SCARICA PDF di questo articolo
di Don Double
“… a un altro, il discernimento degli spiriti …” (1° Cor. 12:10). Questo è un dono molto importante; per un pastore, è uno di quelli che deve desiderare di più.
Vi prego di notare, innanzitutto, che si tratta del “discernimento degli spiriti”, non di un discernimento di ciò che le persone stanno pensando o facendo. Mi è capitato che qualcuno mi avvicini dicendo: “Pastore, io ho il dono del discernimento”, e comincia a raccontare qualcosa che non ha niente a che fare con gli spiriti. Poi comincio a interrogarmi sull’origine di tale presunto dono. Non è certamente un dono dello Spirito Santo!
Il dono in esame è quello del “discernimento degli spiriti”. Quando entra in azione, non è per darti la possibilità di andare in giro dicendo: “Questa persona ha uno spirito impuro”, oppure: “Quella persona ha uno spirito di gelosia”. Ogni volta che questi doni si manifestano, è per metterti in grado di aiutare la persona in questione, liberandola, o comunque portandola verso la liberazione.
Tre specie di spiriti
Il servo di Dio ha bisogno di discernimento per tre tipi di spiriti. Il primo da notare è lo spirito umano. In 1° Tessalonicesi 5:23, leggiamo: “L’intero essere vostro, lo spirito, l’anima e il corpo, sia conservato irreprensibile …” Ancora, in Ebrei 4:12: “La parola di Dio è vivente e efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l’anima dallo spirito …” Solo la Parola di Dio può dividere l’anima dallo spirito; ma è importante comprendere che esiste una distinzione. Sono due parti distinte e diverse del nostro essere.
Lo spirito umano, credo, è quella parte di noi che è nata di nuovo. La nostra anima viene salvata; ma è il nostro spirito che nasce dall’alto. I due termini non sono in alcun modo intercambiabili. Quando riconosciamo la differenza e interpretiamo correttamente le Scritture, possiamo aiutare le persone molto più efficacemente.
Talvolta nelle riunioni si manifesta uno spirito umano molto entusiasta; dobbiamo essere capaci di discernere la differenza tra questo e lo Spirito Santo per correggere le persone che li confondono, anche se con le migliori intenzioni.
A volte, anche delle cosiddette “profezie” derivano dallo spirito umano. Non contengono necessariamente degli errori – possono essere chiaramente in armonia con le Scritture – ma il fatto è che non fanno parte del programma di Dio per quella riunione. Se eserciti il ministero di pastore o di anziano, hai particolarmente bisogno di chiedere a Dio il dono del discernimento degli spiriti per poter intervenire in queste situazioni.
Il secondo spirito che bisogna considerare è, ovviamente, lo Spirito Santo. È importante saper discernere quello che Egli sta facendo.
Un pastore americano, per esempio, doveva un giorno celebrare un matrimonio molto difficile. I parenti della giovane coppia si odiavano reciprocamente: si erano scambiati addirittura minacce di violenza la sera precedente, durante le prove per la cerimonia. Mentre egli stava per uscire di casa, la moglie pregò: “Signore, guidalo oggi nel discernimento degli spiriti”. Naturalmente, il pastore pensò a un combattimento spirituale. Invece si ritrovò a seguire nel modo più naturale la guida dello Spirito Santo in ogni dettaglio della giornata: quale sermone predicare, quali preghiere esprimere.
Man mano che la giornata andava avanti, questo pastore scoprì una cosa meravigliosa: seguendo la direzione dello Spirito Santo, non ebbe necessità di scontrarsi con gli spiriti impuri. C’era l’unzione del Signore, la tensione tra le due famiglie scomparve, e così la preghiera di sua moglie ebbe un esaudimento inatteso. Lo spirito che egli doveva discernere quel giorno era lo Spirito Santo, e Lui soltanto! Che grande vittoria ci fu quel giorno!
Spiriti maligni
La terza specie sono, ovviamente, gli spiriti maligni. Ora, non credo che i credenti veramente nati di nuovo possano esserne posseduti. Ma sono convinto che, nella sfera dell’anima – cioè della mente, della volontà e delle emozioni – essi possono essere legati da tali spiriti.
Ora, voglio dire qualcosa a proposito della potenza demoniaca. Se non siete d’accordo con me, spero che mi amerete lo stesso! Io credo che ci sono in giro degli insegnamenti esagerati che danno al diavolo una gloria che non si merita! Molte cose attribuite al diavolo o ai demoni altro non sono che manifestazioni della carnalità umana.
