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di Omar Cabrera
“Così Salomone ultimò la casa dell’Eterno … Poi l’Eterno apparve di notte a Salomone e gli disse: «Ho esaudito la tua preghiera e ho scelto questo luogo per me come casa di sacrifici. Quando chiuderò il cielo e non ci sarà più pioggia, quando ordinerò alle locuste di divorare il paese, quando manderò la peste al mio popolo, se il mio popolo, sul quale è invocato il mio nome, si umilia, prega, cerca la mia faccia e torna indietro dalle sue vie malvagie, io ascolterò dal cielo, perdonerò il suo peccato e guarirò il suo paese»” (2° Cronache 7:11-14).
Nel libro della Genesi leggiamo: “L’Eterno Dio non aveva fatto piovere sulla terra … Ma dalla terra saliva un vapore che irrigava tutta la superficie del suolo” (Genesi 2:4-6). All’inizio della creazione non c’era pioggia, ma la terra veniva annaffiata da quel “vapore” che “saliva dalla terra”. Così, oggi, l’opera di Dio ha bisogno di essere “annaffiata” dalle preghiere dei santi, altrimenti rimarrà arida e senza frutto.
Per tanti anni la gente del mio paese, l’Argentina, è stata preda di uno spirito religioso che la trascinava verso l’idolatria. Sappiamo infatti dalla Parola di Dio che dietro alle immagini ci sono i demoni. Ma lo Spirito Santo ci ha mandato dei missionari che hanno seminato con lacrime, e noi siamo entrati nei frutti delle loro fatiche e delle preghiere che hanno innalzato nei decenni passati.
Una volta mi è capitato di predicare in un paesino dove è affluita tanta gente che abbiamo dovuto collocare dei televisori fuori per la strada: la benedizione è stata tanta che il traffico è rimasto bloccato dalla folla. Là, trentacinque anni fa, c’era stato un missionario norvegese al quale era morto il figlioletto, e quando l’ha portato al cimitero non gli hanno consentito di seppellirlo perché era protestante: l’ha dovuto seppellire nel giardino della propria casa. Veramente abbiamo mietuto il frutto di ciò che altri hanno seminato con lacrime.
Alla scuola biblica ho avuto un professore che pregava ogni giorno per nome per ciascuno dei suoi studenti. Una mattina, mentre usciva dalla stanza della preghiera, ha visto in visione un gigante che, colpito da una pietra, cadde esanime a terra. Nessuno riusciva a spiegare questa visione; ma oggi cominciamo a comprendere le parole di Gesù quando parla di “legare l’uomo forte e saccheggiargli la casa”.
In quel tempo, come in Italia, c’erano tante piccole chiese: forse la più grande arrivava a cento membri. Eravamo rigettati e disprezzati dalla società, considerati come delle “sette”.
Un Dio di miracoli
In quei tempi alcuni fratelli hanno invitato il predicatore T. L. Osborn, che Dio stava usando allora in grandi campagne di evangelizzazione, a venire in Argentina. Abbiamo affittato uno stadio, abbiamo stampato manifesti e volantini, abbiamo messo la pubblicità su tutte le riviste cristiane … Due giorni prima dell’inizio della campagna, l’evangelista ci ha mandato un telegramma dal Cile: “Non sono io l’uomo che Dio userà in Argentina”! Tutti ci strappavamo i capelli: ormai tutto era pronto!
Ma Dio aveva preparato un altro uomo, di nome Tommy Hicks. In obbedienza a una visione avuta da Dio, egli ha preso l’aereo dalla California per venire in Argentina, dove non conosceva nessuno. Sull’aereo Dio gli ha parlato: “Va’ a trovare il signor Perón”. All’aeroporto non c’era nessuno a dargli il benvenuto, così prese un tassì e domandò al tassista: “Scusi, il signor Perón chi è?” “È il Presidente della Repubblica!” Così si è fatto portare al palazzo presidenziale e si è fatto annunciare: “Voglio parlare col signor Perón!” “Ma lei ha un appuntamento?” “No, ma devo parlare con il signor Perón!” I poliziotti di servizio lo portarono sopra con maniere tutt’altro che gentili.
Mentre però attendeva in segreteria, un’impiegata cadde e si fratturò una gamba. “Permette che io preghi per lei?” Non appena ebbe pregato, l’infiammazione e il dolore scomparvero all’istante. “Su, andiamo a vedere Perón!” Dovete sapere che il presidente Perón soffriva di un eczema esteso su tutto il corpo. L’evangelista Hicks pregò per lui e Dio fece un segno: la malattia scomparve istantaneamente. Così le porte furono aperte per l’Evangelo in tutta l’Argentina.
