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di Geoffrey Allen
Sono passati quattro anni da quando, con la conferenza sull’intercessione tenuto all’Hotel Ergife di Roma, si è lanciato il nostro movimento di “Intercessori per l’Italia”.
E, guardando gli avvenimenti di questi quattro anni, dobbiamo dire con gioia e gratitudine: DIO HA FATTO COSE MERAVIGLIOSE, AL DI LÀ DI CIÒ CHE AVREMMO MAI POTUTO CREDERE O IMMAGINARE!
A dire il vero, anche a chi scrive sembra quasi presuntuoso pensare che i grossi cambiamenti avvenuti nel nostro Paese siano frutto delle nostre piccole, insignificanti preghiere. Se non fosse, cioè, per le straordinarie promesse della Parola di Dio in materia:
- “Se due di voi sulla terra si accordano a domandare una cosa qualsiasi, QUELLA sarà loro concessa dal Padre mio che è nei cieli …” (Mt. 18:19).
- “Se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste” (1° Gv. 5:14-15).
- “A colui che può, mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo, a lui sia la gloria nella chiesa, e in Cristo Gesù, per tutte le età, nei secoli dei secoli” (Ef. 3:20-21).
Passiamo in rassegna rapidamente gli argomenti per i quali ci siamo messi, con umiltà ma con grande speranza, a intercedere, e ciò che Dio si è compiaciuto di fare in questi ultimi anni:
- Per il Governo e per le autorità. Abbiamo cominciato a pregare per loro, secondo l’esortazione della Parola di Dio, “affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in tutta pietà e dignità” (1° Tim. 2:2). Abbiamo pregato contro lo spirito della corruzione e dell’amore del denaro … ed ecco uscire “Mani pulite” e “Tangentopoli”! Una vera rivoluzione nella vita politica italiana!
Ora, sicuramente non è ancora finito questo lavoro! Dobbiamo continuare a pregare perché vengano alla luce tutte le cose vergognose ancora nascoste; perché i nostri governanti facciano il loro lavoro con impegno, coscienza e il timore di Dio; perché Dio susciti persone capaci e oneste per occuparsi della cosa pubblica a ogni livello. Né voglio dare per scontato che i “nuovi” in politica siano necessariamente migliori dei “vecchi”: staremo a vedere! Ma “stiamo a vedere” sulle mura di Gerusalemme, nel luogo dell’intercessione, insistendo nella preghiera perché i cambiamenti siano veramente in meglio! Intanto, possiamo sicuramente dire con il Salmista: “Il Signore ha fatto cose grandi per noi, e noi siamo nella gioia” (Sal. 126:3).
- Contro la delinquenza organizzata. Abbiamo capito fin dall’inizio, qui, che “il nostro combattimento non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti” (Ef. 6:12). Cioè, che i “nemici” non sono i mafiosi (per quanto restiamo inorriditi davanti a certi atti di violenza, e senza nulla togliere alla responsabilità di ogni essere umano per le proprie azioni), ma è soprattutto lo spirito satanico che ci sta dietro, e del quale gli esseri umani sono “vittime” oltreché “strumenti”.
Ci siamo messi a pregare dunque contro questi “principati”, “potenze” e “fortezze” spirituali, ma a favore dei mafiosi e i camorristi, perché Dio – il quale “non si compiace della morte dell’empio, ma che l’empio si converta dalla sua via e viva” e “vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità” (Ez. 33:11, 1° Tim. 2:4) – ne avesse misericordia, concedendo loro di ravvedersi e di rivolgersi a Lui per essere salvati.
Ed ecco uscire il “fenomeno del pentitismo”. Ora, certamente non tutti i cosiddetti “pentiti” (il termine più esatto è comunque “collaboratori con la giustizia”) si sono pentiti o ravveduti nel senso biblico. Qualcuno però sì! Tutti noi abbiamo sentito delle confessioni di ex delinquenti che si dichiarano profondamente dispiaciute per il male commesso; qualcuno si è dissociato dalle organizzazioni criminali senza essere preventivamente arrestato; qualcun altro ha dichiarato di voler implorare la misericordia di Dio per i propri peccati.
