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di Roberto Lillard
Nella storia della teologia, c’è un parallelismo tra la dottrina dello Spirito Santo e l’escatologia. In entrambi i casi, una posizione formulata abbastanza presto nella storia della chiesa ha fatto parte per lungo tempo dell’ortodossia, senza attirare molto interesse se non nei gruppi scismatici o meno ortodossi (alcuni dei quali, però, hanno avuto una grande influenza sulla chiesa intera). Nel ventesimo secolo, invece, queste due dottrine sono state riproposte e in alcuni settori della chiesa evangelica sono diventate quelle più in vista e più studiate.
Può essere utile considerare alcune correnti di pensiero escatologico nella teologia moderna.
Alcune teorie escatologiche moderne
- Adolf von Harnack e Albert Ritschl: Escatologia modernizzata. L’escatologia liberale o modernista fu fortemente influenzata dal progresso tecnico e scientifico del secolo passato, che produsse un fermento intellettuale non indifferente. In teologia, i liberali volevano conciliare la fede cristiana con il metodo scientifico, credendo di poter riscoprire cosí il “Gesù storico”. Secondo loro, Gesù era un maestro umano e il primo “cristiano”; egli chiamava tutti a credere con lui, ma non necessariamente in lui.
Ecco una sintesi del pensiero liberale nella chiesa protestante all’inizio del presente secolo:
(a) La paternità di Dio, cioè, Dio è il Padre di tutti gli esseri umani.
(b)Il valore inestimabile della persona umana: l’uomo, essendo oggetto dell’amore di Dio, deve essere oggetto anche del nostro.
(c)Il regno di Dio non è un’epoca del futuro, ma è presente con noi oggi.
(d)La seconda venuta di Cristo non significa un ritorno fisico, ma la vittoria che sarà manifestata quando il regno di Dio sarà fermamente stabilito.
(e)Il progresso è inevitabile in tutte le sfere e la cristianizzazione del mondo dovrà toccare ogni aspetto della vita umana, specialmente quelli sociali, politici ed economici. Quando questo progresso si sarà realizzato, si sarà verificato il ritorno di Cristo.
- Schweitzer: Escatologia demodernizzata. Non tutti coloro che accettavano la metodologia dei liberali furono d’accordo con queste conclusioni. Albert Schweitzer, per esempio, era convinto che molti suoi colleghi non avevano capito le vere intenzioni del Gesù storico. Schweitzer chiamò la sua interpretazione “escatologia consistente”. Secondo lui, gran parte del messaggio di Gesù era escatologica: egli aspettava un regno cataclismico, completamente diverso e distaccato dall’ordine presente, al quale tutti dovevano prepararsi con il ravvedimento. Purtroppo (secondo Schweitzer), Gesù sbagliò nel suo tentativo di stabilire questo regno e morí martire. Ecco il vero Gesù storico che dobbiamo seguire e che si rivelerà a coloro che lo faranno con fedeltà. Per Schweitzer, questo significava una vita di missionario medico in Africa.
- Bultmann: Escatologia esistenzializzata. All’inizio del presente secolo, il teologo tedesco Rudolf Bultmann presentò una teologia assai radicale. Secondo lui, i racconti della vita di Gesù sono pieni di miti e di esagerazioni: i Vangeli sarebbero il prodotto delle credenze della chiesa primitiva. Per esempio, l’idea che i demoni possano prendere possesso di un uomo o causare malattie è per lui un puro mito. L’importante è la nostra esperienza, il cambiamento della nostra vita attraverso l’esperienza vissuta dai personaggi biblici. Anche l’idea che Cristo sia asceso in cielo e che ritornerà fisicamente è una grossa esagerazione. Come la storia biblica non si riferisce a fatti realmente accaduti nel passato, cosí l’escatologia non si riferisce a veri avvenimenti futuri.
