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di Marco Biancardi
Quali sono i requisiti di un buon combattente? Deve essere forte e valoroso, capace di maneggiare le armi, agile e dalla faccia leonina (1 Cron. 12:8). Certamente tutte queste qualità sono nostre in Gesù, per cui è imperativo l’ordine di “rivestirci del Signore Gesù Cristo” (Rom. 13:14). In Efesini cap. 6 viene analizzato questo “rivestimento”. E’ un’armatura che si può dividere in due parti: una ha a che fare con la formazione del nostro carattere per diventare forti e valorosi, l’altra ci permette di essere abili guerrieri “d’assalto”.
La verità a cintura dei fianchi
Pietro dice: “avendo cinti i fianchi della vostra mente” (1 Piet. 1:13): la mente è il terreno preferito da Satana, maestro di ragionamenti ingannevoli e di menzogne (2 Cor. 10:5). Ciò che è accaduto nell’Eden è significativo della tattica diabolica che, attraverso pensieri seducenti ma falsi, porta al peccato e quindi alla schiavitù. Ma noi siamo liberi da quando abbiamo conosciuto la verità: “… conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Giov. 8:32); liberi di muoverci ed agire con sicurezza, senza paura d’inciampare. Sapendo che Dio mi ha liberato dalla schiavitù del peccato, non pecco più. Se possediamo la verità e la verità ci possiede, costruiamo una valida barricata contro la menzogna. Possediamo la “cintura” quando aderiamo nel profondo di noi stessi alla parola di Dio e ciò produrrà un carattere forte, sicuro e stabile.
La corazza della giustizia
La giustizia che viene dalla fede nell’opera perfetta di Cristo ci permette di resistere tranquillamente dinanzi a Satana, l’accusatore per eccellenza Costui non perde infatti occasione per mostrarci le nostre imperfezioni e mancanze, cercando di annientarci producendo senso di colpa o consapevolezza solo della nostra debolezza. Per non essere impotenti e paralizzati nel servizio di Dio, dobbiamo indossare la corazza della giustizia che produrrà franchezza ed autorità spirituale su Satana.
I piedi calzati con la prontezza che dà l’Evangelo della pace
“Quanto son belli, sui monti, i piedi del messaggero di buone novelle, che annuncia la pace, che è araldo di notizie liete, che annuncia la salvezza, che dice a Sion: `Il tuo Dio regna!`” (Isaia 52:7). Possedendo la pace che viene dalla “buona notizia” della salvezza, saremo pronti all’ubbidienza, pronti a portare questa pace ad altri, ed il condividerla la farà crescere anche in noi. Se Satana riesce a distrarci polarizzando il nostro cuore su altre cose che non sono il regno di Dio, toglierà la nostra pace con il risultato che saremo appesantiti e restii a muoverci per il Signore. L’agilità nel servire Dio si mantiene con l’esercizio (Rom. 12:11) badando bene di non dar spazio alla pigrizia con conseguenze ben immaginabili.
Lo scudo della fede
Uno dei peggiori mali che può affliggere i credenti è senz’altro lo scoraggiamento. Questa piccola freccia “incendiaria” che Satana ci scaglia contro può essere respinta solo dallo scudo della fede. Le fiamme non prevarranno sulla chiesa di Dio e questo avverrà per l’azione corporativa di credenti che, alzando i loro scudi, faranno barriera contro lo scoraggiamento e la stanchezza interiore. Lo scudo della fede ci permette di avere “facce leonine”, cioè facce che guardano ben dritto davanti a loro sapendo cosa si vuole, quindi ci permette di mantenere la visione del piano di Dio per noi e per la chiesa; ci consente inoltre di ottenere nuove energie per perseguire i risultati che Dio attende Is. 40:31).
L’elmo della salvezza
La mente è il passaggio obbligato per la Parola di Dio ed è fondamentale educare la nostra mente perché la Parola, dalla mente, scenda al cuore e possa tradursi in vita pratica. Nella mente si può dire che avviene uno smistamento di messaggi, dove alcune cose sono accetta ed altre rifiutate. L’elmo della salvezza filtra ciò che è buono, accettevole, puro, da ciò che deprime, preoccupa o turba. L’elmo della salvezza ci fa pensare al positivo, al nuovo, alla costruzione dell’uomo interiore, dell’uomo nuovo perché siamo salvati e pensiamo da salvati (Fil. 4:8, 1 Tess. 5:8).
La spada dello Spirito
E’ rappresentata dalla Parola di Dio e dalla preghiera che dobbiamo saper usare per essere abili guerrieri. Credo che una chiave sia la nostra relazione con Dio e la sensibilità allo Spirito Santo in modo da tagliare, cioè separare, la luce dalle tenebre, la verità dalla menzogna, portare chiarezza in una situazione o in una persona, liberare noi stessi o gli altri da pressioni di forze malvagie che, smascherate, indietreggiano e fuggono. Un’altra chiave è la fede nella Parola e la nostra sottomissione ad essa. Gesù aveva autorità su Satana perché conosceva la parola di Dio e camminava in sottomissione ad essa (Matt. 4:1,11). La spada dello Spirito è anche pregare in modo profetico, cioè con preghiere ispirate dallo Spirito Santo che Dio certamente esaudirà perché sono secondo la Sua volontà. Dio sta oggi risvegliando la Sua chiesa perché prenda possesso di tutta l’autorità e la forza che le compete. Desidera conquistare le nazioni a Sé e lo farà attraverso la Sua chiesa, attraverso uomini che, “stando fermi”, siano capaci di combattere per rubare terreno a Satana ed allargare così i confini della “terra promessa!”.