore, non ci sia spargimento di sangue!” Era la sola cosa che potessero fare.
Si avvicinava il giorno delle elezioni e il capo Buthelezi continuava a dire: “Sì … no … sì … no …” La minaccia di un bagno di sangue appariva sempre più vicina. Poi Dio ha chiamato un politico nero del Kenia, credente e uomo di preghiera, tale dott. Washington Motu, che già diverse volte era stato in Sud Africa a pregare con i credenti di quella nazione. Dio gli disse: “Va’ da Buthelezi e digli di partecipare alle elezioni!”
Così egli contattò i suoi amici sudafricani per dire che arrivava, e riuscì ad avere un appuntamento con Mangosuthu Buthelezi per otto giorni prima delle elezioni. Dovevano incontrarsi all’aeroporto, ma quando egli arrivò all’ora stabilita, Buthelezi era già partito. “Signore – egli disse – che cosa succede?”
Poi, però, l’aereo con il quale fu partito Buthelezi ebbe un problema ai motori e dovette tornare indietro. “Dov’è quell’uomo del Kenia che voleva parlarmi?” egli domandò; ed eccolo là! “Il fatto che io sia qui – gli disse Buthelezi – può dipendere solo da Dio, per cui presumo che lei abbia un messaggio da Dio per me; me lo dica!” “Sì, è vero – rispose il dott. Motu. – Dio le dice: Partecipa alle elezioni!” E così fece, e il mondo intero si stupì.
La potenza della preghiera
Dio cambia la storia attraverso la preghiera! Egli ha esaudito le preghiere dei Suoi figli, e il mondo intero ne ha visto il risultato. Dio vuole guarire le nazioni, vuole guarire l’Italia attraverso movimenti di preghiera, e chiama voi ad intercedere, ad identificarvi con la vostra nazione, a perseverare nella preghiera e a coprire l’Italia con le vostre intercessioni. In ogni città Egli vuole degli intercessori che sappiano per cosa pregare, che leggano i giornali – locali, nazionali ed europei – per saper come pregare.
Il peso sul mio cuore è quello di coprire tutta l’Europa con la preghiera. È iniziato nel 1986, quando Dio si è servito di me per stabilire un movimento di preghiera per la città di Amsterdam. L’anno successivo questo movimento si è esteso per comprendere tutte le maggiori città della mia nazione, e nel 1988 il Signore mi ha affidato un compito molto particolare: mi ha detto: “Convoca una conferenza per i leaders della preghiera in Europa”.
Mi sono sentito molto in imbarazzo perché non avevo una mentalità europea: “Chi sono io – pensai – che sto appena dando inizio a un movimento di preghiera nel mio paese, per fare una cosa del genere?” Così rinviavo sempre di più la cosa, fino a quando mia moglie mi ha detto: “Se è da Dio, ti conviene ubbidire!” Allora ho scritto delle lettere a persone come Brian Mills e Johannes Facius, che non conoscevo né avevo mai viste. Mi chiedo ancora: “Come ne ho avuto il coraggio?!”
Ma a quel primo incontro sono venuti trentasei responsabili di vari movimenti di preghiera europei. Il secondo giorno abbiamo chiesto a Dio di rivelarci in quale maniera intercedere per il nostro continente. Dopo un quarto d’ora di silenzio, ho chiesto se c’era qualche rivelazione da Dio. Subito si è alzato un fratello che, con crescente agitazione, ho ascoltato leggere un lunghissimo brano da Geremia capitolo 3. Eccone solo alcuni versetti:
“L’Eterno mi disse al tempo del re Giosia (ricordiamo che egli fu uno dei più fedeli re di Giuda, ai cui tempi si verificò un autentico risveglio): «Hai visto ciò che la ribelle Israele ha fatto? È andata sopra ogni alto monte e sotto ogni albero verdeggiante e là si è prostituita. Io dicevo: «Dopo che avrà fatto tutte queste cose ritornerà a me». Ma non è tornata; e la sua perfida sorella Giuda l’ha visto … ed è andata anch’essa a prostituirsi … La sua perfida sorella Giuda non è tornata a me con tutto il suo cuore, ma con simulazione»” Il risveglio, in altre parole, era solo superficiale. “Poi l’Eterno mi disse: «La ribelle Israele – la quale, ricordiamo, è già in esilio per la sua ribellione – si è mostrata più giusta della perfida Giuda»”: Giuda che, apparentemente, è in mezzo al risveglio! (Geremia 3:6-11).
