(di Matthias Pankau, traduzione di Tristana Dini)
Idea:
Pastore Traettino, in che misura la visita di Papa Francesco segna per lei un nuovo inizio nel rapporto della chiesa cattolica con il movimento pentecostale?
A mio avviso questa visita segna una svolta, un punto di non ritorno, nel rapporto tra Chiesa Cattolica e Movimento Pentecostale per almeno tre ragioni: 1. Perché la Chiesa Cattolica, nella stessa persona del papa, mette da parte il concetto di “setta”, utilizzato ampiamente in passato nei confronti del Movimento Pentecostale; 2. Perché chiede esplicitamente perdono per le persecuzioni del passato; 3. Perché riconosce pubblicamente i pentecostali come fratelli. Con quello che ne consegue…
Idea: Il Vaticano si è affrettato a sottolineare che questa visita del Papa fosse, un incontro strettamente privato“. Questo relativizza le scuse di Papa Francesco?
Non credo. La persona che ha chiesto perdono (non scuse!), e pubblicamente, è la persona stessa del papa. E lei sa quale sia il ruolo del papa nella Chiesa Cattolica. Il carattere privato della visita ha da fare con lo spirito e con la dinamica (la grazia!) che hanno preparato e reso possibile l’evento, non con il fine né con la sostanza delle dichiarazioni. Non è tra l’altro accidentale che la visita fosse ad un pastore e ad una comunità evangelica e pentecostale. Una tale argomentazione, da qualunque parte dovesse esser suggerita, sarebbe “speciosa” e figlia di un malcelato desiderio di toglier peso e significato all’evento; tesa a sminuirne la portata e ad attribuire a papa Francesco una volontà debole o di facciata. Quasi come auspicando che non fosse mai avvenuto. Per continuare forse a legittimare la contrapposizione, imbalsamare il pregiudizio e fornire nuovo carburante ai meccanismi di difesa e di ostilità tradizionali. Ma tradirebbe in modo manifesto una volontà di forzare e distorcere l’evidenza. Una tecnica antica ma dal fiato corto. Del resto basta dare in questi giorni uno sguardo alla stampa cattolica più autorevole (ad esempio: Osservatore Romano e Avvenire) per comprendere quale sia l’interpretazione più autentica.
Idea: il Papa si è scusato tra le altre cose per il fatto che parti della chiesa cattolica-romana hanno considerato a lungo i Pentecostali come una setta. Ad onor del vero bisogna dire che vale anche il contrario: anche per molti pentecostali la chiesa cattolica è stata considerata una setta. Ci saranno anche da questa parte delle scuse?
Ha ragione! Ma occorrerebbe dire in premessa che la varietà delle ecclesiologie evangeliche e entecostali non consentirebbe comunque una posizione unitaria su diversi argomenti. Del resto nella stessa Chiesa cattolica non c’è unità di posizioni. Tuttavia, già molti passi sono stati fatti ai livelli più rappresentativi e qualificati possibili dal versante evangelico e pentecostale, che di fatto dimostrano in molti casi il superamento delle posizioni anti-cattoliche a cui fa riferimento. Si pensi al dialogo pluridecennale tra alcuni autorevoli esponenti a titolo personale (David Du Plessis, Cecil Robeck, Del Tarr ed altri…) e rappresentanti di denominazioni pentecostali da una parte e delegazione vaticana dall’altra, a quello tra Alleanza Evangelica Mondiale (di cui l’Alleanza Evangelica Italiana è membro! 1 E il cui segretario generale ha visitato il papa il 19 giugno u.s.!) e Vaticano. Si pensi all’atteggiamento di ministri del vangelo che sono tra i padri e hanno fatto la storia dell’evangelicalismo mondiale a partire dal secondo dopoguerra, come John Stott e Billy Graham, Bill
Bright (Campus Crusade) e Loren Cunnigham (YWAM). Per arrivare ai più giovani Nicky Gumbel (Corso Alfa) e Rick Warren, Tim Keller e Joel Austin, solo per citare i più noti. Credo che questo sia il livello di maggior rappresentatività possibile nel mondo evangelico e pentecostale. Lo sa bene! Non abbiamo un’autorità che possa rappresentare tutte le chiese. Ma è certo! Il punto di vista anti-cattolico, pure storicamente significativo all’interno del campo evangelico, è in via di avanzata, progressiva attenuazione. Anche per merito dei cambiamenti nel frattempo intervenuti nella Chiesa Cattolica.