Uno dei motivi di questa confusione è che l’uomo ha provato a suddividere la sfera dell’attività demoniaca tra “possessione” e “oppressione”, “depressione” e “ossessione”. In greco, invece, c’è una sola parola: “demonizzato”. È una parola importante che, per me, significa semplicemente che la condizione della persona – non importa quanto sia grave o leggera – deriva dall’attività demoniaca. Ma non m’importa in che modo agisce il demonio: l’interessante è che mi deve ubbidire quando gli parlo in nome di Gesù e gli ordino di andarsene!
Ricordate che, in Marco 16:17, ci viene detto di “cacciare” i demoni, non di supplicarli di andarsene! Né abbiamo bisogno di capire con l’intelletto ogni aspetto del caso per comprendere che si tratta del diavolo e dirgli di andarsene. Il Signore, con la Sua morte in croce, ci ha dato questa autorità!
Imparai questa lezione importante proprio agli inizi del mio ministero. In una mia riunione fu portato un ubriaco, nel quale era evidente che agivano degli spiriti maligni. Insieme con un altro ministro, dunque, lo accompagnai in una piccola stanza per pregare per la sua liberazione, e mi stavo preparando a rimboccarmi le maniche e stare lì per parecchio tempo. Avevo letto alcuni di quei libri sull’oppressione, la possessione, eccetera, dalle quali avevo la netta sensazione che è più difficile liberare un “posseduto” che uno che sia soltanto “oppresso”. È incredibile quanto i libri condizionano il nostro modo di pensare!
L’altro fratello, invece, entrò semplicemente nella stanza e pregò. Sgridò il diavolo, gli disse di andarsene, poi si girò per andare via. L’aspetto dell’uomo non era per nulla cambiato, perciò gli corsi dietro dicendo: “Ma non vuoi lottare e ottenere la liberazione di questo poveretto?” Egli mi rispose semplicemente: “Don, ho ricevuto ciò che ho chiesto”, e proseguì per la sua strada. L’ubriaco se ne andò a casa.
La sera successiva, quello stesso uomo era di nuovo nell’incontro. Fu gloriosamente salvato, e fu presto battezzato in acqua. Non molto tempo dopo, fu anche battezzato nello Spirito Santo. Ecco l’autorità che Dio ci ha dato!
Il diavolo si divertirà a dare spettacolo con tutte le sue tattiche per tutto il tempo che tu glielo permetterai! Quando si tratta di parlare e di dialogare con i demoni, saranno ben felici di farti stare sveglio tutta la notte! Gesù non consentiva mai questo. Egli diceva: “Taci, ed esci fuori”. Ecco l’autorità! Ricordiamo questo dunque, e non ci perdiamo in cose secondarie. Facciamo il lavoro che ci attende!
La guida dello Spirito
Nel ministero della liberazione, come in ogni altra fase del cammino cristiano, è di assoluta importanza che siamo condotti dallo Spirito. Se ricordate, in un capitolo precedente ho raccontato come il Signore mi ha detto di non cacciare i demoni da un uomo non credente, perché la sua ultima condizione sarebbe stata peggiore della prima. In questo caso dell’ubriacone, invece, Dio, nella Sua sovranità, sapeva che l’uomo era pronto per essere non solo liberato ma anche salvato, perciò ci fece cacciare i demoni.
Nel ministero della liberazione, è molto importante avere anche il discernimento degli spiriti. Un grande vantaggio di questo è che ci mette in grado di nominare gli spiriti maligni. In Marco 9:25-27, ne troviamo questo esempio nel ministero del Signore Gesù: “Gesù, vedendo che la folla accorreva, sgridò lo spirito immondo, dicendogli [notate che è scritto «gli»: si tratta di una persona, che Gesù chiama per nome]: “Spirito muto e sordo, io te lo comando, esci da lui e non entrarvi più”. Lo spirito, gridando e straziandolo forte, uscì; e il ragazzo rimase come morto, e quasi tutti dicevano: «È morto». Ma Gesù lo sollevò ed egli si alzò in piedi”.
Una liberazione esemplare! Nessuna lotta, nessuna difficoltà!
Occultismo
Troviamo un altro esempio in Atti 16:16-18. Cito ancora questo caso per mettere in evidenza che il Signore Gesù non fu il solo a saper affrontare i demoni. Paolo cacciò uno spirito di divinazione da una giovane schiava che faceva l’indovina, cioè la maga.
Oggi c’è un enorme aumento di tali pratiche magiche nel mondo. Un vero indovino è controllato da uno spirito impuro, e credetemi, non è qualcosa da prendere alla leggera. Per troppo tempo la chiesa è stata ignorante del potere che questi spiriti possono avere nella vita delle persone.
Posso dire senza esagerazione che abbiamo conosciuto letteralmente centinaia di persone che non riuscivano a ricevere il battesimo nello Spirito Santo, fino a quando non abbiamo scoperto che si erano rivolte a indovini. È stato necessario prima liberarle, e poi sono state riempite.
