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di Roberto Bacicchi
Satana ama camuffarsi in varie maniere, anche eleganti ed attraenti. Se non siamo avveduti e ripieni di Spirito Santo, è facile cadere nelle sue trappole e non riuscire neanche a riconoscere la sua presenza; ma grazie a Dio, la Parola e lo Spirito ci forniscono un aiuto valido e determinante. Dobbiamo essere pronti a farne tesoro.
La Bibbia è molto chiara nel rivelarci l’esistenza del nostro nemico e il fatto che ognuno di noi è coinvolto in una battaglia spirituale contro di lui: “Il nostro combattimento non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro la potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze della malvagità, che sono nei luoghi celesti” (Ef. 6:12).
Una volta che ci siamo sottratti al regno di Satana per mezzo di Cristo, ci troviamo coinvolti – che ci piaccia o meno – in questo combattimento. Quanto è importante, dunque, avere gli occhi aperti sulle astuzie che il nemico usa per combattere contro di noi!
“Il mondo giace nel maligno” (1 Giov. 5:13). Viviamo perciò in una atmosfera ripiena della sua presenza e ci muoviamo fisicamente in un terreno di cui egli è il principe, in grado di influenzare e addirittura controllare i governi, le potenze e le autorità terrene ad ogni livello.
Egli è “il principe della potestà dell’aria” (Ef. 2:2), che manipola e storce la vita di pensiero, la filosofia, le ideologie del mondo, e che attraverso i mezzi di comunicazione odierni può cambiare radicalmente i credi e i valori della società portando sempre più degradazione e confusione. Basta osservare i messaggi che vengono trasmessi dalla radio, dalla televisione e dai giornali per vedere la portata dell’influenza che hanno sulla vita della gente.
E’ l’Iddio di questo secolo e acceca le menti dei non credenti affinché non vedano le cose di Dio, ma siano presi dal materialismo, dall’amore del denaro, dall’ambizione, dal lavoro, dalla corsa agli agi e dagli altri valori proposti dalla società. Anche i credenti non sono esenti dal pericolo di cadere in qualcuna di queste sfere, facendosi prendere dall’amore del mondo.
Riconoscere il nemico
L’apostolo Paolo, cosciente dell’importanza dei combattimento che siamo chiamati a sostenere e delle astuzie dei nostro nemico, ci esorta a “stare saldi contro le insidie del diavolo” (Ef. 6:11) e ci mette in guardia “affinché non siamo soverchiati da Satana, giacché non ignoriamo le sue macchinazioni”” (2 Cor. 2:11). Molto spesso, infatti, è proprio la ignoranza dei trucchi e delle tattiche che il diavolo usa a causare problemi, difficoltà, o cose ancora peggiori nella chiesa. Dio non ha mai dato premi Nobel per l’ignoranza! Cerchiamo perciò di esaminare, con l’aiuto della Parola di Dio, i modi in cui il diavolo ama nascondersi.
Fin dall’inizio della storia, una delle armi preferite di Satana è stata quella di travestirsi, camuffarsi, in modo da non essere riconosciuto e potere così sferrare i suoi attacchi micidiali contro l’umanità.
Lo vediamo, nel giardino di Eden, presentarsi sotto forma di un serpente e, con parole suadenti e convincenti, spingere i nostri progenitori a commettere un’azione della quale ancora oggi l’intera umanità porta le conseguenze. Oggi il suo modo di agire non è cambiato.
Quante volte la tentazione viene dalle sorgenti più inaspettate e. magari in aree dove pensavamo di essere al sicuro!
A volte egli si presenta a noi come “angelo di luce” (2 Cor. 11:14) e, servendosi di strumenti apparentemente sani, riesce ad introdurre dottrine perverse suscitando confusione e sviando dalla verità. A volte cerca di convincere che non esiste, o che comunque non ha importanza che vi sia o no. Ciò è pericoloso: non si combatte chi non c’è, vero?
Il campo di battaglia: la nostra mente
II terreno nel quale si svolge la battaglia con le forze spirituali è la nostra mente. Essa è il quartier generale delle nostre azioni ed è pertanto il bersaglio su cui Satana indirizza i suoi attacchi. Così fece con Eva e così fa anche con noi. (2 Cor. 11:3).
