SCARICA PDF di questo articolo
di Emilio Ursomando
Siamo in guerra! “… non contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebre” (Ef. 6:12). E se, come spesso accade, trascuriamo questa realtà, eccoci d’improvviso stranamente deboli; ci sentiamo come feriti. E, in effetti, lo siamo. Satana, “il leone ruggente”, è impegnato in una guerra mortale, sarà il nostro avversario sino alla fine.
Seguire Gesù non è solo essere benedetti, andare ai culti, cantare degli inni, amarci gli uni gli altri. Seguire Gesù è servirLo, è combattere! Gesù venne con una missione da compiere: manifestare il Regno di Dio e “distruggere le opere del diavolo” (1 Giov. 3:8). Oggi Egli si rivolge a noi e ci dice: “Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi” (Giov. 20:21). Abbiamo una missione da compiere, un lavoro da fare per Dio, una guerra da combattere. Dobbiamo lasciare la nostra sedia, svestire “il vestito buono” della domenica ed indossare le armi della luce (Rom. 13:12). Dobbiamo uscire dal nostro egoismo. Non è più tempo di ricercare e goderci la nostra piccola benedizione. Lo Spirito sta dicendo “Combatti!”.
Siamo ad una svolta
E’ forte in me la sensazione che qualcosa sta per accadere. No, non è Gesù che ritorna; non è ancora il tempo dei canti di festa e di vittoria. Ma, alleluia, è pure qualcosa che viene da Dio: è lo Spirito che viene a risvegliare ed a restaurare la Chiesa! E’ una nuova potenza che sta venendo giù, dal trono di Dio, sul Suo popolo. E’ tempo di rivestirci dell’armatura di Cristo, è tempo di intonare canti di guerra! Dio sta ordinando una nuova libertà per i Suoi figli, un attacco contro le fortezze dei diavolo. Lo Spirito Santo sta gridando sulla Chiesa: “Risvegliati, risvegliati, rivestiti della tua forza, rialzati dalla polvere e sciogliti le catene dal collo” (Is. 52:1-2). Dio libererà il Suo popolo, gli restituirà la sua identità e la sua dignità di figli dell’Iddio onnipotente e santo, e ci saranno dei crolli nei luoghi celesti e terrore tra le schiere dei diavolo, perché i santi attaccheranno le potenze diaboliche, distruggeranno domini e conquisteranno regni. E’ tempo che si costruisca la strada su cui il Figliuolo potrà venire come Re incontrastato, e perché ogni ginocchio si pieghi davanti alla Sua maestà. “Ora mi leverò, dice l’Eterno; ora sarò esaltato, ora mi ergerò in alto” (Is. 33:10). Questo sta dicendo Dio, ora! E vuole che questo sia anche il nostro desiderio, la nostra decisione.
Il leone ruggente
“Il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente, cercando chi possa divorare” (1 Piet. 5:8).
C’è un leone che gira, per divorare. Ma, rimaniamo calmi! Pietro ci dice anche come neutralizzarlo: “… stando fermi nella fede” (v. 9). La nostra fede rende impotente il diavolo. Fede nelle parole di Gesù, che l’uomo forte (Satana) è stato legato da uno più forte di lui (Gesù) (Mat. 12:19). Gesù ha legato l’uomo forte, ci ha tirati fuori dalla sua casa. Il nostro è un nemico vinto. Ringhia, sbuffa, ruggisce, ma non ha zanne né artigli. Glieli ha strappati Gesù sulla croce (Col. 2:15). Alleluia, Gesù è il Signore!
Chi teme ancora il diavolo non conosce ancora Gesù, non ha mai visto il Signore nella Sua potenza e gloria. Chi ha visto Dio nella Sua grandezza non può temere un leone che rugge. Satana è vinto. Dietro il rumore che produce e il polverone che solleva non c’è mai un seguito, per chi è “fermo nella fede” in Gesù.