E intanto la “piovra” piano piano sta perdendo la sua forza e la sua capacità di condizionare la vita in quelle regioni dove per decenni ha dominato. Sta perdendo le protezioni e le coperture politiche e giudiziarie. Molti esponenti di spicco sono finiti in carcere. La popolazione comincia a prendere coraggio e a credere che la mafia può essere sconfitta. Con Dio nulla è impossibile!
- Abbiamo cominciato a pregare anche contro i poteri occulti, i maghi, lo spiritismo e il satanismo. Certo, questa battaglia sarà lunga; ma ricordiamo comunque un paio di episodi che ci sono stati di grande incoraggiamento.
Nel settembre del 1995, come per diversi anni precedenti, è stata pubblicizzata a largo raggio un convegno di maghi da tenersi presso un grande albergo di Milano. In diverse chiese abbiamo preso a cuore questo fatto e abbiamo pregato perché Dio intervenisse perché non si facesse questo convegno. Pochi giorni dopo, ecco uscire al telegiornale la notizia: l’albergo aveva annullato la prenotazione, non c’era il tempo per trovare si trovava una sede alternativa, quindi convegno cancellato! Faceva però notizia anche il fatto che il mago promotore del convegno avrebbe minacciato di fatture e di maledizioni l’albergo e il suo direttore … Quindi nuovo ricorso all’Autorità Suprema in cielo perché fosse resa inefficace ogni potere malefico. Fino ad oggi non abbiamo notizia che sia successo qualcosa né all’albergo, né al direttore!
Sempre nell’autunno scorso, dopo che avevamo pregato per diverse volte perché si chiudessero le porte della pubblicità a maghi e praticanti dell’occulto – veri o pretesi – esce su TV e stampa una notizia curiosa. La SEAT (cioè la società che gestisce elenchi telefonici e Pagine Gialle) ha decretato che da ora in poi non accetterà più la pubblicità di maghi, sensitivi, guaritori, parapsicologi, pranoterapeuti, ecc. ecc. Motivo ufficiale della decisione: “risulta che tale categoria comprende numerosi praticanti la professione di … ciarlatano”!
- Abbiamo cominciato a pregare per i mezzi di comunicazione: TV, radio, giornali … Anche qui, pare di vedere qualche piccolo segno di movimento e di miglioramento: un desiderio da parte di alcuni di migliorare la qualità dei programmi della TV pubblica, un’informazione più corretta sul mondo evangelico … Anche qui, però, la strada da percorrere è ancora lunga e occorrerà, come ci dice la Scrittura “essere perseveranti nella preghiera”.
Dov’è, invece, che non si vedono ancora molti risultati? Credo soprattutto nella sfera “religiosa”, che poi è quella più importante e strategica. Perché, senza la conversione dei cuori dal peccato alla giustizia, da Satana a Dio, tutti i miglioramenti nei “meccanismi” della società servono a ben poco.
L’esigenza espressa da molti fratelli che ci hanno già risposto è quella di pregare per l’armonia e l’unità fra i credenti. Ed ecco che – forse per “reazione” da parte del nostro nemico spirituale – scoppiano nuovi dissidi e nuove polemiche all’interno del mondo evangelico! “Dividere per dominare” è sempre stata una strategia vincente, e Satana lo sa molto bene!
Continuiamo dunque a insistere per gli obiettivi proposti fin dall’inizio da questo movimento:
- “Senza la santità, nessuno vedrà il Signore”, dichiara lapidariamente la Scrittura (Ebr. 12:14). È ora di cercare il Signore per una maggiore consacrazione, per un nuovo zelo, per un più profondo amore verso Dio, la Sua casa, il Suo onore e il Suo regno.
- Riconciliazione. Le fazioni, le divisioni, i litigi carnali, i giochi di potere e la ricerca di posizione e di onore da parte degli uomini rattristano lo Spirito Santo e rendono impossibile un vero risveglio. È ora di cercare la riconciliazione e l’unità che scaturiscono dall’umiltà di “considerare gli altri più importanti di noi stessi” (Fil. 2:3) e di considerare la possibilità che potrebbero aver ragione.
- Solo la conversione di decine di migliaia dei nostri connazionali potrà produrre un miglioramento duraturo della nostra società. Il tutto non può essere migliore delle parti che lo compongono.
- La fede non può però limitarsi alla sfera della vita privata, ma deve “traboccare” per toccare il lavoro, la scuola, la politica, i rapporti in famiglia, e ogni altro aspetto della realtà in cui viviamo.