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di Mike Bickle
Agli inizi della mia vita cristiana avevo una buona stima dei miei doni e dei miei talenti: pensavo di avere qualcosa di veramente valido da offrire al Signore. Gli dicevo: “Eccomi, Signore; sono completamente a tua disposizione. Che cosa vuoi che io faccia?”
E il Signore mi rispondeva: “Figlio mio, voglio che tu ti sieda nella tua cameretta e preghi”.
“Non mi sembra un lavoro molto importante”, pensavo tra me e me. Ma il Signore mi sottolineava che, per quanto potesse sembrare una cosa banale, era veramente importante.
Poi, Dio mi disse: “Mike, il modo migliore in cui puoi aiutare a costruire il mio regno è di stare lì e dirmi quello che io ti dirò di dirmi”.
“Signore, non ho capito”.
“È facile. Chiedimi di spandere il mio Spirito”.
“Signore, ti prego di spandere il tuo Spirito”.
“Bene! Ora, dimmi che vuoi che io operi segni e miracoli”.
“Signore, ti prego di riversare la tua potenza per operare segni e miracoli”.
“Bravissimo! Cominci a capire come funziona. Ora, continua sempre così: dimmi le cose che io ti dirò di dirmi, e vedrai che succederà”.
All’inizio, però, non ero tanto sicuro di aver capito bene. Poi, una sera, mentre osservavo mio figlio aiutare mia moglie a lavare i piatti, ho capito tutto.
Luca aveva forse cinque anni all’epoca e voleva aiutare la mamma. Il problema era che in realtà non ne era ancora capace. È costata a Diana parecchia fatica lasciare che Luca la “aiutasse”. Ha dovuto porgergli ogni piatto, uno alla volta, poi dimostrargli come pulirli, e infine fargli vedere dove posarli. Ci è voluto molto tempo. Ma, quando avevano finalmente terminato, Luca mi guardò col viso raggiante ed esclamò: “Papà! Ho lavato i piatti!”
Allora ho capito: l’intercessione è proprio così. Dobbiamo soltanto dire a Dio ciò che Egli ci dice di dire, e poi potremo dire di aver costruito il Suo Regno!
Questo estratto è preso da un’intervista apparsa su Pastoral Renewal.
Mike Bickle è il pastore responsabile della Kansas City Fellowship, una comunità di 2500 membri nota per il suo forte ministero profetico e per il posto importante che dà alla preghiera e all’intercessione.