SCARICA PDF di questo articolo
di Brian Mills
“Venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà anche in terra come è fatta in cielo” – Matteo 6:10
Dio desidera che la sua volontà venga fatta in terra come in cielo: ecco perché Gesù ha incluso questa richiesta nel “Padre nostro”. Ma i primi tredici capitoli degli Atti degli Apostoli rivelano come Egli richieda la collaborazione dell’uomo per realizzare questo scopo e per portare a termine l’evangelizzazione del mondo. È un lavoro che coinvolge sia l’uomo che Dio. Voglio mostrarvi da queste pagine degli Atti come Dio opera con noi quando preghiamo.
Ecco un diagramma di ciò che succede nella preghiera:
In basso sono io che prego. Le mie preghiere salgono al Padre nel nome di Gesù. Posso iniziare a pregare sulla base della mia comprensione e della mia conoscenza umana, ma con il desiderio che sia fatto la volontà di Dio qui sulla terra.
Quando la mia preghiera arriva a Dio, egli può farne una di tre cose:
- Può dire: “Questa preghiera è di validità attuale, l’esaudirò subito. C’è un bisogno urgente in terra, la preghiera è in accordo con la mia volontà ed è il momento giusto per la risposta. Aspettavo proprio questo per poter agire!” Così la preghiera viene subito esaudita e noi ci rallegriamo, l’altra persona o la situazione è benedetta, riconosciamo che Dio ha manifestato la sua potenza ed esclamiamo: “Gloria a Dio!”
- Può dire: “Questa preghiera è buona, ma non è per ora, è per un tempo futuro. Mettiamola in una di queste coppe”. Dio ha infatti lì in cielo molte “coppe d’oro piene di profumi, che sono le preghiere dei santi” (Apoc. 5:8). Ce n’è una per l’Italia, una per Roma, altre per Napoli, per Amsterdam, per Bruxelles, per la Germania, per l’Albania … e ce n’è anche una con il vostro nome scritto sopra!
Se dunque la mia preghiera non è per subito, Dio la mette in una di quelle coppe perché si realizzi in un tempo futuro. Le nostre preghiere aiutano a riempirle, e ogni tanto egli ne prende una dalla dispensa (o forse chiede a un angelo di prenderla!) e riversa la benedizione in terra. Allora esclamiamo: “Alleluia, la mia preghiera funziona!” … specialmente se la nostra è stata l’ultima preghiera a essere versata nella coppa! Non è stata però la mia preghiera da sola ad ottenere il risultato: è la somma delle preghiere di molti santi. È straordinario sapere che posso contribuire a realizzare i piani di Dio sulla terra!
- Può dire allo Spirito Santo di aiutarmi perché non sto pregando nel modo giusto, non ho capito bene, non vedo le cose come le vede Lui e ho bisogno di aiuto. Così lo Spirito Santo viene a pregare insieme a me, e improvvisamente la mia preghiera cambia. Mi elevo dalla sfera del naturale per entrare nel soprannaturale dove non prego più da solo, ma con Dio.
Non siete mai stati in una situazione in cui all’improvviso le vostre preghiere cambiano, o in cui Dio vi dà da pregare cose alle quali non avevate mai pensato, e avete saputo che Dio sta pregando con voi? Questo è il tipo di preghiera che Dio sta cercando e di cui tutti noi abbiamo bisogno. Quando interviene lo Spirito Santo, non sono solo io che prego ma Dio stesso prega con me.
Così si stabilisce un collegamento tra terra e cielo. Può darsi che in questo processo Dio faccia versare delle lacrime, come se Egli sentisse profondamente la cosa e avesse bisogno di lacrime perché si realizzi. Egli è turbato per quella nazione, per quei bambini, per ciò che si sta facendo alla Sua creazione, per le divisioni nella chiesa … Sa che io non posso pregare questo tipo di preghiera con la mia comprensione umana ma ho bisogno del Sua cuore, perciò Egli viene e mi comunica qualcosa dei Suoi sentimenti. Così il cielo e la terra si uniscono in quella preghiera.