Storia di due chiese
Subito un’altra sorella disse: “Ho avuto anch’io lo stesso versetto”, e molti altri confermarono lo stesso messaggio. Tuttavia non era proprio chiaro che cosa il Signore ci volesse dire con tutto ciò. Così il pomeriggio pregammo ancora, e un fratello si alzò e disse: “È mai possibile che non abbiate capito che si riferisce alla chiesa cattolica e quelle protestanti? Noi protestanti crediamo di stare in mezzo al risveglio e disprezziamo il cattolicesimo …”
Non ebbe neanche il tempo di terminare la frase, perché un altro pastore si gettò in ginocchio esclamando: “Dobbiamo confessarlo, allora!” In quel momento lo Spirito Santo scese sulla riunione. Per più di due ore abbiamo pianto, confessando i nostri peccati di giudizio nei confronti dei cattolici e gli uni verso gli altri.
Poco alla volta, abbiamo cominciato a comprendere la dinamica spirituale degli ultimi cinque secoli. Un tempo c’era una sola chiesa in Europa. Poi ci fu la divisione e la parte più piccola, quella protestante, rigettò l’altra, la giudicò e se ne andò per la propria strada, dicendo: “Noi siamo i giusti, il popolo di Dio!” Ma poi, all’interno del protestantesimo, lo stesso processo si è ripetuto infinite volte: Riformati, Battisti, Metodisti, Evangelici, Pentecostali … Ogni volta che disprezziamo gli altri e ci separiamo da loro, piantiamo il seme della prossima divisione nei nostri stessi ranghi.
Certo, Dio conosce meglio di tutti noi i peccati e le infedeltà della Chiesa Cattolica. Conosceva anche quelli d’Israele: infatti l’aveva già giudicato e mandato in esilio. Ma che cosa le dice ora? “Torna, o ribelle Israele, non farò ricadere la mia ira su di voi, perché io sono misericordioso … Tornate, o figli traviati … Ritornate, o figli traviati, io guarirò le vostre ribellioni … Devi ritornare a me!” (Geremia 3:12,14,22, 4:1). Dio non abbandona mai i suoi figli ribelli ma continua a gridarle dietro: “Ritorna, mio popolo, ritorna: io ti amo ancora!”
Potete voi pregare con amore per la Chiesa Cattolica? Dio conosce i suoi peccati, che sono molti. La Chiesa Cattolica si è prostituita con il potere e con l’occultismo; ma poi, anche le chiese protestanti, di cui io faccio parte, si sono prostituite con il potere politico, e Dio lo sa. Se vogliamo pregare con efficacia per l’Europa, non dobbiamo guardare innanzitutto la mappa politica né quella della delinquenza, ma prima di ogni altra cosa, dobbiamo essere una chiesa unita, accogliendoci e astenendoci dal giudizio anche se vediamo dei peccati l’uno nell’altro; perché quando giudichiamo, diventiamo impotenti.
Siamo abbastanza umili, pur riconoscendo i peccati degli altri, per fare questo? Imploriamo Dio: “Signore, non voglio giudicare i cattolici, i protestanti, i pentecostali, piuttosto li benedico. Suscita anche in mezzo a loro gente che preghi, perché possiamo insieme invocare il risveglio e la benedizione sulla nostra nazione”.
Dopo gli studi di architettura, Pieter Bos lavorò per quattordici anni come consulente urbanista. Dal 1983 fa parte di Gioventù in Missione nella sua città nativa di Amsterdam. Diede inizio al movimento “Preghiera per la città” in Olanda ed è uno dei fondatori e responsabili della Rete Europea di Preghiera (EPL). Il suo ministero di insegnamento biblico si concentra particolarmente sui temi della preghiera e della riconciliazione. Sposato, è padre di quattro figli.