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Carlos Annacondia
Dieci o quindici anni fa, predicare I’Evangelo nel mio paese, l’Argentina, significava essere maltrattati. I pochi che erano evangelici avevano paura di ammetterlo perché la gente si prendeva beffe di loro. Chi passava davanti a una chiesa evangelica passava dall’altra parte della strada e malediceva i credenti. Un evangelico era considerato una persona spregevole e molti ci consideravano come degli stregoni.
Solo due anni fa mi trovai in un piccolo paese di una provincia fortemente cattolica. Alcuni bambini si avvicinarono per venderci degli oggetti; comprammo qualcosa per aiutarli, e poi parlammo loro di Gesù. Ma quando sì resero conto che eravamo cristiani evangelici, scapparono gridando: “Sono evangelici! Sono evangelici!”
Ancora oggi ci sono dei posti in cui il Vangelo non è stato predicato con potenza; ma sono sicuro che anche là migliaia e migliaia di persone accetteranno Gesù Cristo. Siamo appena stati in una provincia nel nord dell’Argentina che è stata colonizzata dagli arabi e che ha il nome di essere una zona molto dura per l’Evangelo. Non è vero! In una provincia di 200.000 abitanti, più di centomila sono venuti all’evangelizzazione e trentamila hanno accettato Gesù. L’ultima sera furono presenti 40.000 persone. Tutti dicevano: “In quella regione è impossibile evangelizzare”. Ma quando l’uomo forte del luogo è legato, quando i cieli sono aperti, nessuno è troppo incredulo per Dio!
Il “dio di questo mondo” è lo spirito di incredulità, e solo quando egli è stato legato la luce dell’Evangelo può risplendere nella mente dell’uomo. Nella campagna d’evangelizzazione terminata dieci giorni fa [ottobre 1990 – n.d.r.], tenuta in una provincia molto idolatra, abbiamo visto moltitudini di persone, abituate a fare chilometri e chilometri a piedi per andare a chiedere miracoli ai loro santi, venire ad adorare il Signore Gesù. Sicuramente Dio vuole fare la stessa cosa in tutti i luoghi della terra. Non c’è popolo o paese che possa resistere quando la Chiesa prende nelle sue mani la vittoria di Gesù.
Legare l’uomo forte
Quando ho cominciato ad evangelizzare in Argentina, dieci anni fa, tutti ridevano di me quando dicevo che Dio mi aveva parlato di un grande risveglio. I missionari se ne andavano delusi dopo aver lavorato dieci anni per la conversione di quattro o cinque persone. Ora essi tornano e vedono migliaia di persone accettare Gesù e si chiedono come mai è potuto avvenire. È semplice: l’uomo forte è stato legato e la potenza demoniaca distrutta.
Non è qualcosa di facile: in quest’ultima campagna, abbiamo pregato ventuno giorni per legare il diavolo prima di ottenere la vittoria. Ne abbiamo passate di tutti i colori: venti fortissimi, caldo a 40 gradi, guasti tecnici e tutti i contrattempi possibili. Ma un giorno, mentre pregavamo, ho avuto una visione: ho visto sparsi per le strade della città spade e elmi, e dei piccoli soldati che scappavano da tutte le parti, mentre dalla vecchia città ne emergeva una nuova. L’esercito del nemico era stato completamente sbaragliato perché il suo capo era stato preso prigioniero. E infatti il giorno seguente si sono fatte avanti tremila persone: capitani di polizia, avvocati, medici, giudici, insieme alla gente umile, venivano a chiedere il perdono dei loro peccati e a cercare Dio.
Ricerca di miracoli
Io stesso ho accettato Gesù in una campagna d’evangelizzazione. Molte volte avevano già tentato di parlarmi del Vangelo, dicendo che dovevo ravvedermi dei miei peccati perché altrimenti sarei andato all’inferno. Ma io rispondevo: “No, sono una brava persona, non rubo, faccio del bene al prossimo quando posso. L’inferno è per i ladri e gli assassini, non per gente come me”. Ma un giorno mi dissero che c’era un certo predicatore del Panama, che accadevano dei miracoli e che si manifestavano gli indemoniati, e tosi, per curiosità e niente altro, andai a vederlo.
L’impianto di amplificazione però non era buono e non si capiva quasi niente. Tuttavia riuscii a capire una parola che mi entrò nel cuore: lo Spirito Santo cominciò a parlarmi, dicendo che ero molto preoccupato per il futuro, per i miei beni, per i miei figli e tutto quanto ero riuscito a costruire, credendo di trovare la felicità nei beni terreni. Avevo infatti una bellissima casa nel miglior quartiere di Buenos Aires, un appartamento al mare, una grossa macchina, bellissimi mobili, tutto ciò che desideravo. Ma non avevo trovato né la pace né la felicità ed ero deluso della vita.
Ma quel giorno, quella persona che non conoscevo parlò al mio cuore e mise a nudo la mia anima; potei sentire e riconoscere la grandezza di Dio. Pochi giorni prima avevo detto a mia moglie: “Un uomo che piange, non è un uomo”. Ma quella sera, con le lacrime agli occhi, insieme a lei riconobbi Gesù come mio Signore. Non avevo visto alcun miracolo: prima che il predicatore pregasse per i malati, io ero già convertito. Ero andato per vedere i miracoli, ma senza averne visti, accettai Gesù.