Saltare il muro
Tempo fa, Dio mi mostrò molto chiaramente questo in una visione. Vidi il diavolo, nella forma di un uomo simile ad una bestia, legato saldamente al terreno. Lanciava grida terribili. Vidi anche degli uomini, al di là di un muro che impediva loro di vedere la scena. Terrorizzati dalle urla della bestia, fuggivano da ogni parte. Ma c’erano altri uomini, di qua del muro, in piedi accanto al diavolo, che vedevano come stavano veramente le cose. Su di loro l’urlo minaccioso della bestia non aveva il minimo effetto: essi “conoscevano la verità”, vedevano che la bestia era legata in modo da non potersi mai liberare.
Alleluia! La vittoria di Gesù è stata totale e definitiva. Satana non ha nessuna possibilità. E’ legato.
Ma se non vogliamo che il diavolo abbia sempre un potere sulla nostra vita, dobbiamo rischiare, saltare il muro delle nostre paure e della nostra incredulità. Così “vedremo”, conosceremo la verità e la verità ci farà liberi (Giov. 8:23)! Vedremo la bestia legata e, quando ci vedrà scavalcare il muro, la sentiremo gridare più forte, per la rabbia di essere stata scoperta in quella che è la sua effettiva condizione: prigioniera, legata, costretta a terra dalla potenza della croce di Cristo, il Signore. Egli disse: “lo. vi ho dato la autorità di calpestare serpenti e scorpioni e tutta la potenza del nemico e NULLA POTRA’ FARVI DEL MALE!” (Luca 10:19).
Satana non può nulla contro di noi. Egli ha solo la potenza che noi gli accordiamo, credendo alle sue menzogne. E’ quando riesce a farci dubitare della nostra forza in Cristo, che acquista potere su di noi. La sua potenza deriva dalia nostra paura, quel cavallo di Troia del diavolo che si insinua nella nostra mente e poi, dal di dentro, gli apre le porte di accesso a tutto la nostra vita. Dobbiamo riconoscerla per una creatura del diavolo e scacciarla, credendo che Gesù, sulla croce, ci ha liberati anche da tutte le nostre paure. La paura è un modo sbagliato di credere: aver paura della malattia, ad esempio, significa credere più al potere del diavolo di farci ammalare che aI potere di Gesù di mantenerci sani. Qualunque sia la tua paura, il rimedio è uno solo: devi saltare il muro! Ti accorgerai che la realtà è molto diversa. Satana non ha forza; l’unico suo potere su te è quello che la tua fede in lui gli concede. Nel momento in cui decidiamo invece di credere a Gesù, torniamo liberi e sperimentiamo la vittoria che Gesù ci ha conquistata sulla croce.
Così, se il leone ti è vicino, se lo senti ruggirti contro e se, alitandoti sul collo, sta insinuando di poter produrre del male nella tua vita, SALTA IL MURO! Non ritirarti nella paura ma affrontala: imbraccia lo scudo della fede, impugna la spada della Parola di Dio (“Nulla potrà farvi del male!”) e digli: “Taci, Satana, sei un bugiardo! Non ho paura di te. Sei stato vinto. Tu sei legato dalla vittoria di Gesù ed Egli mi ha dato autorità sulla tua forza. Io decido di credere a Dio ed ora esco dalla trappola in cui mi hai tenuto fino ad oggi. Sei legato, sei vinto! lo sono un figlio di Dio, io ho lo Spirito di Gesù. TU HAI PAURA D I ME, questa è la verità. Io ti lego, ora, nel nome di Gesù!” Fallo e proverai l’ebbrezza della vita nel Regno, realizzerai di essere figlio di Dio, figlio del Signore degli eserciti.
L’accusatore dei fratelli
Se il Corpo di Cristo, oggi, somiglia in maniera impressionante alle ossa secche viste dal profeta Ezechiele nella vallata, è da imputarsi all’azione nascosta ma efficace del diavolo. Questi viene definito “l’accusatore dei fratelli” (Apoc. 12:10), il che ci fa capire che la sua principale attività, nella Chiesa, è quella di mettere i fratelli l’uno contro l’altro. Egli cercherà di impedire che due diventino uno perché sa che la nostra unità convincerebbe il mondo (Giov. 17:12). Il rimedio alle macchinazioni del diavolo è il PATTO, la alleanza: decidere di essere l’uno per l’altro e, insieme, nemici del diavolo. Satana va individuato e combattuto ovunque: nei rapporti di coppia, nei rapporti coi nostri figli, nei rapporti tra fratelli, nei rapporti tra le chiese. Spesso non vegliamo abbastanza ed eccoci a farci guerra, a morderci e consumarci gli uni gli altri (Gal. 5:15). Il patto sconfigge il diavolo. Unirsi nel patto significa impegnarsi a vivere nell’amore secondo 1 Corinzi 13:4-7, che “… non sospetta il male … crede … soffre … spera …”. Se la nostra vita seguirà questo binario, Satana non avrà più spazio in noi e tra noi e vedremo presto il Corpo di Cristo tornare ad essere uno.