Potenza dal cielo
Andiamo ora a guardare negli Atti degli Apostoli alcuni esempi di ciò che sto dicendo. All’inizio del capitolo 2, i discepoli stanno pregando. Non avevano mai fatto prima di allora un incontro di preghiera! Avevano visto Gesù pregare, l’avevano ascoltato mentre esprimeva i Suoi desideri; ma quando aveva portato con sé i tre elementi più rappresentativi – Pietro, Giacomo e Giovanni – perché aveva bisogno che pregassero con Lui, si erano addormentati, così la loro esperienza di preghiera era molto limitata!
È dunque degno di nota ciò che leggiamo dopo il ritorno di Gesù in cielo: “Tutti questi perseveravano concordi nella preghiera …” (Atti 1:14). Sembra che questo incontro sia andato avanti per giornate intere mentre cercavano il Signore e pregavano; ed erano ancora insieme in preghiera quando venne lo Spirito Santo. Un forte vento dal cielo riempì la casa e delle lingue di fuoco apparvero sull’edificio e su di loro. Lo Spirito Santo fu riversato su di loro, comunicando loro delle lingue che non conoscevano: una componente importante della preghiera nello spirito. Non fanno altro che lodare Dio, dichiarando le cose meravigliose che Dio ha fatto: l’espressione udibile dello Spirito Santo che prega.
La manifestazione di questo fuoco della presenza dello Spirito non capita tutti i giorni, ma non è neanche così rara. Venne un fuoco dalla presenza di Dio quando Elia pregò sul monte Carmel; venne quando Salomone stava davanti a Lui per la dedicazione del tempio; ed è venuto su due edifici nel mio paese negli ultimi due anni, mentre i cristiani dentro lodavano il Signore. È venuto nel Nepal pochi anni fa su un edificio in cui vivevano dei cristiani, e quasi tutti gli abitanti del paese si sono convertiti a Gesù. Non è dunque tanto insolito. Abbiamo bisogno del fuoco di Dio, dell’evidenza soprannaturale che Dio è con noi.
Regolarità
Al termine di questo stesso capitolo, leggiamo che quella chiesa appena nata a Gerusalemme si dedica alla preghiera in modo regolare: “Ed erano perseveranti nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere” (Atti 2:42). Nei versetti successivi vediamo le conseguenze di questa pratica: si fanno segni e miracoli e c’è una comunità cristiana che condivide ogni cosa. Si incontrano tutti i giorni per lodare il Signore, sia nel tempio che nelle case: provano piacere a stare insieme. Dio è in mezzo a loro, con il risultato che “il Signore aggiungeva ogni giorno alla loro comunità quelli che venivano salvati” (v.47). C’è dunque un collegamento tra l’effusione dello Spirito Santo e la chiesa che prega perché sia fatta la volontà di Dio in terra come è fatta nel cielo.
Quando arriviamo al capitolo 3, già nel primo versetto vediamo che Pietro e Giovanni erano soliti andare a pregare ogni giorno alle tre del pomeriggio. Mentre vanno a pregare, Dio viene e fa qualcosa: poiché erano al posto giusto al momento giusto, Dio poteva servirsi di loro per operare un miracolo. Quando siamo decisi a fare la volontà di Dio, spesso possiamo trovarci al posto giusto al momento giusto.
Fervore
In Atti 4, leggiamo del primo incontro di preghiera comunitario. Gli apostoli erano stati trascinati davanti al Sinedrio ed erano state imposte loro delle restrizioni per impedire che predicassero la parola di Dio. Ma essi avevano risposto: “Non possiamo non parlare delle cose che abbiamo viste e udite” (Atti 4:20), e così il Sinedrio li aveva minacciati. Che cosa fanno? Vanno a pregare! Non si lasceranno fermare nel compito che Dio ha affidato loro, non si lasceranno intimidire dalle minacce delle autorità: vogliono che la volontà di Dio sia fatta in terra!
Così “alzarono concordi la voce a Dio” (v.24), pregando tutti insieme ad alta voce; e che cosa chiedono? Troviamo la chiave nei vv.29-30: “Adesso, Signore, considera le loro minacce, e concedi ai tuoi servi di annunziare la tua Parola in tutta franchezza, stendendo la tua mano per guarire, perché si facciano segni e prodigi mediante il nome del tuo santo servitore Gesù”. In altre parole: “Signore, abbiamo bisogno del tuo aiuto! La tua parola deve diffondersi liberamente: dacci franchezza per predicare! Non è tempo per ritirarsi ma per avanzare! Niente deve ostacolare i tuoi propositi! E non sia solo per la nostra comprensione umana: stendi la tua mano perché si veda la tua potenza! Vogliamo vedere altri segni e miracoli!”