Questo episodio ci dimostra come Dio opera per portare a compimento i Suoi piani. Allo stesso modo Egli vuole muoversi anche qui in Italia. Non dobbiamo fissare le nostre speranze in un uomo, ma in Dio, il quale opera come vuole e usa chi vuole … anche voi!
Quando si fecero quelle riunioni allo stadio, c’era più gente fuori di quella che è riuscita ad entrare. Ma la chiesa non era pronta per ciò che Dio ha fatto. La Società Biblica è rimasta senza Bibbie e nessuna chiesa poteva contenere le persone che accettavano Cristo. E voi, sareste pronti per un movimento del genere? Cosa fareste se entrassero nella vostra comunità dieci o venti volte il numero delle persone che avete attualmente?
Per vedere un’opera potente dello Spirito Santo, dobbiamo trasformare le chiese in luoghi di addestramento dei credenti; non solo impartire conoscenze teoriche, ma addestrarli praticamente nel combattimento spirituale e mandarli fuori nel mondo a conquistare le anime. È degno di nota il fatto che i discepoli non abbiano mai detto a Gesù: “Signore, dacci potenza”; piuttosto Gli hanno chiesto: “Signore, insegnaci a pregare!” È questa l’arma più potente che Dio ci ha affidato.
La preghiera che Dio richiede
Appena dopo l’inaugurazione del Tempio, Dio appare di notte a Salomone e gli parla. Sembra che Dio sia proprio un pessimista: dopo quella grandiosa festa in cui la Sua gloria aveva riempito la casa e il popolo si era grandemente rallegrato alla Sua presenza, Egli parla di infedeltà, di siccità, di carestia, di locuste …
Ma Dio conosce il cuore e la natura dell’uomo. L’importante non è la benedizione che Dio ci dà, ma se poi Gli restiamo fedeli e Lo amiamo fino alla fine. La storia del cristianesimo, purtroppo, ci mostra tanti esempi di grandi uomini di fede che poi sono venuti meno nell’amore, che hanno amato altre cose – il denaro, le donne, il successo, la posizione, se stessi – più che Dio.
Dio dunque dice: “Se il mio popolo, sul quale è invocato il mio nome, si umilia …” Prima di pregare, dobbiamo riconoscere che senza di Lui non possiamo fare niente, che tutto ciò che riusciamo a fare non è per le nostre capacità per unicamente per la Sua grazia. Dio infatti non sopporta l’orgoglio: né personale, né nazionale, né per la posizione sociale … Il diavolo, prima di distruggere una persona, la riempie di fama e di gloria; e questo non solo nel mondo secolare (vedi Maradona!), ma anche tra i credenti.
È indispensabile dunque che impariamo a umiliarci davanti a Lui. Il risveglio deve essere preceduto da un grande movimento di santità e di umiltà. Gesù dice: “Imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore” (Matteo 11:29).
La seconda cosa che dobbiamo fare è invocare il Suo nome. C’è potenza nel nome di Gesù per produrre salvezza e guarigione! È l’unico nome che ci consente di entrare alla presenza di Dio. Quando cominciamo ad invocare quel nome, Dio agisce. Talvolta ho visto guarire dei malati gravi quando tutto ciò che abbiamo fatto è invocare il nome di Gesù: “Gesù, Gesù, Gesù …” Dopo un po’, lo spirito della malattia e della morte è dovuto scappare, perché non poteva resistere al nome di Gesù.
Cercare la faccia di Dio
Solo dopo esserci umiliati e aver invocato il nome del Signore, dobbiamo cominciare a pregare: a chiedere e a ricevere, presentando le nostre richieste a Dio con ringraziamenti. Talvolta però non basta pregare, perché la Bibbia aggiunge: “… se cerca la mia faccia …” Dobbiamo imparare ad entrare nella presenza di Dio. E quando vi entriamo, perdiamo il senso del tempo. Ho scoperto che questa presenza di Dio produce un profondo silenzio, nel quale smetto anche di pregare, di umiliarmi e di invocare il nome del Signore.
Talvolta anche nelle riunioni si manifesta quello che io chiamo “un silenzio creativo”. Una volta ero ai ferri corti con la stampa: erano comparsi dei titoli a caratteri cubitali: “Omar Cabrera è agente della CIA”; mi accusavano di ricevere direttive dal Pentagono. Era infatti quel periodo in cui la sinistra, se voleva screditare e distruggere qualcuno, lo associava alla CIA. Altri invece mi accusavano di fare le riunioni con la protezione dei comunisti! Ero bersagliato sia da destra che da sinistra.
