REPUBBLICA CENTRAFRICANA
30 Gennaio 2014
La Repubblica Centrafricana continua ad essere dilaniata da un sanguinoso conflitto, di cui i mass media parlano poco. È dal 24 marzo del 2013, da quando il governo del presidente François Bozizé è stato rovesciato dalle milizie del gruppo islamista Seleka, guidato da Michel Djotodia, che il Paese è scosso da violenze. Per ristabilire la pace, … Si stima che dall’inizio del conflitto siano state uccise più di duemila persone. Molte delle vittime sono bambini. Gli sfollati sono oltre un milione. Il Paese, con quattro milioni e mezzo di abitanti, è precipitato in una crisi umanitaria senza precedenti. Intanto, si è da poco formato un nuovo governo. Lo scorso 20 gennaio, dopo le dimissioni di Djotidia, il parlamento ha eletto come capo di Stato Catherine SambaPanza, prima donna presidente nella storia della Repubblica Centrafricana. Ha l’arduo compito di guidare l’esecutivo di transizione per riportare l’ordine nel Paese, devastato dagli scontri tra i miliziani di Seleka e i combattenti di antiBalaka (cioè “antimachete”). Queste ultime sono formazioni nate nel nord del Paese su impulso dell’ex presidente Bozizé per proteggere le popolazioni dai banditi che imperversano nella regione. Si tratta di combattimenti definiti, spesso, come interreligiosi. La realtà, invece, è più complessa: non tutti i membri di Seleka sono musulmani e non sono in gran parte cristiani i miliziani antiBalaka.
Recentemente molti ribelli di Seleka, disarmati dalle truppe francesi, sono tornati in Ciad. Continuano invece a essere armati i combattenti antiBalaka. La situazione resta estremamente grave e le vittime sono soprattutto civili.
(da La perfetta Letizia on line)
Il Pastore Giovanni Traettino
scrive ai pastori e alle comunità della Chiesa Evangelica della Riconciliazione
Caserta, 4 Dicembre 2013
Miei amatissimi fratelli, grazia e pace vi siano moltiplicate nell’attesa della celebrazione del Natale 2013!
Vi scrivo per attirare la vostra attenzione sul dramma che vivono ormai da un anno l’Africa e la repubblica Centrafricana in particolare. Un paese davvero caro al nostro cuore!…
Il paese deve ormai fronteggiare una vera e propria emergenza alimentare! In molti non hanno nemmeno il necessario per sopravvivere.
So che il tempo che viviamo, anche noi nel nostro paese, non è dei migliori! Anche noi siamo in un tempo di vacche magre.
Tuttavia, è sicuro, la nostra situazione non è nemmeno lontanamente paragonabile alla loro.
Ho voluto informarvi, certo, per chiedere soprattutto le vostre preghiere; ma poi, ve ne prego!, per fare appello al vostro amore e per chiedervi di organizzare una colletta speciale in favore di questi poveri tra i più poveri della terra, che sono anche nostri fratelli!
Vi esorto perciò a dare precedenza a questo bisogno su ogni altro e ad organizzare per domenica prossima o l’altra una speciale colletta d’amore destinata ai bisogni più elementari dei nostri fratelli del Centrafrica. . .
Quando è tempo di deserto , fratelli miei, è tempo di amore e di buone opere! Amore e opere d’amore!
Il Signore ci ispiri e ci dia la grazia e le risorse per farci canali del Suo amore!
Vostro con affetto, pastore Giovanni.
Caserta, 10 gennaio 2014
Miei amati fratelli,
grazie! Veramente grazie dal cuore per la sensibilità mostrata nel rispondere all appello in favore delle chiese nostre sorelle nella Repubblica Centrafricana!
Grazie, fedeli collaboratori nell opera del Signore, per la sollecitudine con la quale vi siete attivati. Grazie, preziosi fratelli e sorelle per l’evidente, alto livello di motivazione che avete portato in questa offerta d’amore. E un profumo soave davanti al Signore!
Ad oggi la nostra famiglia spirituale ha già donato 18.345,00 euro. . . . . Un risultato che, nelle attuali circostanze del paese, e a fronte delle difficoltà di lavoro che attraversano tante nostre famiglie e comunità, esprime bene la stima e la fiducia che nutrite per me, l’amore che avete per i nostri fratelli. Ho già informato i loro responsabili dell iniziativa e del risultato e ho chiesto loro di utilizzare la somma per l emergenza alimentare e sanitaria. Ne sono stati profondamente toccati e grandemente consolati. . . .
Concludendo, vi rinnovo ancora il mio grazie personale, mentre vi ricordo le parole del nostro Signore e maestro: “ebbi fame e mi deste da mangiare; ebbi sete e mi deste da bere; fui straniero e mi accoglieste; fui nudo e mi vestiste; fui ammalato e mi visitaste; fui in prigione e veniste a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare? O assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto? O nudo e ti abbiamo vestito?
Quando mai ti abbiamo visto ammalato o in prigione e siamo venuti a trovarti?” E il re risponderà loro: “In verità vi dico che in quanto lo avete fatto a uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me”. Mt25:35-40
Un abbraccio affettuoso,
pastore Giovanni