Sottomessi per avere autorità
Senza autorità non potremo vincere il diavolo. Ma l’autorità viene dall’unzione e ciò che chiama la rivelazione e il rivestimento di autorità sulla nostra vita è la sottomissione a Dio. Fu quando Gesù discese nel Giordano, inchinandosi alla volontà del Padre, che i cieli si aprirono, lo Spirito Santo discese su di Lui come una colomba, si udì una voce dai cieli che disse: “Questo è il Mio diletto Figliuolo nel quale mi sono compiaciuto” (Mat. 3:16-17). Vuoi sentire Dio parlare nella tua vita? Sottomettiti alla Sua parola. L’acqua cerca i luoghi bassi. Dio cerca uomini abbastanza umili da poter essere re, uomini che sappiano fare della rinuncia la loro forza. Gesù era l’Unto di Dio, Egli aveva l’autorità. Satana non poteva resistere, sapeva di non avere speranze. La sottomissione del Figlio al Padre era assoluta, per cui assoluta era la sua autorità. L’autorità è l’approvazione di Dio sulla nostra vita. L’autorità è come la fede: o ce l’hai, e si vede, o non ce l’hai … e si vede lo stesso! Non servirà a nulla, nel momento del bisogno, sforzarci per accumulare e poi sprigionare autorità. Se c’è, viene fuori da sola, se non c’è non ci sarà modo di farla uscire.
Se vuoi legare “l’uomo forte”, devi sottomettere tutta la tua vita al Signore. L’apostolo Paolo scrisse: “… se siamo divenuti una stessa cosa con Lui per una sorte simile alla Sua, lo saremo anche per una resurrezione simile alla Sua” (Rom. 6:5). La vita con Dio è una vita di resurrezione. Solo ciò che portiamo nella morte resuscita alla vita di Dio. Morire significa “Non quello che io voglio, ma quello che Tu vuoi”. Ecco la croce. “Sottomettetevi dunque a Dio; ma resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi” (Giac. 4:7).
Separarci dal peccato
In Giovanni 14:30 Gesù pronuncia queste parole a proposito del “principe di questo mondo”:
“ESSO NON HA NULLA IN ME”. Gesù era santo, cioè separato; non c’erano compromessi né cose nascoste nella sua vita. Dobbiamo anche noi separarci dal peccato. Ogni compromesso ci toglie la forza di legare il diavolo. Il peccato è l’arma del diavolo con cui ci separa da Dio. Il peccato è un re (Rom. 6:12) e, una volta che lo avremo lasciato entrare nella nostra vita, comincerà a gridarci i suoi ordini. Dobbiamo liberarcene immediatamente, lasciarci purificare dal sangue di Gesù, dimenticarlo e riprendere il nostro cammino con Dio. Ogni ritardo accrescerà la sua influenza sulla nostra vita, rendendoci incapaci di dominare sul diavolo (Lam. 5:16).
Sansone sottovalutò i Filistei, concesse loro troppa libertà di azione e si fidò eccessivamente di Delila (Giud. 16). Fu un errore che lo ridusse cieco, a girare la macina e che, infine, gli procurò la morte. Così ci riduce il peccato: ciechi, legati come degli schiavi alla ruota della volontà del nemico.
Gesù ci ha dato autorità sul peccato, ma solo nella misura in cui Egli regna in noi, in cui abbiamo veramente deciso per Lui.