Dunque, in una riunione di 40.000 persone presi il giornale dicendo: “Ora brucio questo giornale con tutte le bugie che contiene”. Poi, improvvisamente, è sceso un silenzio profondo, come se fossimo tutti ipnotizzati da una potenza invisibile, e ho cominciato a notare che un angelo si muoveva in una parte dello stadio. Poi, da quella parte, si alzò un grido: “Ci vedo! ci vedo!” Era un cieco fin dalla nascita che in quel momento aveva ricevuto la vista”!
Rivelazioni
Nelle riunioni, sono molto sensibile a questo silenzio di Dio. È l’esperienza descritta nel Salmo 40:1: “Ho pazientemente aspettato l’Eterno, ed egli si è chinato su di me …” (Salmo 40:1 Nuova Riveduta). A volte smettiamo di pregare proprio nel momento più bello della preghiera, mentre invece è proprio allora che stiamo entrando per “cercare la sua faccia”. In fondo, è molto meno importante ciò che io posso dire a Lui che ciò che Egli ha da dire a me. Tante volte la ragione per cui Dio non ci parla è semplicemente che non rimaniamo davanti alla Sua presenza. Abbiamo fretta, siamo agitati …! Ma è nel silenzio che Dio ci può parlare e può impartire rivelazioni al nostro spirito.
Un’altra volta avevo ricevuto delle minacce di morte nel caso avessi continuato le riunioni. Ho sfidato pubblicamente gli avversari; non avevo paura. All’improvviso si è prodotto quello stesso silenzio, e ho detto: “Qui c’è qualcuno che sta ricevendo un miracolo al ginocchio”. Si è fatta avanti una donna che era stata operata quattro volte al ginocchio: le avevano tolto sia la rotula che il menisco – c’era rimasto proprio un buco! – e camminava con le stampelle. Ora invece, non so come, riusciva a stare ritta su quella gamba!
Il giorno dopo, mentre leggeva il Nuovo Testamento, improvvisamente ha sentito un fuoco investire quel ginocchio. Dio le ha ricreato rotula e menisco! Noi diciamo di credere in “Dio, creatore dei cieli e della terra”; non può forse creare due ossa in un ginocchio?
Se cercheremo la Sua faccia, potremo vedere le cose che Dio vorrà fare in Italia. Vedremo gli stadi da calcio pieni di gente venuta ad ascoltare la Parola di Dio! Ci sembra impossibile, ma non dobbiamo affidarci alla nostra ragione. Una volta una sorella americana che ci stava visitando mi ha raccontato un sogno che aveva ricevuto per ben tre volte: “Omar – mi disse – nel prossimo anno questa chiesa crescerà del mille per cento!” Aveva ricevuto una rivelazione nello spirito, ma la mia mente non era in grado di riceverla. Ma sapete una cosa? Alla fine dell’anno, la chiesa era cresciuta del 1030 per cento!
La presenza di Dio
Dobbiamo dunque entrare nella presenza di Dio nel nostro spirito, come Paolo: “Io conosco un uomo in Cristo che … (se fu col corpo o senza il corpo non so, Dio lo sa) fu rapito in paradiso …” (2° Corinzi 12:2-4). Ci sono state delle occasioni in cui mi sono appartato per pregare e digiunare e alla presenza di Dio perdevo il senso del tempo. Improvvisamente mi accorgevo che era ora di fare la doccia e andare e predicare: erano passate ventiquattro ore!
Ecco perché la Parola di Dio dice: “… se cerca la mia faccia e torna indietro dalle sue vie malvagie …” Dio conosce la nostra natura umana e vuole farci vedere le cose sbagliate nella nostra vita. Un giorno una sorella è venuta a comunicarmi un messaggio che aveva ricevuto da parte del Signore: “Sono geloso perché Omar pensa più alla sua organizzazione (infatti stavamo portando avanti una scuola teologica per 800 studenti) che non a me”.
Fratelli, dobbiamo entrare veramente nella presenza di Dio e cercare la Sua faccia, separandoci da tutte le nostre vie malvagie e da tutti i nostri idoli. Non resistiamo più alla Parola e allo Spirito di Dio, ma togliamo ogni radice amara che ci impedisce di crescere nella grazia e lasciamo che la potenza di Dio si manifesti attraverso la nostra vita.