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Questo giovane evangelista è la figura al centro del controverso movimento detto “movimento di Toronto” o “benedizione di Toronto”, che è accompagnato da manifestazioni insolite come il riso, il pianto, persone che cadono a terra e non riescono a muoversi talvolta per ore …
Nato in Sud Africa nel 1962, Rodney Howard-Browne ricevette il battesimo nello Spirito Santo già all’età di otto anni e a 18 anni divenne predicatore itinerante. Successivamente è stato membro dello staff della “Rhema Bible Center” di Johannesburg, chiesa multirazziale che allora contava circa 13.000 membri. Nel 1987 si trasferì in Nord America e attualmente esercita un ministero itinerante basato nella chiesa “Vineyard Fellowship” di Toronto, Canada.
Il direttore di Tempi di Restaurazione, Giovanni Traettino, realizzò questa intervista durante una recente sua visita a New York.
Giovanni Traettino: Ti ho sentito dire che questo movimento è nato nella tua stanza, quando eri affamato di Dio …
Rodney Howard-Browne: Sì, nel luglio del 1979. Avevo fame e sete di Dio e gli ho gridato: “Voglio che il tuo fuoco mi tocchi!” La potenza di Gesù è scesa su di me e la mia vita è stata trasformata.
GT: È stata dunque un’esperienza più forte e più profonda della presenza di Dio?
RHB: Più forte di qualsiasi cosa avessi mai sentito: come mettere le dita in una presa della corrente! Non fu una di quelle esperienze di cui ci si chiede dopo se non fosse forse un sogno: fu assolutamente travolgente. La cosa incredibile è che non sapevo allora ciò che so adesso, che era questa la cosa che Dio avrebbe fatto nel mio ministero. Ci ho messo dieci anni a svegliarmi e scoprire ciò che Dio voleva fare; ma oggi sono così grato al Signore per quello che sta accadendo!
GT: Dal ’79 all’89 che cosa hai fatto, allora?
RHB: Sono stato ordinato ministro nel 1980 e negli anni successivi, una o due volte l’anno, ho visto Dio muoversi con potenza; ma non pensavo che l’avrei mai visto tutti i giorni. Poi, un giorno, il Signore mi ha detto: “Se io non opero, la colpa non è mia ma tua!” “Perché?” risposi, e Lui: “Perché non mi lasci operare, non ti aspetti che io operi. Ma voglio farlo, voglio toccare il mio popolo!” Da allora ho iniziato ad arrendermi maggiormente allo Spirito di Dio; e voglio farlo sempre di più, è il desiderio più grande della mia vita.
GT: È stato dunque determinante la decisione di arrenderti di più?
RHB: Sì, dopo dieci anni ero di nuovo disperato, e ho detto: “Sono dieci anni che predico, ora fa’ quello che vuoi, qualsiasi cosa; non m’importa se alcune chiese non mi accetteranno, ma fa’ qualcosa!” Poi, un giorno nell’aprile del 1989, stavo predicando quando è arrivata la potenza di Dio come una nuvola e ha investito la gente. Hanno cominciato a ridere senza controllo, a piangere, a tremare, a cadere per terra … All’inizio sono rimasto perplesso, non capivo niente, ma sentivo una forte presenza di Dio, come se qualcuno mi avesse posato una coperta sulle spalle, e sapevo che era lo Spirito Santo. È stato meraviglioso!
GT: Quindi, secondo te, la chiave per accedere a questa esperienza è la resa?
RHB: La resa, la sete, la fame; eliminare i peccati dalla propria vita e spezzarsi il cuore davanti a Dio; salire sull’altare dicendoGli: “Brucia in me tutto quello che non va”; riconoscere che non posso avere la gioia se non perdono, se sono pieno di orgoglio, se sto provocando liti tra i miei fratelli. Se voglio la pienezza della gioia devo camminare nell’amore, altrimenti avrò una gioia che subito svanisce. Solo se sono in armonia con il Signore posso vivere in armonia con te, e solo se sono in armonia con te posso vivere in armonia con Lui.