E’ lì, nella mente, che cerca di sconfiggere il credente in modo che, se anche questi è riuscito ad entrare nel regno di Dio e Satana non è riuscito ad impedirglielo, almeno sia reso inefficace il suo servizio, così che non possa essere utile al Signore.
Satana è il “Padre della menzogna” (Giov. 8:44) ed è abile a farci credere alle sue bugie. Menzogna è tutto ciò che si oppone alla verità, e noi sappiamo che la Parola di Dio è verità. Cercherà perciò di portarci a dubitare dello amore e della fedeltà di Dio; e quale arma migliore che seminare nella nostra mente delle bugie come: “Ora hai peccato e Dio non può fare niente per te”; “Dio ti ha abbandonato”; “Non pensare che Egli ti ami e ti accetti, peccatore come sei”.
Che guaio se gli diamo spazio; ma che liberazione potente se confessiamo la Parola di Dio! Nessuno può nulla contro la verità, nemmeno Satana. Prendiamo coscienza di quella che è la nostra posizione in Cristo e saremo così in grado di resistere al maligno: “Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Giov. 8:32).
Il senso di colpa
Satana cerca di distogliere i nostri occhi da Dio per farli puntare su noi stessi. E’ così che origina il senso di colpa, una delle armi preferite del diavolo che ci accusa nella nostra coscienza.
Lo Spirito Santo convince le anime di peccato al fine di portarle al ravvedimento perché possono essere riconciliate con Dio. Ma è specifico nel mostrarci dove è il peccato nella nostra vita e nel darci la strada di’ uscita portandoci a Cristo. Spesso, invece, ci troviamo ad avere dei sensi di colpa in noi anche dopo essere andati al Signore e a non sapere di preciso perché e come. Il peso delle cose fatte nel nostro passato può giungere a schiacciarci in simili circostanze. Ora il peccato, una volta confessato e abbandonato, è perdonato e Dio non lo ricorda più: “Quanto è lontano il levante dal ponente, tanto ha egli allontanato da noi le nostre trasgressioni” (Salmo 103: 12).
Se ancora rimangono in noi delle accuse per il nostro passato, possiamo essere certi che non è Dio che vuole questo, ma Satana che cerca di immobilizzarci. Chi casca nella trappola dei senso di colpa non si sente “degno” di operare per Dio; e quanti credenti sono in questa condizione, magari pensando di aver compiuto la bestemmia contro lo Spirito Santo o altro e cercando magari di impegnarsi nel servizio di Dio per cancellare questa onta. Ma la Bibbia dice: “Chi accuserà gli eletti di Dio?” (Roma 8:33). Cristo ci ha giustificati! E’ Satana l’accusatore dei fratelli (Apoc. 12: 10), che ci accusa nelle nostre coscienze. per impedirci di gustare la libertà offerta dal Cristo. Cristiani ipersensibili, Cristo vi ha resi liberi!
La trappola della religione
Forse uno degli inganni più tragici per l’uomo è quello di pensare di essere a posto perché si dà a qualche attività religiosa. Ma Satana non è spaventato dalla religione. Essa ha un’origine terrena ed è un ostacolo alla conoscenza del vero Dio. Anche noi credenti siamo in pericolo quando siamo presi dalle tante attività e trascuriamo l’essenza della vita cristiana.
Satana cercherà di distoglierci da una vita di preghiera, perché è con questo mezzo che la sua potenza viene annientata. Guardiamo infatti a come è difficile trovare credenti consacrati a questo. Se siamo sconfitti in preghiera, siamo sconfitti in tutto e nessuna opera morta potrà sostituirsi a questo caposaldo. Anche gli apostoli furono tentati di trascurare il loro compito principale della preghiera e della predicazione sotto le pressioni dei mormorii degli Ellenisti (Atti 6:1-4), ma seppero fronteggiare la situazione evitando di caricarsi di pesi in più e distribuendo ad altri dei compiti attraverso -il sistema delle delega. Una lezione importante per i pastori tuttofare!
Spesso quello che noi chiamiamo servizio per il Signore, e al quale dedichiamo la maggior parte del nostro tempo altro non è che– un sostituto di ciò che realmente il Signore desidera come Sua volontà. Un giorno ci accorgeremo che la prova del fuoco brucerà ogni opera morta e solo l’essenziale supererà il test.
