C’è molto della mia vita, in queste pagine. Più volte, in questi anni di cammino (e di non cammino) con Lui, Dio — nel suo amore e nella sua fedeltà — mi ha perdonato, protetto, fasciato. Altre volte, invece, ha dovuto … colpirmi. Per educare alla giustizia l’uomo che è in me. I colpi di Dio sono dunque, anch’essi, amore, un diverso segno del Suo amore, delle Sue attenzioni d’amore. Un amore certamente meno piacevole — e per questo più difficile da riconoscere e da accettare, sul momento — ma che, al pari (e forse più) dell’amore che viene a consolarci e difenderci, viene anch’esso a farci — alla fine! — del bene. Così, anche se a qualcuno potrà arrivare come un colpo, spero che questo Quaderno possa essere — magari, alla fine, nel tempo — di edificazione. Possa aiutare altri a riflettere, a comprendere meglio il perché di alcune improvvise cadute, di certe stagioni aride, di certi silenzi di Dio. E possa aiutare altri ad aprirsi, con fede e gratitudine, ai colpi del nostro Dio, come ad una diversa espressione del Suo amore, in vista di una maggiore e più preziosa unzione sulla nostra vita!
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