Invocano Dio con passione; e anche voi, se volete vedere realizzata la volontà di Dio in terra, dovete gridare a Lui così. Il Signore cerca delle preghiere appassionate, fatte con un senso di urgenza! E “dopo che ebbero pregato, il luogo dove erano riuniti tremò; e tutti furono riempiti dello Spirito Santo e annunziavano la parola di Dio con franchezza” (v.31).
Il Dio dell’impossibile
Qualche anno fa, molti credenti in ogni parte del mondo stavano pregando per i paesi dell’Est, dove da quarant’anni regnava il comunismo. Nessuno credeva che quella situazione potesse cambiare … ad eccezione di alcuni cristiani.
In quel contesto, due miei amici hanno partecipato a un’esperienza di preghiera molto significativa. Il pastore di una chiesa di Berlino si era sentito spinto, alcuni anni fa, a pregare per l’abbattimento del Muro di Berlino e la riunificazione della Germania. Era un obiettivo molto arduo: chi si sarebbe mai sognato di pregare una cosa del genere? Quando per la prima volta avvertì che Dio glielo chiedeva, considerò l’idea così folle che non disse niente a nessuno e si limitò a pregarlo in privato.
Ma poi, alcuni giovani della sua chiesa vennero da lui a dire: “Pastore, crediamo di dover pregare per la caduta del Muro e la riunificazione della Germania”. Così cominciarono a pregare insieme, e in breve tempo erano in cento a farlo.
Un giorno Dio li fece andare a pregare al Muro. Mentre pregavano, due di quei giovani salirono sul muro: uno in ginocchio, l’altro in piedi, gridavano a Dio per l’abbattimento di quel muro e la riunificazione della Germania. Improvvisamente suonarono le sirene e i soldati corsero verso di loro con i mitra puntati. Subito dopo, il silenzio: gli ufficiali avevano capito ciò che facevano e non lo consideravano una minaccia.
Ma si sbagliavano! Appena quindici giorni dopo arrivarono le ruspe e, proprio in quel punto in cui si era pregato, cominciarono a demolire il Muro!
Ho saputo poi che parecchie volte nel corso degli anni, altri fratelli erano stati portati dal Signore a pregare per le stesse cose e in esattamente lo stesso luogo. Improvvisamente scopriamo che Dio, quando vuole una cosa, non l’ha suggerita a una persona sola, ma l’ha confermata per mezzo di tanti indipendentemente.
Oggi quel muro è stato abbattuto, la Germania è riunificata e le porte sono aperte verso l’Europa orientale. Le preghiere di molte credenti in ogni parte del mondo hanno aperto una breccia e la volontà di Dio si è realizzata. Nessun ostacolo può resistere alla Sua volontà, non c’è nulla che Dio non possa fare. Egli è capace di “fare infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo”. Non bisogna mai dubitare della Sua potenza!
Potere redentivo
Nell’Irlanda del Nord impera il terrorismo [scritto nel 1994 – NdR]; ci sono bombe, delinquenza, droga, eccetera. Ma nel corso degli anni si è pregato molto per quel paese, e Dio ha incominciato a esaudire quelle preghiere. Io personalmente ho conosciuto dei terroristi – uomini che hanno commesso parecchi omicidi – che in prigione si sono convertiti a Cristo. Molti carcerati, cattolici e protestanti, pregano insieme in prigione: prima erano nemici mortali, ma ora sono fratelli in Cristo! Ne conosco uno che prima era il comandante di un gruppo paramilitare, ma ora è un fervente combattente in preghiera. Dio lo ha cambiato completamente. Nessuno può resistere al Suo potere redentivo!