Guardiamoci dallo spirito religioso!
Depressione e scoraggiamento
Un’altra insidia molto diffusa è quella di seminare depressione e scoraggiamento. Pensiamo ad Elia, così forte nell’annientare i profeti di Baal ma più tardi in fuga davanti ad una donna e desideroso di por fine alla sua vita perché scoraggiato, preda di un’improvvisa depressione.
Satana ci appare come un leone ruggente e cerca di farci paura seminando nella nostra mente pensieri negativi: “Sono troppo piccolo, non ho potenza, sono debole, ce l’hanno tutti con me, sono solo”. Se solo potessimo capire che sono trucchi di un leone in gabbia che in nessun modo può uscire! Che Dio ci apra gli occhi per vedere, come Eliseo, qual è la situazione reale davanti a noi! (2 Re 6:15-17). Ricordiamoci inoltre che Satana non può toccarci senza il permesso di Dio, come ci dimostra il libro di Giobbe (Giobbe 1 e 2). E’ il Signore che permette che siamo provati per verificare la nostra fedeltà.
“Sii forte, fatti animo” disse a Giosuè, tentato di scoraggiarsi di fronte al grave compito di successore di Mosè.
Satana: il distruttore
Satana è il distruttore (Apoc. 9:11) e impiega ogni mezzo per cercare di ostacolare ed annientare l’opera di Dio. Ogni volta che la chiesa, sotto l’unzione divina, partorisce un’opera, egli cerca di divorarla e distruggerla per impedire che porti il frutto (Apoc. 12).
E’ così che lo vediamo agire attraverso strumenti subdoli per portare divisione e lacerazione nel corpo di Cristo e annullare l’impatto della chiesa nel mondo.
Gesù stesso disse che “un regno diviso in parti contrarie non può reggere” (Marco 4:24-25) e Satana sa che se la chiesa è impegnata a combattere al suo interno non è una avversaria molto temibile. Cerca perciò di seminare sospetti, invidie, inimicizie, per frenare l’edificazione della chiesa.
Basti pensare alla diffidenza e all’opposizione che ogni movimento ispirato da Dio ha incontrato nel corso della storia, molto spesso da quelle stesse persone che Egli aveva chiamato prima. Pensiamo a Lutero e a Zwingli, così usati da Dio per la grande riscoperta della salvezza per fede, e poi a loro volta persecutori di quelli che si erano fatti sostenitori della necessità di essere ribattezzati; pensiamo all’opposizione incontrata da Wesley e i suoi compagni e poi, in tempi più recenti, alla diffidenza con cui il movimento pentecostale e quello carismatico sono stati accolti dalla chiesa alla quale proclamavano la necessità della potenza di Dio attraverso il battesimo dello Spirito Santo.
Quante incomprensioni, polemiche e tempo perso a fare guerre dottrinali invece che a vivere uniti terre dottrinali invece che a vivere uniti per fare guerra contro il nemico! E, caso strano, come è tragico vedere che quasi sempre i nuovi movimenti creati dallo Spirito vengono perseguitati da quelli che li hanno preceduti e come ognuno, per reazione, si sia chiuso
nella propria denominazione, giustificata all’inizio dalla necessità di avere una visione comune fra quelli che vivevano la medesima esperienza, ma poi scaduta a settarismo che escludeva gli altri in nome della verità che si era scoperta. Se le barriere che si sono create fossero abbattute e la chiesa intera potesse divenire depositaria di tutto il patrimonio lasciatoci dal Cristo e vivere come comunità profetica qui sulla terra di quella unità già fatta .nei cieli! Invece, agli occhi del mondo, la chiesa è una babilonia dove la confusione è grande e dove ognuno non capisce il parlare dell’altro.