Decidere per Dio
Decidere per Dio non è solo “accettare Gesù”, è anche schierarsi contro Satana; non è solo amare la giustizia, è anche odiare il peccato. Giosuè disse agli Israeliti: “Scegliete a chi volete servire” (Gios. 24:15) e Gesù ci avverte che “nessuno può servire a due padroni; perché o odierà l’uno e amerà l’altro, o si atterrà all’uno e sprezzerà l’altro” (Mat. 6:24). L’amore per Dio deve produrre in noi odio per, il diavolo e rifiuto di tutto ciò che è “male”.
Avere una motivazione
Tutta la vita di Gesù era motivata da un solo scopo: distruggere le opere dei diavolo! Egli era costantemente all’attacco, non lasciava spazio ali’ avversario. Egli era totalmente al servizio del Padre. La Sua volontà, la Sua vita, prima che sulla croce, le aveva già lasciate nelle acque del Giordano. Gesù non aveva un orario di lavoro, egli era sempre in attività. Non era un professionista, era uno schiavo. Quando, dopo una giornata di intenso lavoro, tutti tornavano alle loro case, Gesù si ritirava sul monte a pregare (Giov. 7:53). Era stanco, ma non aveva il tempo di dormire: sapeva che aveva un lavoro da compiere e che aveva bisogno della guida e della forza del Padre per portarlo a termine.
Nulla avviene senza una motivazione. Chi dichiara una guerra lo fa per conquistare nuovi domini. Potremo distruggere il regno del diavolo solo se avremo a cuore il Regno di Dio, se bruceremo dal desiderio di vedere il nome di Dio glorificato. Si fanno tanti discorsi, e tutti giusti, sulla fede ma la fede, da sola, non basta per compiere l’opera di Dio. Dobbiamo essere motivati. La fede è lo strumento ma la motivazione è l’amore. Se non amiamo Dio non riusciremo a servirLo. La forza di Gesù era che amava il Padre più della sua stessa vita.
L’amore per Dio ci rende suoi guerrieri ed, automaticamente, nemici dei diavolo. Satana non è più, per noi, soltanto il nemico di Dio; è il nostro nemico.
C’è una guerra in corso e dobbiamo decidere se stare con Gesù o con il diavolo; non possiamo indugiare in una posizione ambigua. Satana è già nostro nemico, ora tocca a noi dichiararci nemici del diavolo e pi conviene farlo, oppure egli avrà sempre “qualcosa in noi” e non potremo avere la vittoria.
Vegliare
“L’uomo forte” non si dà mai per vinto. Gesù ci ha dato l’autorità di resistergli ogni volta che viene avanti, ma egli tornerà sempre all’attacco. Lo scaccerai, fuggirà, ma sempre con il fermo proposito di tornare alla prima occasione utile (cfr. Luca 4:13) e, se ti troverà distratto, non esiterà ad azzannarti. Gesù ci avverte: “Vegliate e pregate” (Marc. 14:28; Luca 21:36). Dobbiamo vegliare: dobbiamo disciplinare il nostro tempo, il nostro modo di vivere, i nostri desideri, i nostri pensieri, avere il controllo della nostra mente e del nostro corpo. C’è, in ognuno di noi, una volontà “carnale” che va portata all’ubbidienza della Parola di Dio. Israele cadde nel deserto perché faceva vincere continuamente, dentro di sé, la voce della carne. Il consiglio apostolico è “Camminate per lo Spirito e non adempirete i desideri della carne” (Gal. 5:16), e Paolo, scrivendo ai Corinzi, dice: “… io tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù” (1 Cor. 9:27). Come ridurre il nostro corpo in schiavitù? Preghiera e digiuno rappresentano un sistema eccellente. Preghiera e digiuno: brutte parole per la nostra “carne”! La preghiera è un lavoro, il digiuno è un sacrificio. La nostra carne non vuole lavorare, non vuole fare sacrifici; vuole mangiare, bere, riposare. “La carne ha desideri contrari allo spirito” (Gal. 5:17). Fare la volontà di Dio significa, per la carne, rinunciare a tutto ciò che ama. Non lo farà volentieri. Per questo occorre disciplina. Satana conserva sempre un certo margine di autorità su una vita indisciplinata.
