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di Don Double
“A uno è data, mediante lo Spirito, parola di sapienza …” (1° Cor. 12:8)
Riconosciamo, innanzitutto, che i nove doni dello Spirito Santo sono soprannaturali. Non si tratta di capacità umane; non contengono niente di naturale. La parola di sapienza non è una sapienza che si possa imparare; essa viene impartita in maniera soprannaturale da Dio, lo Spirito Santo: è un frammento della Sua sapienza infinita. Notate che si tratta infatti di una “parola” di sapienza: una parola rivelataci in modo soprannaturale per un determinato scopo.
C’è un bellissimo esempio di una parola di sapienza nel ministero del Signore Gesù, al capitolo 8 del vangelo di Giovanni. I Farisei sorpresero una donna proprio nell’atto dell’adulterio, e la portarono da Gesù con la sfida: “Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare tali donne; tu che ne dici?” Volevano indurLo a dire qualcosa che avrebbe permesso loro di accusarlo e criticarlo. Gesù rispose semplicemente: “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei”, poi continuò a scrivere per terra. Quando si alzò, tutti gli accusatori della donna erano scomparsi.
In una situazione del genere, la reazione umana più naturale sarebbe quella di discutere, avviando una lunga disputa teologica. Quante volte abbiamo sprecato delle ore discutendo sul da farsi nell’opera di Dio, quando in realtà avevamo soltanto bisogno di una parola di sapienza soprannaturale?
Il Signore Gesù non si prese la briga di discutere con i Farisei. La parola di sapienza superò ogni argomento e colpì la loro coscienza, disperdendo gli accusatori. In pochissimo tempo era finita.
Anche nell’Antico Testamento, troviamo esempi di parole di sapienza. In 1° Re 3:16-28, è riportato un episodio in cui si presentarono a Salomone due meretrici. Entrambe avevano partorito da poco, ma durante la notte uno dei bambini era morto, e la madre lo aveva scambiato con quello vivente mentre l’altra donna dormiva. Ora si rivolgevano a Salomone a chiedere un giudizio, perché ciascuna affermava che il bambino vivente era il suo.
Che problema! Salomone non aveva alcuna risorsa naturale per conoscere la verità. Ma Dio gli diede una parola di sapienza, ed egli disse: “Portatemi una spada: taglierò in due il bambino vivente, e ne darò metà a ciascuna”. Subito, la madre del bimbo gridò: “No! Non fare questo!”, mentre l’altra, la madre del bambino morto, acconsentì maliziosamente a questa “soluzione”.
Allora Salomone poté riconoscere chi era la vera madre, e le consegnò il bambino. Per la sapienza di Dio, aveva ricevuto la soluzione della difficoltà. Il v. 28 del brano dice: “Vedevano che la sapienza di Dio era in lui”. Ecco una precisa definizione della parola di sapienza: la sapienza di Dio, comunicata in maniera soprannaturale.
Che fare?
Ci sono molte occasioni in cui abbiamo bisogno della sapienza di Dio. Ricordo un episodio nel mio ministero quando un uomo che aveva uno spirito maligno venne a chiedere il mio aiuto. Stavo per pregare, quando il Signore mi suggerì: “Chiedigli se è nato di nuovo”. L’uomo mi rispose di no. Allora domandai se era disposto a dare la sua vita a Cristo non appena Dio lo avrebbe liberato. “No, non sono pronto a fare questo”, rispose. “Mi dispiace – gli dissi – ma in questo caso non posso pregare per lei. Secondo Matteo 12:43-45, se io scaccerò questo spirito maligno, la esporrò ad una condizione peggiore: lo spirito troverebbe altri sette demoni e li riporterebbe con sé dentro di lei; così che la sua condizione finale sarebbe peggiore della prima”.
In momenti e situazioni come questa, abbiamo grande bisogno della sapienza di Dio. Per l’autorità che il Signore Gesù ci ha data, gli spiriti maligni devono ubbidire a quello che ordiniamo loro nel nome di Gesù: non hanno altra scelta. Ma, se la persona non è disposta a piegarsi davanti al Signore, gli spiriti maligni escono dalla porta e rientrano dalla finestra, portando con sé altri spiriti peggiori di loro.
Spesso occorre una parola di sapienza per saper usare bene gli altri doni, per non buttarci a capofitto come sciocchi in cose in cui anche gli angeli temono di avventurarsi. “Se qualcuno di voi manca di sapienza, la chieda a Dio, che dà a tutti liberalmente e senza rinfacciare, e gli sarà data” (Giac. 1:5).
Io voglio mantenermi continuamente in un’attitudine che consenta a Dio di impartirmi la Sua sapienza soprannaturale, ogni volta che ce n’è bisogno. Non volete farlo anche voi?