Conosco una chiesa, proprio nel cuore della zona del terrorismo, nella quale negli ultimi tre anni si sono convertiti venticinque ex-terroristi. Quando l’ho saputo durante una mia visita sei mesi fa ho saltato di gioia, perché Dio mi aveva fatto sfidare i cristiani di tutto il Regno Unito a pregare proprio per la conversione dei terroristi. Forse questo è un tipo di preghiera in cui Dio vuole che vi impegniate anche voi. Cosa accadrebbe se Dio spezzasse il potere della mafia in Italia? Forse pensate che ciò sia impossibile; ma abbiamo già visto succedere delle cose a livello internazionale per le quali non esiste alcuna spiegazione, se non Dio. Chi l’avrebbe mai pensato che il muro di Berlino sarebbe crollato?
Voglio dunque sfidarvi a cominciare a pregare in modo specifico, con urgenza e con passione, perché la volontà di Dio sia fatta in terra – in Italia! – come è fatta in cielo. Anche tra la gente peggiore d’Italia: drogati, delinquenti, carcerati … Fratelli e sorelle, quando noi preghiamo, Dio si mette all’opera!
Conosco in Inghilterra una cara sorella che si dedica alla preghiera. Nell’autunno scorso ha sentito che il Signore la chiamava a pregare e a digiunare per quaranta giorni per un carcere che visitava regolarmente, perché Dio operasse in quell’ambiente: non era pronta a tollerare alcun ostacolo all’opera di Gesù in quella prigione. Alla fine dei 40 giorni, ha ripreso a visitare il carcere ogni quindici giorni. Nei sei mesi successivi, 130 prigionieri si sono convertiti a Cristo! Ecco proprio lo stesso genere di preghiera che la chiesa degli Atti elevava al Signore: pregava con passione per il progresso del Vangelo.
Priorità
In Atti capitolo 6, agli apostoli arrivano delle lamentele dai membri della chiesa. La loro reazione è: “Dobbiamo mantenere le priorità giuste: noi ci dedicheremo alla preghiera e al ministero della Parola, e stabiliremo degli altri che si occupino del lavoro pratico” (vv.2-5). Erano decisi a non trascurare la preghiera e la meditazione della Parola, perché queste due cose sono essenziali se vogliamo crescere. Voi leaders, dovete dedicarvi alla preghiera! Se voi non pregate e non cercate Dio, nessun altro lo farà.
Nel capitolo 7 vediamo Stefano, il primo martire della chiesa, il quale nel momento del suo bisogno più grande non grida: “Signore, aiutami; Signore, salvami; Signore, sono nei guai; Signore, ho bisogno del tuo aiuto”. Piuttosto egli prega per gli altri: “Signore, non imputar loro questo peccato” (v.60). E quella preghiera fu meravigliosamente esaudita dopo la sua morte: infatti uno di quelli che approvavano la sua morte era Saulo di Tarso, che Dio poi chiamò e usò in maniera così gloriosa.
Nel capitolo 8, leggiamo di come la potenza di Dio si manifesta in Samaria: c’è lo scontro con il mago Simone e mentre Filippo predica il Vangelo molti si convertono. Si cacciano i demoni, i paralitici e gli storpi camminano e c’è molta gioia nella città: una grande vittoria spirituale! Gli apostoli ne ricevono notizia, arrivano là e “pregarono per loro affinché ricevessero lo Spirito Santo” (v.15). Anche noi dobbiamo pregare per i nostri giovani perché il Signore dia loro potenza e trasformi la loro vita. Nessuno di noi può fare la volontà di Dio senza lo Spirito Santo!
Interazione
Nei capitoli 9, 10 e 12 ci sono tre esempi meravigliosi dell’interazione tra Dio e l’uomo nella preghiera. Nel capitolo 9 è Saulo, appena convertito, che prega; e mentre prega, Dio appare ad Anania e dice: “Va’ nella strada chiamata Diritta, e cerca in casa di Giuda uno di Tarso chiamato Saulo … Egli è in preghiera, e ha visto in visione un uomo, chiamato Anania, entrare e imporgli le mani …” (vv. 11-12).
Nel capitolo 10 è Cornelio che sta pregando quando un angelo viene a dirgli: “Manda degli uomini a Ioppe, e fa’ venire un certo Simone, detto anche Pietro. Egli è ospite di un tal Simone, conciatore di pelli, la cui casa è vicino al mare”. Il giorno dopo Pietro, a sua volta, sta pregando sulla terrazza quando lo Spirito gli parla, dopo avergli dato quella famosa visione, e dice: “Ecco tre uomini che ti cercano. Alzati, scendi e va’ con loro … perché li ho mandati io” (vv.5-6,19-20).