Critica e mormorii
All’interno delle comunità locali, poi, quante volte. l’insoddisfazione, la critica, la gelosia sono seminate nei cuori dei credenti affinché l’opera di Dio sia fermata e la chiesa si perda nelle lotte intestine. Quanto facilmente i pastori vengono criticati, esposti alla vergogna e il più delle volte per motivi non molto chiari. La Parola, invece, ci dice di “non ricevere accusa contro un anziano se non sulla deposizione di due o tre testimoni” (1 Tim. 5:19). Pensiamo ai mormorii di Israele nel deserto, come hanno bloccato il popolo per quarant’anni in una situazione dalla quale sarebbero usciti prima se avessero seguito le guide senza mormorare contro di esse; e questo è stato scritto “per essere di esempio a noi, affinché non mormorassimo come loro” (.1 Cor. 10:10-11) .
Anche la chiesa primitiva si trovò a sostenere il pericolo dei mormorii interni (Atti 6:1), ma gli apostoli seppero risolvere saggiamente la cosa e scongiurare il pericolo. Perfino Paolo fu oggetto di critiche ingiuste da parte di alcune chiese e scrisse delle lettere per difendersi.
Fra i fratelli, poi, quante volte la confusione dei linguaggi è tale che non si capiscono fra loro e abbiamo così gelosie, invidie, maldicenze, inimicizie. “Se vi mordete e vi divorate gli uni gli altri, guardate di non essere consumati gli uni dagli altri” (Gal. 5:15). Combattere l’uno contro l’altro ci distruggerà. Quanto spesso Satana riesce a bloccare i figli di Dio, più che perle opposizioni del mondo, per le lotte interne causate dalle critiche, dalle invidie, le gelosie, il parlare male l’uno dell’altro.
Saul, Gedeone, Giosafat vinsero delle guerre solo assistendo a come i loro nemici si uccisero fra di loro. In particolare 2 Cronache 20 ci mostra come un esercito potente venuto contro Israele sia stato sconfitto da un popolo unito nella lode e questo è bastato a confondere il nemico e a dare una grande vittoria. Le divisioni interne nell’esercito dei Moabiti e degli Ammoniti li portarono a combattersi e a distruggersi fra di loro dando ad Israele una vittoria senza che muovessero un’arma. Quante volte, purtroppo, Satana rimane fermo senza sferrare un colpo assistendo solo alle lotte fra noi. Ha acceso il fuoco, ha ritirato la mano, e assiste allo incendio della foresta senza che nessuno cerchi di domare le fiamme!
Rinnovare la nostra mente
Da tutte le cose che abbiamo considerato vediamo quanto sia importante guardare la nostra vita di pensiero. L’apostolo Paolo ci invita a rinnovare la nostra mente per non fare posto al diavolo (Ef. 4:23,27). Una mente non rinnovata è facile bersaglio degli attacchi di Satana. Possiamo contrastare Satana in due modi:
1) In primo luogo noi possiamo distruggere i pensieri negativi che Satana cerca di insinuare nella nostra mente. Dio ci ha dato abbastanza autorità per questo! Infatti Paolo scrive che “le armi della nostra guerra non sono carnali, ma potenti nel cospetto di Dio a distruggere le fortezze; poiché distruggiamo i ragionamenti ed ogni altezza che si eleva contro la conoscenza di Dio, e facciamo prigione ogni pensiero traendolo all’ubbidienza. chi Cristo” (2 Cor. 10: 11).
Particolare rilevanza ha qui la nostra fede con la quale potremo “spegnere tutti i dardi infocati del maligno” (Ef. 6:16). Ci viene inoltre detto: “Resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi” (Giac. 4:7).
2) In secondo luogo possiamo scegliere il nostro ambiente mentale, come Paolo dice in Filippesi 4:8: “Tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri”. La nostra mente si rinnova quando la riempiamo dei pensieri di Dio. Poniamo attenzione anche al nostro modo di parlare, poiché è la conseguenza di quello che pensiamo; infatti è “dell’abbondanza del cuore che parla la bocca” (Mt. 12:34) e “quel che esce dalla bocca viene dal cuore” (Mt. 15:18).
Le frequenti lamentele, il pessimismo, il parlare negativo. tradiscono dei problemi profondi. Cerchiamo invece di avere “la mente di Cristo” (1 Cor. 2:16).
In conclusione: riconosci il nemico, sottomettiti a Dio, resisti al– diavolo ed egli fuggirà da te e “la pace del Signore guarderà il tuo cuore e i tuoi pensieri in Cristo Gesù” (Fil. 4:7).
Stai saldo contro le insidie del diavolo!