- Dodd: Escatologia realizzata. Un’altra escatologia che ha avuto una notevole influenza sul pensiero moderno è quella di C.H. Dodd. Per lui, il messaggio centrale di Cristo non riguardava un regno futuro, bensí un regno presente. Egli dà molta importanza al concetto del “giorno del Signore”: nell’Antico Testamento, il giorno del Signore è sempre futuro, ma nel Nuovo Testamento il regno è una realtà presente. Per Dodd, l’escatologia è già compiuta o “realizzata”: la sua dimensione predominante sarebbe il presente. Il trionfo di Dio era evidente quando Cristo vide Satana cadere dal cielo (Luca 10:18); il giudizio è già presente e la vita eterna è già iniziata (Giovanni 5:24); la profezia di Gioele si è adempiuta il giorno della Pentecoste (Atti 2:16-17). Quindi non dobbiamo aspettare un adempimento futuro delle profezie: sono già state adempiute.
- Moltmann: Escatologia politicizzata. La teologia della speranza formulata da Jürgen Moltmann considera l’escatologia non come una parte della teologia, ma come il tutto. Moltmann fu imprigionato durante la seconda guerra mondiale e vide il collasso del suo paese, la Germania, e di tutte le sue istituzioni. Erano tempi oscuri per lui e per i suoi compagni di prigione, ma egli ha notato che sopravvivevano meglio quei prigionieri che non perdevano mai la speranza. Dopo la guerra, quando Moltmann ha studiato teologia, è stato grandemente influenzato dalla filosofia marxista di Ernst Bloch. I cristiani, fra tutti i popoli della terra, devono manifestare speranza, ma sembrano aver ceduto questa prerogativa ai movimenti politici quali il marxismo. Il cristianesimo ha un Dio ma nessun futuro, mentre il marxismo ha un futuro ma nessun Dio. Moltmann era convinto che i cristiani debbano assumersi una responsabilità maggiore per i problemi personali, sociali e politici del presente. Secondo lui, essi non devono aspettare passivamente l’intervento di Dio, ma partecipare attivamente alla formazione di una nuova società. È questo il modo in cui Dio interviene nel mondo.
- Teilhard de Chardin: Escatologia secolarizzata. De Chardin, sacerdote gesuita, missionario e scienziato, era un grande studioso dotato di uno spirito molto sensibile e di una grande lealtà alla sua Chiesa Cattolica. Il suo pensiero era piuttosto avanzato per il suo tempo, per cui la pubblicazione di alcune sue opere fu autorizzata dalla Chiesa solo dopo la sua morte. Ma la sua influenza fu grande nel Concilio Vaticano II, specialmente per quanto riguarda le dottrine dell’antropologia e dell’escatologia.
Tradizionalmente, la teologia cattolica faceva una distinzione netta tra il mondo fisico e quello metafisico: Dio sta in una sfera, l’uomo in un’altra. Alcuni cattolici moderni pensano però che il concetto di un Dio al di là e al di fuori degli affari umani non ha più senso. Se non vediamo la manifestazione del sovrannaturale nelle cose naturali, una fusione tra il sacro e il profano, cioè Dio nel mondo, allora l’uomo moderno ha ignorato la presenza di Dio. In altri termini, dobbiamo domandare: la salvezza di Dio si realizza in ultima analisi attraverso una nostra resurrezione dal mondo, o tramite il nostro coinvolgimento nelle istituzioni secolari del mondo? Secondo de Chardin, nell’incarnazione del Figlio di Dio, Egli si è unito in qualche senso con ogni essere umano. L’uomo marcia in avanti e alla fine vincerà perché è partecipe della natura di Dio stesso.
Per quanto riguarda il coinvolgimento nella società, il pensiero di de Chardin è molto vicino a quello di Moltmann. L’incontro fra Dio e l’uomo è essenzialmente orizzontale anziché verticale:
Escatologia tradizionale (Incontro verticale)
- La venuta di Cristo
- Il Giudizio
- La trasformazione
- La restaurazione
- La resurrezione dell’uomo
Escatologia secolarizzata (Incontro orizzontale)
Dio sta incontrando l’uomo nella storia. L’uomo sta progredendo fino alla sua piena emancipazione per mezzo dell’incarnazione di Cristo.