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di Giovanni Traettino
Ho vissuto la mia giovinezza come una stagione straordinaria, intensissima ed entusiasmante. Gli occhi pieni di luci e di colori, la mente piena di idee, il cuore pieno di amore e di passioni, il corpo sempre pronto a lanciarsi oltre il prossimo ostacolo. Abbracciando ed essendo abbracciato, comunicando, parlando ed ascoltando, sognando grandi sogni, coltivando grandi speranze e sempre impegnando la mia vita in modo radicale: Il tutto sostanzialmente sotteso da una grande pace.
Quando avevo forse diciotto anni, e combattevo con quella esplosione atomica che è l’energia sessuale nella vita di ogni giovane, un caro predicatore mi disse che molti grandi uomini di Dio avevano posseduto una straordinaria carica erotica. Ma l’avevano investita per il Regno di Dio. “Fai la stessa cosa anche tu!” Fu una chiave strategica per tutta la mia giovinezza.
A diciassette anni feci i due incontri che avrebbero segnato più fortemente i tre decenni successivi della mia esistenza. Incontrai una persona: Gesù Cristo. Egli sarebbe stato mio Dio e Signore, e avrebbe rivoluzionato profondamente la mia vita interiore e l’intera mia concezione del mondo. E incontrai un’idea: quella del socialismo, che per me avrebbe avuto essenzialmente il valore di strumento storico di solidarietà con i deboli, di impegno morale e civile per la riforma della società. Sulla mia strada avrei successivamente incontrato altri giovani, di diversa matrice ideale, ma anch’essi animati dalla stessa fame di giustizia e dalla stessa sete di riforma morale.
Convertire le persone a Cristo e migliorare le strutture civili e sociali del Paese sono stati i sogni della mia giovinezza.
Il futuro
Due pesi sono oggi sul mio cuore:
- Il futuro della Chiesa;
- La presenza e l’intervento dei cristiani nel mondo.
Continuo a sognare. Dio vuole riempire tutte le cose con la Sua presenza, perché “sono state create … in vista di lui … affinché in ogni cosa abbia il primato” (Col. 1: 16,18). Il nostro paese ha bisogno di un battesimo spirituale. Sono sotto i nostri occhi i mutamenti epocali del nostro continente e la nuova frontiera ideale del rapporto tra Nord e Sud della Terra.
Noi passiamo, ma la Chiesa continuerà e avanzerà fino alla pienezza. I giovani – quelli che oggi hanno quattordici, diciotto o venticinque anni sono quelli che devono accogliere i sogni e la visione di Dio, raccogliere la sfida che viene dalle nuove frontiere e dai tempi nuovi che si profilano all’orizzonte, impegnandosi con zelo e intelligenza nella parte di corsa che spetta alla loro generazione.
Servire il Signore della Chiesa e della storia nella propria generazione è la più alta aspirazione per una giovane vita.
Quali saranno i nostri figli spirituali? Quali quelli che investiranno la loro vita per prendere da noi il testimone e proseguire la corsa?
La chiesa, divisa ed imperfetta, geme insieme ed è in travaglio. La creazione, precipitata nel disordine prodotto dal peccato, geme insieme ed è in travaglio. Crimine, corruzione, immoralità, inquinamento dell’ecosistema sono presenti nel nostro paese e nel nostro pianeta a livelli a volte strutturali.
La nostra parte
Noi camminiamo nella carne e all’interno della storia. Qui siamo chiamati a vivere. Qui siamo chiamati ad incarnare in modo attivo e spiritualmente aggressivo i valori della fede, della speranza e dell’amore. Ma “le armi della nostra guerra non sono carnali, ma hanno da Dio il potere di distruggere le fortezze, poiché distruggiamo i ragionamenti e tutto ciò che si eleva orgogliosamente contro la conoscenza di Dio, rendendo sottomesso ogni pensiero all’ubbidienza a Cristo” (2° Cor. 10:4-5).
Ancora, siamo chiamati ad esercitare il ministero della riconciliazione facendoci ambasciatori per Cristo, persuadendo gli uomini, seminando la nostra vita “affinché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro” (2° Cor. 5:15).
Un’ultima parola
Concludendo, c’è una parola che vorrei dire ai giovani e ai loro genitori. Giovani, assicuratevi la benedizione dei vostri genitori. Genitori, non fate mancare la vostra benedizione ai vostri ragazzi, anche se sono magari diventati uomini e donne autonomi. C’è grande guarigione e promessa di prosperità spirituale e materiale là dove il cuore dei padri si volge verso i figli, e il cuore dei figli è di nuovo rivolto verso i padri (Mal. 4:6).
Sognate e agite. Diventerà difficile peccare!