Idea: Lei durante la visita del Papa ha spiegato che uomini come Francesco sono una speranza per i Cristiani. Secondo lei da quale punto di vista permangono ancora differenze tra chiesa romano-cattolica e movimento pentecostale?
In primo luogo, papa Francesco è una speranza perché ha rimesso al centro della predicazione cattolica l’annuncio di Cristo e la necessità della conversione, la Parola di Dio e la riforma della Chiesa. Perché insiste sull’importanza che ogni persona abbia un incontro personale con Gesù. Perché ha messo seriamente mano al superamento della tradizionale concezione imperiale e assolutistica del papato. Perché la sua vita privata e il suo stile di vita pubblico testimoniano chiaramente che è un discepolo di Gesù Cristo. Perché la sua vita testimonia con tutta chiarezza un rapporto autentico e profondo con il Signore. Perché in un mondo, anche cristiano, sempre più secolarizzato e paganizzante, si è chiaramente schierato contro Mammona e ha rimesso al centro dell’agenda cristiana tutte “le periferie” dell’umanità. Perché è profondamente convinto di quel “vangelo della misericordia” che è derivazione diretta della rivelazione della Grazia, predicata da Cristo e dai vangeli; che è parte vitale e privilegiata dell’eredità della Riforma ed evangelica.
In secondo luogo, le differenze che permangono hanno fondamentalmente da fare con le storiche differenze dottrinali tra Riforma luterana e Chiesa Cattolica. Ma è partendo dalla scoperta e dal fondamento dell’unità dello Spirito (lo storico contributo del Movimento Pentecostale!) che – secondo il “metodo” suggerito da Paolo in Efesini – si può fare un cammino verso una sempre maggiore unità della fede e crescere nella unità visibile del Corpo di Cristo.
Idea: Cosa ne è dell’infallibilità del papa o della venerazione di Maria verso cui i Pentecostali hanno
delle difficoltà?
Rimangono un ostacolo importante alla piena comunione. Ma questo non dovrebbe impedirci di cominciare a godere della comunione nelle cose fondamentali resa possibile dalla conversione personale a Cristo (nuova nascita) e dalla inabitazione dello Spirito Santo in ogni vero cristiano (battesimo nello Spirito Santo).
Idea: Secondo la sua opinione Papa Francesco può rinnovare radicalmente la chiesa cattolica? Quali
segnali vede in questo senso?
Personalmente credo che siamo con tutta evidenza di fronte e all’interno di un “processo” di cambiamento significativo, cominciato nel Vaticano II, che occorre valutare con la categoria del “tempo” – come suggerisce lo stesso papa Francesco nella Evangelii Gaudium – più che con quella dello spazio. Come dimostra d’altra parte anche la storia del popolo di Israele e quella del Cristianesimo. Dio sceglie a volte tempi lunghi. Con improvvise accelerazioni, “irruzioni di Spirito Santo”, “punti di inflessione.” Si tratta di un’evoluzione graduale, nella quale ogni generazione di cristiani e i loro leader sono chiamati a resistere agli arretramenti e a dare il loro contributo nella direzione del “sogno di Dio”: l’unità di tutti i cristiani, l’unità della chiesa!
Idea: Come andrà avanti adesso il Dialogo tra Chiesa romano-cattolica e movimento pentecostale? Quali sono i prossimi passi, le prossime mete?
Dirò che, necessariamente, per la natura stessa del Movimento Pentecostale, questo processo di apertura e di dialogo è affidato soprattutto all’iniziativa e al coinvolgimento di singoli e di movimenti simili al nostro. Avanzerà e fermenterà attraverso “dinamiche relazionali”, attraverso “un modello relazionale” come quello sperimentato nell’ultima circostanza.
Attraverso uomini e ministeri di riconciliazione. Credo anche tuttavia che sia in corso un significativo cambiamento della mentalità generale. La visita dell’altro giorno contribuirà ulteriormente a rafforzarla. La maggioranza dei cristiani vuole l’unità. Occorrerà operare di modo che a livello locale e territoriale siano costruiti ponti, abbassate barriere che finora hanno impedito un dialogo fraterno e generoso tra discepoli dell’unico Signore Gesù Cristo.
1 N. B. Anche noi siamo membri dell’AEI, ma in questo caso ci sentiamo meglio rappresentati dalla Alleanza
Evangelica Mondiale!