Nel capitolo 12, poi, quando Pietro viene messo in prigione, tutta la chiesa prega con perseveranza: “Fervide preghiere a Dio erano fatte per lui dalla chiesa” (v.5). Anche di notte i fratelli si riuniscono a pregare per lui (v.12); e mentre pregano, un angelo va a tirarlo fuori dalla prigione. Pietro corre alla casa dove è riunita la chiesa e bussa; viene Rode e annuncia: “C’è Pietro alla porta!”. Ma gli altri le rispondono: “Sei pazza! È in prigione!” Nonostante la loro poca fede, vediamo anche qui il collegamento tra la preghiera e la realizzazione della volontà di Dio.
Cambiare la storia
Dio vuole che la Sua volontà sia fatta in terra come è fatta in cielo. Egli può cambiare tante cose attraverso le nostre preghiere. Può cambiare noi, può cambiare gli altri – anche i più grandi delinquenti! – può cambiare la storia e le circostanze, può cambiare interi territori. Migliaia e migliaia di persone nel mondo oggi sono credenti perché in passato qualcuno ha pregato per loro. Dobbiamo pregare per le persone intorno a noi, e vi suggerisco che un ottimo modo di farlo è a gruppetti di tre, perché quando tre cristiani pregano insieme la fede viene potenziata: Dio opererà nelle circostanze di quelle persone per liberarle dal dominio del nemico e ad attirarle a sé. Gesù ha detto che dobbiamo “pregare sempre e non stancarci” (Lc. 18:1). Dio ci può mostrare quali sono gli ostacoli da superare, e mentre pregheremo vedremo la Sua potenza manifestata.
Un paio di anni fa mi trovavo a Filadelfia, in un quartiere in cui c’è molta delinquenza. La maggior parte dei negozi era stata costretta a chiudere: rimaneva un solo negozio di alimentari nella zona, e se anche quello avesse cessato l’attività, gli abitanti avrebbero dovuto fare molti chilometri per fare la spesa.
Un giorno il proprietario disse a un suo amico credente: “Non posso permettermi di restare. Sono stato derubato così tante volte che sto perdendo soldi; non ce la faccio a tenere aperto il negozio”. Il cristiano rispose: “Vuoi che preghiamo per te?” Così alcuni fratelli sono andati al suo negozio a chiedere su di esso la protezione di Dio. Sei mesi dopo, quando ho sentito la storia, il negozio era ancora aperto e in quei sei mesi non c’era stata nessun furto e nessuna rapina.
Sempre nel Nord America, un anno e mezzo fa, alcuni cristiani hanno cominciato a preoccuparsi per una tribù di pellirosse che opponeva una forte resistenza al Vangelo ed era caratterizzata da molta violenza: in media, un omicidio al mese. Quei credenti hanno cominciato a pregare specificamente, regolarmente e con insistenza per quella tribù; e mentre pregavano, Dio li ha portati a chiedere perdono per i peccati dei bianchi che avevano tolto loro la terra, le donne e i diritti e li avevano trattati come cittadini di seconda classe. Dio li ha condotti anche a compiere un gesto profetico: hanno piantato nel terreno intorno alla riserva delle stecche di legno sulle quali erano scritti dei versetti biblici. Questo è successo nell’agosto del ’92, e fino all’ottobre dell’anno successivo non solo non c’era stato più nessun omicidio tra di loro, ma un terzo della tribù si era convertita a Cristo!
Volete vedere risposte alla preghiera? Siate ferventi e aperti allo Spirito, pronti a pregare con sacrificio, in modo specifico e regolare, e lo Spirito Santo opererà con voi: vi darà la conoscenza di Dio, la passione di Dio, il cuore di Dio e vi mostrerà cosa fare. Allora la volontà di Dio sarà fatta anche in Italia come è fatta in cielo!
Brian Mills è stato per diversi anni Segretario per la Preghiera e l’Evangelizzazione dell’Alleanza Evangelica britannica; è attualmente coordinatore della preghiera per il movimento AD2000 in Europa, un consulente di DAWN Europa e uno dei coordinatori della European Prayer Link (EPL). Ha