Le proposte del diavolo
Satana ci tenta continuamente con proposte alternative al Regno di Dio. Ne hai mai ricevuta qualcuna? Forse ti avrà mostrato la possibilità di un piccolo guadagno extra, una piccola casetta “tutta tua” con giardino, o una macchina “più adatta alla tua personalità”. Non ti ha mostrato, come a Gesù, “tutti i regni del mondo e la loro gloria” (Matt. 4:8); rappresenti per lui un pericolo molto inferiore a quello che vedeva in Lui! Ma più grande diventi in Dio, più crescerà la sua offerta. Più avanti andiamo nelle vie dei Signore, più dobbiamo essere vigili! Osea (cap. 4:6) ci dice che una causa della rovina di tanti è la mancanza di conoscenza. Molti non si convertono e tanti cristiani sono sempre fermi al solito incrocio perché vedono bene le cose a cui Dio dice di rinunciare, ma non vedono altrettanto bene le cose che Dio promette loro che riceveranno.
C’è un proverbio– popolare che dice: “Meglio un uovo oggi che una gallina domani”. Anche Esaù doveva conoscerlo e cedette la sua benedizione per un piatto di minestra rossa (Gen. 25). E’ la filosofia dei mondo, una filosofia che cerca di penetrare anche nella Chiesa. La. Bibbia ci esorta a non conformarci al secolo ma ad essere trasformati mediante il rinnovamento della nostra mente (Rom. 12:2, cfr. Ef. 4:23). E’ necessario per questo che impariamo a vedere le cose invisibili (Is. 33:17). E si impara a “vedere”: con l’ubbidienza. Più procediamo sulla via dell’ubbidienza, più Dio dischiude davanti ai nostri occhi i tesori nascosti dei suo Regno (Ger. 33:3; Prov. 4:18). Satana portò Gesù sul più alto monte e gli mostrò tutto lo splendore dei suoi regni. Gesù restò impassibile! egli vedeva la gloria del Regno del Padre per il quale aveva deposto la sua vita e rinunciato ai suoi desideri. Era inattaccabile perché non aveva più niente di suo, libero perché completamente schiavo di Dio. Il Signore ci disse questo un giorno in profezia: “Voi sarete liberi nella misura in cui sarete miei prigionieri”. Molti cadono nelle tentazioni del diavolo perché si preoccupano, e– questo perché non credono, o meglio, credono che se non sono loro a darsi da fare le cose non cambieranno. Loro la chiamano saggezza, Dio la chiama incredulità. Quando pensi che Dio non si prende cura di te, stai ascoltando la voce del diavolo. Quando ti senti senza forza, quando ti senti più miserabile di un verme, stai ascoltando la voce dei diavolo. Dio ti ama! Tu sei ricco! Tu sei forte! Alza lo sguardo! Prendi posizione contro i pensieri negativi, sii violento con loro! Occorre essere violenti, a volte, per. impossessarsi della fede, e, attraverso la fede, delle promesse di Dio. Gesù disse: “I violenti si-impadroniscono del Regno” (Mat. 11:12).
La nostra identità
La Bibbia dice che la nostra vita e nascosta con Cristo in Dio (Col. 3:3). La nostra identità e Gesù. Scoprendo Cristo, scopriamo noi stessi. Soltanto “in Cristo” possiamo sapere la verità su ciò che siamo. Non basta leggerlo nella Bibbia, deve essere lo Spirito a rivelarcelo e poi dobbiamo fare esperienze del Regno, andare ad occupare il nostro posto nei luoghi celesti e tornare sulla terra con la forza dei cielo. Quando la Chiesa riscoprirà la verità su se stessa, allora udremo il grido di paura dei diavolo e, come gli spiriti davanti al Santo di Dio (Mar. 1:24), egli supplicherà: “Che c’è tra me e te?” Allora il Regno di Dio verrà e riempirà la terra!