Usare la potenza
Dio mi ha insegnato che non c’è bisogno d ricercare la potenza di Dio perché Egli già ce l’ha data. Piuttosto dobbiamo imparare ad esercitarla. Se dunque possediamo la potenza, non viviamo come se non ne avessimo! Non conquisteremo il mondo, una città, neanche un piccolo paese soltanto con parole persuasive di saggezza umana. Abbiamo bisogno della potenza dello Spirito Santo, che vive e si muove in noi, ma dobbiamo svegliarlo e metterlo all’opera.
In Argentina ormai non c’è tanto bisogno di evangelisti, perché la potenza si è svegliata nella Chiesa: sono i fratelli, anche i più semplici, a sanare ì malati di cancro, a cacciare i demoni, a predicare sulle piazze e pregare per i malati, i quali cadono toccati dalla mano di Dio. La promessa di Dio è per tutti e dobbiamo credere fermamente che Egli vuole operare per mezzo di tutti noi.
Oggi la Chiesa si alza come un gigante perché gli ultimi tempi si stanno avvicinando. Anche qui in Italia Dio sta preparando un risveglio! Un fuoco si spande nei cuori dei fratelli in questo paese, rivelando loro la grandezza delle cose che Egli sta per fare. Se guardiamo alla durezza dei cuori, all’indifferenza, alla gente che parla solo di comprare vestiti e automobili, cose che non hanno alcun valore, sembra impossibile. Ma ciò che è impossibile all’uomo è possibile a Dio. Bisogna solo credere, come abbiamo provato noi per esperienza diretta.
Sognate cose grandi per l’Italia, perché Dio ama il vostro paese e vuole fare cose grandi. Ha bisogno però di cuori pronti che sanno mettersi davanti a Dio a piangere e a pregare per le anime dei peccatori affinché venga la potenza dello Spirito Santo.
Probabilmente ci saranno delle resistenze: anche in Argentina dicevano addirittura che io ero l’Anticristo e che quando la gente cadeva, non era da Dio. Molti mi girarono le spalle e criticarono ciò che facevo, ma poi a migliaia sono venuti a chiedermi perdono. Oggi, tutte le denominazioni sono unite nelle campagne di evangelizzazione: Battisti, Assemblee di Dio, Nazareni, Esercito della Salvezza, pentecostali liberi … Dio conquista le anime attraverso l’unità della Chiesa.
All’inizio, quando andavamo in una città, si contavano sulle dita di una mano quelli che ci aiutavano; oggi, invece, rimangono magari solo una o due chiese che non vogliono collaborare. Il risultato è che in una città di duecentomila abitanti, trentamila hanno accettato Cristo. Tutta la città è stata evangelizzata: metà della popolazione ha assistito di persona, l’altra metà è stata raggiunta attraverso la radio e la televisione. Chi ha voluto credere ha creduto; gli altri ne renderanno conto a Dio, ma noi non ne avremo la responsabilità perché abbiamo predicato loro il Vangelo.
Noi dobbiamo annunciare la Parola, al resto ci pensa Dio. Ma se non lo facciamo, Dio ce ne chiederà conto. E non serve dire che non ci hanno voluto ascoltare, perché Egli ci ha dato abbastanza potenza per spezzare le catene del diavolo, e attraverso lo Spirito Santo ci dà le strategie da usare per farci ascoltare.
È quando la Chiesa va fuori per le strade che ottiene la vittoria: se resta dentro non accadono miracoli e non succede niente. Solo se andiamo fuori, Dio può mostrare al mondo che la Sua Chiesa è quella che ha la verità tramite i segni che l’accompagneranno.
A che cosa servono i segni e i miracoli? N certo per noi, ma per il mondo che non crede. È la gente là fuori che ne ha bisogno per credere, ed è lì che Dio si manifesta: più sono increduli e più miracoli avverranno! Questo è quanto ho imparato nella mia esperienza, ed è perciò che faccio le campagne all’aperto, proprio per invogliare la gente a curiosare. Anch’io sono andato un giorno a curiosare, e oggi sto predicando Gesù. Infatti noi latini siamo molti curiosi, anche se siamo restii ad impegnarci! Dio, quindi, ci ha dato la strategia giusta affinché vengano a vedere, e poi potranno anche credere.
Una settimana prima dell’ultima nostra campagna, i cattolici hanno organizzato la loro, mandando un sacerdote molto preparato a parlare alla radio e alla televisione per negare tutto ciò che noi facevamo. Poi hanno mandato vicino a noi una processione con un’enorme statua della Madonna per far riparazione a Dio e proteggere la città dalla maledizione portata dalle attività di quegli eretici. Ma quando è passata la processione, sono caduti tutti coloro che portavano la statua ed anche la Madonna è caduta a terra, senza che noi fossimo neanche a conoscenza di ciò che facevano!
Quando facciamo la volontà di Dio, Egli si occupa di tutto il resto! Qual è la volontà di Dio? “Andate e predicate l’Evangelo”, non aspettate che vengano da voi! Così, quando andiamo in obbedienza al Suo mandato, il Signore si impegna ad operare perché ci serviamo del Suo nome, ed Egli agisce affinché la gente creda.