GT: La gioia è dunque risultato di una vita vissuta in armonia con Dio?
RHB: Sì, infatti la Bibbia dice che chi cammina secondo lo Spirito non soddisfa i desideri della carne. In Galati 5 sono elencati diciassette desideri della carne, ma poi anche i nove frutti dello Spirito: amore, gioia …!
GT: Non ci sono allora “sette passi verso la gioia”, è questione di amare Dio, di cercare la Sua presenza, di avere fame della Sua presenza, e la gioia verrà?
RHB: Sì. Con la salvezza ci è data anche la gioia della salvezza; ma dopo due anni molti cristiani l’hanno perduta. Vogliamo invece conservare quella gioia, quello zelo, quell’entusiasmo nel servire Dio.
GT: Qualcuno ha scritto tre volumi di documentazione sul movimento pentecostale in questo secolo e usa queste tre parole: presenza, potenza e lode. Saresti d’accordo che questo descrive l’opera di Dio in questo secolo, che tutto viene dalla presenza di Dio e che perdere la presenza di Dio vuol dire perdere anche la potenza?
RHB: Sì, perché la Bibbia dice: “C’è abbondanza di gioia alla tua presenza; alla tua destra ci sono delizie in eterno”. Quando cerchiamo di vivere alla Sua presenza, avremo tutte le altre cose di cui abbiamo bisogno: la gioia ci sosterrà perché la gioia del Signore è la nostra forza e i “fiumi d’acqua viva” sgorgheranno continuamente.
GT: Hai detto che vuoi far “inebriare” le persone …
RHB: Sì, si può dire che sono “ebbri”, ma anche “ripieni” o “saturi”. È come mettere una spugna in una bacinella d’acqua, l’assorbe tutta!
GT: Come fai ad ottenere questo? È questione di portare le persone alla presenza di Dio?
RHB: Sì, con lodi, canti … poi si inebriano della presenza di Dio.
GT: A proposito delle manifestazioni, per avere questa benedizione è necessario ridere, o si può reagire in modi diversi?
RHB: Tutti reagiscono in modo diverso: alcuni piangono, altri stanno nel silenzio, altri ancora sono riempiti di gioia. No, non devono neanche cadere, Dio opera in modo diverso con persone diverse. Non sono uno di quelli che richiedono una manifestazione. Ma la gente mi viene a dire che Gesù non saltava e ballava e io rispondo: “No, ma quelli che toccava, sì!”
GT: Oltre a una risposta alle preghiere della Chiesa, diresti che questo movimento è anche la risposta di Dio alla desolazione che c’è nel mondo?
RHB: Dio sta preparando la chiesa per gli ultimi giorni, sta versando l’olio e il vino per restaurare il Suo popolo, sta fasciando i cuori rotti, guarendo i malati, purificando i lebbrosi, risuscitando i morti attraverso il Suo Spirito … Il vento del Signore sta soffiando.
GT: Tu sei arrivato a questo periodo dopo un periodo di deserto nella tua esperienza personale. Questo è vero anche delle chiese che visiti?
RHB: Senza dubbio. Alcune di loro hanno passato terribili momenti di desolazione e sono così assetati di Dio che sono pronti a bere.
GT: Quindi dopo la desolazione viene la consolazione, in un certo modo diventa la porta per le benedizioni di Dio?
RHB: Sì, è vero. Non sto dicendo che chi non va nel deserto non può ricevere, ma le persone che non sono nel deserto non sono disperate come Bartimeo il cieco o la donna col flusso di sangue.
GT: Saresti pronto a visitare l’Italia?
RHB: Sì. Noi pregheremo, pregate anche voi e vediamo cosa combina il Signore. E credo che quando verrò sarà nel tempo del Signore, perché l’Italia ha un posto speciale nel mio cuore.