Possiamo essere ridotti in una terribile schiavitù anche dalla lettura degli oroscopi. Dio mi ha fatto capire la cosa in questi termini: la Parola di Dio viene chiamata “il seme di Dio”. Quando la riceviamo nella nostra vita, essa cresce e porta frutto; è così che ci convertiamo. Invece, un oroscopo o la profezia di un indovino è come un seme diabolico che, seminato nel cuore, fa radici e produce un legame.
Io stesso, da giovane, sono andato da un indovino. Più tardi, quando udii predicare sulla necessità della liberazione, pensai fra me: “Che assurdo!” Ma poi mi sono detto: “Be’, sono un tipo pragmatico, non mi può nuocere se prega per me: se ciò che egli dice è vero, funzionerà”. Fino a quel momento, avevo creduto che cose di quel genere si risolvevano automaticamente al momento della conversione. Ma appena quel ministro pregò per me, ebbi una grande liberazione.
Fino allora, le predizioni dell’indovino mi avevano lasciato legato dalla paura. Ma appena conclusa quella preghiera, non ricordavo più che cosa egli avesse predetto! Oggi, se penso a quell’episodio, la mia mente si riempie solo del pensiero che sono stato purificato per il sangue di Cristo. Imparai così che la cosa funziona davvero!
Complesso d’inferiorità
Un’altra volta, durante un convegno, un certo ministro, avvertendo una particolare unzione dello Spirito Santo, si avvicinò per pregare per me e mi disse: “Don, discerno che c’è in te uno spirito del complesso d’inferiorità”. Ora, era la sua regola non pregare mai per chi non riconoscesse che diceva la verità. Mi chiese dunque: “È vero questo, Don?”
Mi trovai in imbarazzo. Non avevo mai sentito parlare di uno “spirito del complesso d’inferiorità”! Ma fui sincero con me stesso e dovetti riconoscere di avere comunque un grosso complesso d’inferiorità, perciò risposi: “Sì, fratello”. Egli pregò per me, sgridò lo spirito e lo cacciò, e non ne sono stato più legato da quel giorno in poi! Prima d’allora, avevo pensato che i miei sentimenti d’inferiorità fossero una virtù, una parte dell’essere umile.
Voglio dirvi che ci fu un tale cambiamento nella mia vita che ho difficoltà a riconoscermi. Prima, preferivo sedermi in un angolo dove nessuno mi avrebbe notato. Se c’era qualcun altro in grado di predicare o di prendere la parola, non aprivo bocca. Ma oggi, non m’importa chi è presente: se condivido la stessa piattaforma con predicatori illustri, non mi fa nessun effetto, perché mi rendo conto che c’è in me lo stesso Spirito Santo che è in loro.
Se fai affidamento sulla tua abilità intellettuale, o sulle tue conoscenze, allora puoi paragonarti con gli altri e sentirti inferiore. Ma se stai contando sullo Spirito Santo e su ciò che Egli conosce, allora non c’è nessuno con cui devi temere il confronto!
In ogni caso, io credo che il diavolo era responsabile del mio complesso, e dopo quella liberazione, ho condiviso questo con molte persone e ne ho visto parecchie liberate dalla stessa oppressione.
Provare gli spiriti
Per concludere il nostro discorso sul discernimento degli spiriti, Giovanni dice di “… provare gli spiriti per sapere se sono da Dio” (1° Gv. 4:1). Questo è un ordine! Non dobbiamo accettare ciecamente tutti e tutto ciò che dicono. Abbiamo bisogno di provare gli spiriti, e ci sono delle occasioni in cui solo il dono del discernimento degli spiriti potrà darci la risposta giusta.
Un’altra cosa che ho osservato in questo campo: il Signore Gesù è venuto in carne e sangue, e c’è una cosa che gli spiriti maligni detestano al di sopra di ogni altra: il sangue di Gesù Cristo.
A volte ho avuto a che fare con persone possedute da spiriti maligni e con stregoni, e quando ho parlato loro del sangue di Gesù, hanno cominciato a ringhiare come cani, dicendo: “Non parlare qui di quel sangue!” Lo Spirito Santo esalterà sempre il sangue di Gesù sparso per la nostra redenzione, ma gli spiriti maligni l’aborriscono. Il diavolo odia il sangue di Gesù perché “… essi lo hanno vinto per mezzo del sangue dell’Agnello, e con la parola della loro testimonianza” (Apoc. 12:11).
Satana è stato sconfitto! Alleluia!
L’evangelista Don Double è responsabile della “Good News Crusade” con sede in Cornovaglia, Inghilterra. Il suo ministero si svolge in Gran Bretagna e in molte altre nazioni. È stato recentemente impegnato in campagne di evangelizzazione in Uganda e nelle Filippine.