Noi siamo figli di Dio. Sediamo in alto, molto più in alto dei diavolo: sediamo ora nei luoghi celesti IN CRISTO GESÙ’ (Ef. 2:6). Satana e caduto (Luca 10:18). Si muove ancora, però non “nei cieli”; egli e caduto, si muove “nell’aria”, e fuori del Regno. Per quanto cerchi di impressionarci con le sue ricchezze, il nostro Regno e più grande; per quanto cerchi di spaventarci con la sua forza, la nostra autorità e superiore alla sua potenza. Il nostro trono e molto più elevato del suo; in più, il suo trono è destinato a crollare, mentre il nostro è eterno, non può essere scosso (Eb. 12:28), perché è sostenuto da Dio. Finché Gesù rimarrà stabile, noi sederemo stabili nei cieli IN LUI. Possiamo rallegrarci perché Gesù è Re in eterno, Egli e il primo e l’ultimo (Apoc. 1:18).
E’ nei luoghi celesti che Dio s’aspetta di vederci seduti, fin da ora. Guardato dai luoghi celesti, Satana perde tutta !a sua imponenza ed appare, ritto sulla sua montagna, come una minuscola formica in cima ad un sasso. Diventa così molto più credibile l’affermazione di Gesù: “Io vi ho dato autorità di calpestare tutta la potenza del diavolo” (Luca 10:19). Qual è la potenza del diavolo? Grande, sulla terra, ma … nei cieli? Egli si presenta a Dio, e obbligato a farlo; egli chiede “Consentimi”, dov’è la sua arroganza? (Giob. 1:6, 12).
Sedere nei luoghi celesti
Noi sediamo nei luoghi celesti …pure nel mezzo di una guerra! La cosa impegnativa e arrivare nei luoghi celesti per occupare il nostro posto. Ed e solo per fede che possiamo farlo. Una volta giunti là, possiamo tranquillamente rimanere seduti. La guerra si svolge sotto di noi, in basso, nell’aria. II rumore di Satana non arriva nei cieli; nei cieli regna il Signore con la sua pace! Satana e un nemico vinto. Dio ci chiede di sgridarlo, non di lottare con lui. Un re non si impolvera, non discute: ordina.
Così Dio non si impolvera, non si agita, ma siede, perché Egli e in autorità. E noi abbiamo la sua autorità. Possiamo sedere e parlare al diavolo ed egli dovrà obbedire. Se a volte non accade e perché gli gridiamo contro, agitandoci, “dalla terra”, anziché sedendo, quieti, nei luoghi celesti.
Dio ci chiama ad essere re. Ci sono molti posti, già pronti ma ancora vuoti, accanto al Suo trono, in cui Egli e ansioso di veder arrivare uomini “violenti” nel Suo nome. Il nostro Signore e un Dio valoroso; Egli si compiace del coraggio e della forza. E quando un altro Suo figlio arriva ad occupare il suo posto nei cieli, Dio si rallegra, ordina ad un angelo di porgli una corona sul capo, poi gli si rivolge e gli dice: “Benvenuto, figlio. Sono felice che tu sia arrivato. Ora siedi, esercita la tua autorità. Tu sei un re come ME”. Allora questi parlerà, e gli angeli si faranno da parte. Egli guarderà sotto di se, tenderà la mano, ordinerà e la sua voce scenderà come un rombo di tuono, le sue parole cadranno come macigni e tutto tremerà. Sarà come un mare in tempesta, poi una nuova parola: “Taci, calmati”e tutto ritornerà sereno. Quindi guarderà dal cielo e vedrà: zone dapprima buie ora libere, illuminate dalla luce di Dio. E Dio si rallegrerà della forza del nuovo figlio e gli angeli festeggeranno la nascita di un nuovo re!
Ti sei seduto sul trono che e tuo? Credilo! e poi, aspettati la vittoria e la forza nella tua vita. E, quando Satana cercherà di attaccarti e di risospingerti nella polvere, combatti, difendi il tuo posto nei cieli perché, ricorda, “i violenti si impadroniscono del Regno!”. Gesù e il Signore! La Sua vittoria e assoluta, totale, definitiva. Un gran numero di testimoni ha assistito a questa vittoria. Dio vuole aggiungerti a questo numero, aggiungerti al numero di quelli che vincono, perché la tua fede sia nel Signore Gesù.
Il Regno è nostro, l’autorità è nostra, la vittoria è nostra. Alleluia!