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di Geoffrey Allen
“Esorto dunque, prima di ogni altra cosa, che si facciano suppliche, preghiere, intercessioni, ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che sono costituiti in autorità … Io voglio dunque che gli uomini preghino in ogni luogo, alzando mani pure …” (1° Timoteo 2:1-2,8).
Mi ha fortemente colpito questo brano, tempo fa, e per due motivi.
Prima, per la straordinaria importanza che l’apostolo Paolo attribuisce alla preghiera e all’intercessione. Scrive addirittura: “… prima di ogni altra cosa …”. Prima, cioè, dell’evangelizzazione; prima dell’adorazione; prima dello studio e la meditazione della Parola; prima della comunione fraterna o la Cena del Signore. Prima di ogni altra cosa la preghiera!
Lo stesso pensiero è stato espresso dai più grandi servi di Dio in ogni secolo: “Possiamo predicare con efficacia dopo aver pregato, ma mai senza aver pregato”. “È in preghiera che si vince la battaglia; l’evangelizzazione è solo raccoglierne i risultati”. “Dio non fa nulla se non in risposta alla preghiera”.
Questo tema verrà ampiamente sviluppato nei vari articoli di questo numero di Tempi di Restaurazione, che ci auguriamo serva a molti fratelli e sorelle come stimolo a una vita di preghiera più intensa e più efficace, a tutto vantaggio dell’opera di Dio nel nostro Paese.
Ma poi, mi colpisce anche il fatto che l’apostolo dia questo incarico innanzitutto agli uomini. Nella maggioranza delle nostre chiese, sono invece le donne a portare avanti gran parte del peso della preghiera e dell’intercessione. Vuoi perché in molte comunità esse costituiscono la maggioranza (e comunque spesso la parte più impegnata e più spirituale); vuoi perché talvolta hanno più tempo a disposizione (ma sarà poi vero questo?), o per qualsiasi altra ragione, questo sembra essere un dato di fatto comune.
Senza nulla togliere all’intercessione delle donne – e sono numerosi i brani che insistono sull’importanza delle preghiere di tutti i cristiani indistintamente – Paolo qui dice chiaramente: “Voglio che gli uomini preghino in ogni luogo …” Il testo greco è inequivocabile: non anthropoi (gli esseri umani genericamente), ma andres, i maschi in particolare.
Come mai questo particolare incarico maschile? mi sono chiesto. Non ho certezze, ma posso suggerire almeno due possibili ragioni per cui l’apostolo abbia voluto insistere particolarmente sulla preghiera degli uomini.
Prima, proprio perché le donne possono essere più portate alla preghiera, mentre troppi uomini tendono a trascurarla in favore delle attività più evidentemente “produttive” (per non parlare della malattia dell’attivismo), egli ha ravvisato la necessità di stimolare i maschi a non stare indietro, a non lasciare alle donne questo lavoro determinante per il successo del Regno di Dio. Anche qui il posto dei maschi è in prima fila, non sull’ultimo banco della chiesa!
Ma poi, la preghiera e l’intercessione sono il primo e il più importante modo in cui i cristiani sono chiamati ad “avere dominio”, ad esercitare l’autorità sulla terra e a riportare la creazione sotto il governo di Dio. La preghiera – intesa come “suppliche, preghiere, intercessioni … per tutti gli uomini” – è indubbiamente un esercizio di autorità; e Dio ha attribuito l’autorità spirituale in prima istanza agli uomini. “Il capo di ogni uomo è Cristo, e il capo della donna è l’uomo” (1° Corinzi 11:3).
Certamente anche le donne e i ragazzi hanno un ruolo importante da svolgere. È senza distinzione di sesso e di età che siamo “in Cristo … al di sopra di ogni principato, autorità, potenza, signoria e di ogni altro nome che si nomina …” (Efesini 1:20-21). Tuttavia sembra, anche dall’esperienza vissuta, che gli uomini esercitino con maggiore facilità l’autorità spirituale, e che le donne ne diano la migliore espressione – perché il dominio appartiene pure a loro – quando l’esercitano sotto la copertura maschile (cfr. 1° Corinzi 11:10).
Si facciano dunque avanti gli uomini! Prendano con determinazione il ruolo che il Signore ha assegnato loro, e “preghino in ogni luogo, alzando mani pure, senza ira e senza dispute”. Solo così verrà il regno di Dio e sarà fatta anche in terra la Sua volontà come è fatta nel cielo.